Ordine della Visitazione di Santa Maria: differenze tra le versioni

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Nel [[1613]] il fondatore diede alle visitandine le prime costituzioni: l'accesso alla congregazione era consentito anche alle vedove e alle donne con salute cagionevole (categorie alle quali era normalmente precluso l'accesso alla vita religiosa) e il fine delle suore era l'esercizio del divino amore attraverso la preghiera, la contemplazione e la visita ai poveri e agli ammalati. Il [[18 settembre]] [[1614]] [[Margherita di Savoia (1589-1655)|Margherita di Savoia]], vedova del duca [[Francesco IV Gonzaga]], posò la prima pietra del primo vero monastero della Visitazione.<ref name="dip"/>
 
Su invito dell'arcivescovo [[Denis-Simon de MarguemontMarquemont]], il [[26 gennaio]] [[1615]] tre visitandine si stabilirono a [[Lione]]: per impedire che l'istituto restasse una congregazione di diritto diocesano e per consentirne uno sviluppo duraturo, l'arcivescovo, insigne [[diritto canonico|canonista]], suggerì al fondatore di introdurre l'osservanza della [[regola di sant'Agostino]], la clausura e i voti perpetui (all'epoca, i soli riconosciuti dalla [[Santa Sede]]). Francesco di Sales accolse i consigli e modificò in tal senso i regolamenti delle visitandine, che vennero approvate da [[papa Paolo V]] con [[breve apostolico|breve]] del [[23 aprile]] [[1618]]; la clausura venne introdotta il [[16 ottobre]] [[1618]]. L'ordine conobbe una rapida diffusione, soprattutto nelle regioni centromeridionali e orientali della Francia: vivente il fondatore, vennero fondati 13 monasteri e, alla morte della Chantal, le case erano 87.<ref name="dip"/>
 
I monasteri della Visitazione divennero anche sede di attività educative: la mistica [[Margherita Maria Alacoque]], monaca dell'ordine, fu tra le principali ispiratrici della devozione al [[Sacro Cuore di Gesù]], propagata dalle visitandine.<ref name="gs">G. Schwaiger, ''op. cit.'', pp. 459-460.</ref>