Giuseppe Aonzo: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Della sua infanzia si conosce poco ma sicuramente è molto legato al mare e alla vita legata ad esso. Svolge il [[Servizio militare di leva in Italia|servizio militare di leva]] in marina, venendo arruolato nel [[1907]]. Il [[1º gennaio]] [[1908]] è nominato allievo timoniere, nel maggio dello stesso anno ottiene il grado di timoniere e nell'ottobre è nominato sottocapo timoniere. Il [[12 novembre]] [[1908]] è posto in [[congedo illimitato]].<ref name=MarinaidItalia>cfr. Pagnottella, P.; ''Per non dimenticare'', in Marinai d'Italia, n.11, novembre 2009, anno LIII: pp. 28-30</ref>
Della sua infanzia si conosce poco ma sicuramente è molto legato al mare e alla vita legata ad esso.
 
Cresce lavorando nella marina mercantile e grazie alla sua passione e caparbietà diventa [[Capitano di lungo corso]]. Durante la [[prima guerra mondiale]], dopo l'entrata in guerra del [[Regno d'Italia]] contro l'[[Impero austro-ungarico]], si arruola volontario nella [[Regia Marina]] italiana e la sua esperienza marinaresca, nonché il grado di capitano di lungo corso, gli permettono di essere inquadrato con il grado di capo nocchiere di 2ª classe.
Svolge il [[Servizio militare di leva in Italia|servizio militare di leva]] in marina, venendo arruolato nel [[1907]].
 
Dopo poco tempo viene nominato [[guardiamarina]] di complemento. Il suo nome è legato a quello del Capitano di corvetta [[Luigi Rizzo]] col quale partecipa il [[10 giugno]] [[1918]], all'[[Impresa di Premuda]] in cui i due [[Motoscafo Armato Silurante|MAS]] 15 e 21, guidati rispettivamente da Rizzo e Aonzo, attaccarono una formazione austriaca comprendente le due corazzate [[SMS Szent István|Santo Stefano]] e [[SMS Teghetoff|Teghetoff]]. Nell'azione, il MAS 15 guidato da Rizzo lanciò i due siluri che esplosero contro la [[SMS Szent István|corazzata Santo Stefano]] che affondò; invece il MAS 21 guidato da Aonzo lanciò i suoi due siluri che colpirono la [[SMS Teghetoff|Teghetoff]]. Tuttavia la loro mancata esplosione impedì l'affondamento della seconda corazzata austriaca.<ref>I due equipaggi:
Il [[1º gennaio]] [[1908]] è nominato allievo timoniere, nel maggio dello stesso anno ottiene il grado di timoniere e nell'ottobre è nominato sottocapo timoniere. Il [[12 novembre]] [[1908]] è posto in [[congedo illimitato]].<ref name=MarinaidItalia>cfr. Pagnottella, P.; ''Per non dimenticare'', in Marinai d'Italia, n.11, novembre 2009, anno LIII: pp. 28-30</ref>
 
Cresce lavorando nella marina mercantile e grazie alla sua passione e caparbietà diventa [[Capitano di lungo corso]].
 
Durante la [[prima guerra mondiale]], dopo l'entrata in guerra del [[Regno d'Italia]] contro l'[[Impero austro-ungarico]], si arruola volontario nella [[Regia Marina]] italiana e la sua esperienza marinaresca, nonché il grado di capitano di lungo corso, gli permettono di essere inquadrato con il grado di capo nocchiere di 2ª classe.
 
Dopo poco tempo viene nominato [[guardiamarina]] di complemento.
 
Il suo nome è legato a quello del Capitano di corvetta [[Luigi Rizzo]] col quale partecipa il [[10 giugno]] [[1918]], all'[[Impresa di Premuda]] in cui i due [[Motoscafo Armato Silurante|MAS]] 15 e 21, guidati rispettivamente da Rizzo e Aonzo, attaccarono una formazione austriaca comprendente le due corazzate [[SMS Szent István|Santo Stefano]] e [[SMS Teghetoff|Teghetoff]]. Nell'azione, il MAS 15 guidato da Rizzo lanciò i due siluri che esplosero contro la [[SMS Szent István|corazzata Santo Stefano]] che affondò; invece il MAS 21 guidato da Aonzo lanciò i suoi due siluri che colpirono la [[SMS Teghetoff|Teghetoff]]. Tuttavia la loro mancata esplosione impedì l'affondamento della seconda corazzata austriaca.<ref>I due equipaggi:
*'''MAS 15''': capitano di corvetta [[Luigi Rizzo]], capo timoniere di 2ª classe Armando Gori, cannoniere Giorgio Varchetta, fuochista Salvatore Annaloro, fuochista Giuseppe De Fano, torpediniere Eraldo Bertucci, marò Letterio Donato, marò Francesco Bagnato, volontario motonauta Emilio Manfredi.
*'''MAS 21''': guardiamarina Giuseppe Aonzo, nocchiere Luigi Rossi, cannoniere Querino Capuano, torpediniere Bruno Santarelli, torpediniere Lorenzo Feo, fuochista Giovanni Calipari, fuochista Ugo Tomat.</ref><ref>[http://www.istriadalmaziacards.com/html/pop_cart_dett.php?IDCart=1649 L'equipaggio italiano che, sotto il comando di Luigi Rizzo, affrontò in mare aperto la flotta austriaca ed affondò la corazzata Santo Stefano]</ref>, <ref>L'[[impresa di Premuda]] ha avuto una rilevanza tale che il [[13 marzo]] [[1939]] la data dell'incursione fu scelta come Festa della Marina.</ref> Questa azione gli vale la Medaglia d'oro al volor militare e la promozione a Sottotenente di Vascello.
 
Dopo la fine della prima guerra mondiale abbandona la Regia Marina, torna alla città natale e al suo lavoro a bordo di navigli mercantili. Dal [[16 agosto]] [[1940]], con il grado di [[capitano di fregata]] di complemento, partecipa alla seconda guerra mondiale al comando dei piroscafi ''Rossigni'', ''Italia'' e ''Diamante''. Terminato il conflitto è trasferito nella riserva per raggiunti limiti di età e, a decorrere dal 24 maggio 1945, esattamente trent'anni dopo lo scoppio della prima guerra mondiale riprende il suo lavoro alla ''[[Standard Oil]]'' che nel frattempo è diventata ''[[Esso Standard]]''.<ref name=MarinaidItalia/> Muore a Savona il [[1º gennaio]] [[1954]]. Il [[22 settembre]] [[2007]] la Caserma della [[Capitaneria di porto di Savona]] è stata intitolata a Giuseppe Aonzo M.O.V.M.
Dopo la fine della prima guerra mondiale abbandona la Regia Marina, torna alla città natale e al suo lavoro a bordo di navigli mercantili.
 
Dal [[16 agosto]] [[1940]], con il grado di [[capitano di fregata]] di complemento, partecipa alla seconda guerra mondiale al comando dei piroscafi ''Rossigni'', ''Italia'' e ''Diamante''. Terminato il conflitto è trasferito nella riserva per raggiunti limiti di età e, a decorrere dal 24 maggio 1945, esattamente trent'anni dopo lo scoppio della prima guerra mondiale riprende il suo lavoro alla ''[[Standard Oil]]'' che nel frattempo è diventata ''[[Esso Standard]]''.<ref name=MarinaidItalia/>
 
Muore a Savona il [[1º gennaio]] [[1954]].
 
Il [[22 settembre]] [[2007]] la Caserma della [[Capitaneria di porto di Savona]] è stata intitolata a Giuseppe Aonzo M.O.V.M.
 
==Onorificenze==