Bantustan: differenze tra le versioni

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Tuttavia, questo obiettivo non fu mai raggiunto. Nel momento di "massima segregazione", solo il 55% dei neri sudafricani viveva stabilmente nei bantustan. Gli altri, esclusi comunque dalle città bianche dal sistema di leggi dell'apartheid, si stabilirono nelle cosiddette ''[[township]]'', le [[baraccopoli]] ai margini degli insediamenti bianchi. Uno dei motivi per cui questo venne tollerato fu che l'[[economia del Sudafrica|economia sudafricana]] era in larga misura dipendente dalla [[forza lavoro]] nera.
 
Il primo bantustan a ottenere l'indipendenza fu il [[Transkei]], nel [[1976]]. Fuori dal Sudafrica nessun altro stato ricon riconobbe formalmente i bantustan, sebbene qualche paese ([[Israele]] e [[Taiwan]]) abbia intrattenuto con alcuni di essi rapporti informali e commerciali. I territori dei bantustan erano frammentati in numerose [[enclave|enclavi]], con confini tracciati secondo principi spesso piuttosto macchinosi. In un caso, un'ambasciata sudafricana (nel bantustan di [[Bophuthatswana]]) dovette essere spostata perché ci si accorse che era stata erroneamente costruita su territorio formalmente sudafricano.
 
Questo sistema fu esteso dal governo sudafricano anche all'[[Africa del Sudovest]] (oggi [[Namibia]]), dove furono creati dieci bantustan.