Alonso de Ojeda: differenze tra le versioni

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== Inizi ==
Apparteneva a una distinta famiglia della marca di [[Onia]]. Durante la sua giovinezza prestò servizio come [[paggio]] del duca di Medinaceli ed era un protetto del vescovo di [[Burgos (Spagna)|Burgos]], che in seguito sarebbe divenuto "Patriarca delle Indie" [[Juan Rodríguez de Fonseca]].
 
Nel [[1493]], grazie a Rodríguez de Fonseca, si imbarcò insieme a [[Cristoforo Colombo]] nel suo secondo viaggio verso l'[[Americhe|America]], arrivando all'isola di [[Hispaniola]]. Nel gennaio del [[1494]], Colombo lo incaricò di cercare alcuni elementi dell'equipaggio che si erano persi nel territorio dell'isola. Riuscì ad addentrarsi nella regione di fitte foreste dello [[Ciabao]] con soltanto quindici uomini, dominio dell'agguerrito [[cacicco]] [[Caribe (etnia)|caribe]] chiamato [[Caonabó]], che era diventato un interlocutore dello stesso Cristoforo Colombo.
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Nonostante tutto, ebbero diversi problemi durante il tragitto a piedi, la metà degli uomini morì per la fame, le malattie, e per i disagi che dovettero affrontare nell'isola. Come bagaglio de Ojeda portava soltanto un'immagine della [[Vergine Maria]] che portava con sé sin dal primo viaggio dall'Europa verso l'America nel 1493 e fece la promessa di dedicargli un [[tempio]] che avrebbe innalzato nel primo villaggio indigeno che avesse trovato lungo la strada e che gli avesse ricevuti in modo benevolo.
 
Poco dopo, con una dozzina di uomini ed il pirata Talavera, arrivò alla [[comarca]] di Cueybá, dove il [[cacique]] Cacicaná li trattò con gentilezza e si prese cura di De Ojeda e degli altri uomini, che in capo a pochi giorni recuperarono la salute. De Ojeda adempì la sua promessa e costruì una piccola [[ermita]] della Vergine nel villaggio, ermita che sarebbe stata venerata dagli aborigeni del luogo. Da quel punto venne soccorso dalle navi di [[Pánfilo de Narváez]] che si diresse verso l'isola di [[Giamaica]], dove Talavera venne imprigionato per le sue attività di pirateria. Successivamente arrivó a Hispaniola, dove davvero molto stanco apprese che gli aiuti destinati a Fernández de Enciso erano arrivati fino a San Sebastián.
 
== Tramonto e morte ==
Dopo il fallimento nel suo viaggio a Nueva Andalucía, De Ojeda non tornerà a dirigere nessun'altra spedizione e dovrà rinunciare al suo incarico di governatore. Passa gli ultimi cinque anni di vita a Santo Domingo, in depressione. Si ritira nel "''Monasterio de San Francisco''", dove muore nel [[1515]]. La sua ultima volontà è stata quella di essere sepolto sotto la porta maggiore del monastero, in modo che la sua tomba fosse calpestata da tutti quelli che entravano all'edificio, come espiazione per gli errori commessi in vita.
 
Durante la guerra civile del [[1965]] nella [[Repubblica Dominicana]], la tomba di De Ojeda sparisce dal monastero, senza che sia noto il suo destino.
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* {{es}} [http://www.periodico26.cu/perfil_provincia/cacicana.htm Relazione del Cacicco Cacicaná e di Ojeda]
* {{es}} [http://www.terra.com.do/turismo/historia/monumentos/monasterio-san-fco.htm Monastero di San Francesco]
* {{en}} [http://www.bruce.ruiz.net/PanamaHistory/alonso_de_ojeda.htm Biografia di Alonso de Ojeda (contiene immagini del conquistatore)]
 
{{Portale|geografia|storia}}
 
{{Link AdQ|es}}
 
[[Categoria:Morti nella Repubblica Dominicana]]
 
{{Link AdQ|es}}
[[ar:ألونسو دي أوخيدا]]
[[ast:Alonso de Ojeda]]