Ottaviano Fregoso: differenze tra le versioni

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|mandatofine2 = [[7 settembre]] [[1515]]
|predecessore2 = [[Antoniotto II Adorno]]<br /><small>Governatore di Genova per conto del re [[Luigi XII di Francia]]</small>
|successore2 = OttavioOttaviano Fregoso<br /><small>Governatore di Genova per conto del re [[Francesco I di Francia]]</small>
|carica = Governatore di [[Genova]]
|mandatoinizio = [[20 novembre]] [[1515]]
|mandatofine = [[31 maggio]] [[1522]]
|predecessore = OttavioOttaviano Fregoso<br /><small>Doge della Repubblica di Genova</small>
|successore = [[Antoniotto II Adorno]]<br /><small>Doge della Repubblica di Genova</small>
|prefisso onorifico =
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Nel [[1520]] ottenne dal [[papa Leone X]] il titolo di [[Conte]].
 
Nel [[1522]] le truppe spagnole dell’imperatoredell'imperatore [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]] occuparono e saccheggiarono Genova; Ottaviano fu imprigionato e incarcerato prima a [[Napoli]], poi ad [[Aversa]] e infine nella rocca d’d'[[Ischia (comune)|Ischia]], dove morì nel [[1524]], secondo alcuni autori avvelenato.
Dopo la sua morte il feudo di S. Agata fu governato prima dal fratello, il cardinale Federigo e poi dal figlio Aurelio.
 
Dopo la sua morte il feudo di S. Sant'Agata Feltria fu governato prima dal fratello, il cardinale Federigo e poi dal figlio Aurelio.
I letterati del tempo lo ricordano come un principe liberale e magnanimo, indicandolo come modello di riferimento per i governanti dell’epoca, come fece [[Baldassarre Castiglione]] nel suo libro ''[[Il Cortegiano]]''.
 
I letterati del tempo lo ricordano come un principe liberale e magnanimo, indicandolo come modello di riferimento per i governanti dell’epocadell'epoca, come fece [[Baldassarre Castiglione]] nel suo libro ''[[Il Cortegiano]]''.
 
Il [[Francesco Guicciardini|Guicciardini]], nella sua ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]]'' lo ricorda come ''"principe certamente di eccellentissima virtù, e per la giustizia sua e per altre parti notabili, amato tanto in quella Città, quanto può essere amato un principe nelle terre piene di fazioni, e nella quale non era del tutto spenta nella mente degli uomini, la memoria dell'antica libertà".''<ref>Diversamente dai contemporanei, tre secoli più tardi, nel 1835, lo storico genovese [[Girolamo Serra]] giudicò il temperamento di Ottaviano inadatto a quei tempi, ed a proposito di quegli avvenimenti, con particolare riferimento all’approssimarsi degli spagnoli nel 1522, scrisse nella sua "Storia della antica Liguria e di Genova":