Derivata direzionale: differenze tra le versioni

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Da questa proprietà segue che:
 
* La derivata direzionale assume il valore massimo se <math>\theta = 0\,\!</math> e quindi il gradiente e <math>\mathbf{v}</math> sono paralleli e concordi.
* La derivata direzionale è nulla se <math>\theta = \frac{\pi}{2} \ \mbox{o}\, \frac{3 \pi}{2}</math>, e quindi il gradiente e <math>\mathbf{v}</math> sono perpendicolari.
* La derivata direzionale assume il valore minimo se <math>\theta = \pi\;</math>, e quindi il gradiente e <math>\mathbf{v}</math> sono paralleli e discordi.
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La derivata direzionale indica intuitivamente la velocità di cambiamento della funzione rispetto alla direzione data. Essa permette di spiegare, ad esempio, la traiettoria dei ruscelli nelle montagne: il gradiente è perpendicolare al vettore spostamento lungo una [[insieme di livello|curva di livello]], la quale descrive [[topografia|topograficamente]] il luogo dei punti con la stessa [[altitudine]]. I ruscelli seguono pertanto la traiettoria di massima pendenza, che è quella perpendicolare alle curve stesse.
 
La derivata direzionale calcolata rispetto ad un vettore della [[base canonica]] di <math>\R^n\,\!</math> coincide proprio con la derivata parziale rispetto a quella componente, infatti:
 
:<math>D_{\mathbf{e}_i} f(x)= \lim_{t \to 0} \frac{f(x + t \mathbf{e}_i) - f(x)}{t}= \lim_{t \to 0} \frac{f(x + t (0,\ldots,1,\ldots,0)) - f(x)}{t}= \lim_{t \to 0} \frac{f(x_0,\ldots,x_i +t,\ldots,x_n) - f(x)}{t}</math>