Cantus firmus: differenze tra le versioni

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Il plurale di questo termine latino è ''cantus firmi''. Il termine italiano è ''canto fermo'' ed il suo plurale ''canti fermi''.
 
L'uso del cantus firmus era una tecnica molto utilizzata nella musica [[medioevo|medioevale]] e formava la base di un ''[[organum'']] - tecnica di canto sviluppata in quel periodo - come nei [[mottetto|mottetti]]. In questi lavori il cantus firmus era quasi sempre preso dal [[Canto gregoriano]] ed era la base [[melodia|melodica]] attorno alla quale ruotavano altre voci sia strumentali che vocali.
 
Con l'avvento del [[rinascimento]] i compositori sperimentarono per altre vie l'uso del cantus firmus introducendolo in ogni voce come un soggetto [[contrappunto|contrappuntistico]] o usandolo con una varietà di [[ritmo|ritmi]]. Nel XIII secolo il [[tenor]] - nota lungamente tenuta sia nel canto che nella musica strumentale - ha la melodia antica, ovvero il cantus firmus, alterata, frazionata e nascosta; in questo modo vengono rese incomprensibili le parole mentre la musica si trasforma in [[polifonia]].
Le melodie d'amore dovrebbero essere cantate in lingua, mentre i testi sacri in latino sotto forma di [[trope]] (lettura cantilenante di testi sacri); invece spesso vengono inseriti canti sacri fra versi profani.
 
Per secoli questa abitudine fu fortemente avversata da parte della gerarchia [[chiesa|acclesiasticaecclesiastica]]. Non era tanto l'accozzaglia di note che feriva le orecchie ma l'unione di testi sacri e profani che finiva per entrare nella [[liturgia]].
[[Monaco|Monaci]], [[vescovo|vescovi]] e [[papa|papi]] avversarono con forza questa devianza e scrissero diversi trattati su questo argomento.
Questa pratica guadagnò molto terreno nel periodo in cui il papa era assente da [[Roma]] in seguito al trasferimento del [[papato]] ad [[Avignone]].
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[[Papa Giovanni XXII]] in ''Docta Sanctorum Patrum'' del 1324 si scagliò contro questo genere musicale, mentre [[Papa Clemente VI]], venti anni più tardi, invitò nella sua cappella musicale i maggiori compositori di questa musica.
 
Probabilmente la maggiore espressione del cantus firmus nella musica profana fu [[L'homme armè]]. Molti maestri del primo rinascimento scrissero almeno una messa utilizzando questo tipo di musica. Questa pratica scomparve solo nel [[XVII secolo]] con [[Giacomo Carissimi]]. Molti affermavano che l'[[homme armè]] fosse [[San Michele Arcangelo]] mentre altri suggerivano che fosse il nome di una [[taverna]] vicina alla casa di [[Guillaume Dufay]] a [[Cambrai]]. Visto che questa musica fiorì al tempo delle [[Crociate]] è possibile che il testo ''l'uomo armato incuterà paura'' fosse usato come propaganda a supporto dei Cavalieri in Medio Oriente. Altro importante esempio di musica profana è ''Mille regretz''.
 
Il cantus firmus fu la pietra miliare della [[pedagogia]] musicale di ''Gradus ad Parnassum'' di Johann Joseph Fux e formò le basi dell'insegnamento del [[contrappunto]].