Rapsodie ungheresi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
locuzione + corretta
Riga 113:
===Rapsodia Ungherese n. 9, ''Pesther Carneval''===
La Rapsodia n. 9 è uno dei brani più importanti della raccolta e [[Liszt]] la dedicò al compositore ceco [[Heinrich Wilhelm Ernst]]. È un brano imponente e di enorme brillantezza musicale, ha una durata di circa 11 minuti ed è intitolato ''Pesther Carneval'' (ovvero "Il carnevale di [[Pest]]"). È una delle poche rapsodie ad avere un titolo che indirizza l'ascoltatore al tema del brano, benchè [[Liszt]] fosse il compositore della sua epoca più sviluppatore della [[Musica a programma]]. Come indica il titolo, il brano è una grande rappresentazione di un [[carnevale]] a [[Pest]], con danze e balli in maschera tipici di questa festività. Un ''Moderato'' mostra subito il tema deciso e f. Immediatamente questo si smorza e un'introduzione silenziosa anticipa il tema, il quale si consolida (in p) nell'immediato ''Sempre moderato a capriccio'', dove (f ''con grazia'') inizia a svilupparsi. Sin dal principio appare il suo ritmo da ballo in maschera, tranquillo ed elegante. Sviluppandosi, cresce e si abbellisce sempre di più con trilli e rapide note arpeggiate, diventando da scherzoso e saltellante a maestoso e colorato. Una lunghissima cadenza sfocia in un ''Allegretto'', che modifica il tema e lo rende assai giocoso e vivace. Questo andamento, scandito da robusti accordi e arricchito da molte note (ff), in breve emerge e si alterna con delle guizzanti semicrome, staccate e in p (''dolce con grazia''). Il tema acquista ancor più fantasia con una volante cadenza, e poco dopo si chiude con un lungo arpeggio in diminuendo. Il ''Presto Finale'' apre un ballo in maschera questa volta assai rapido e festoso, poi con l'''Allegretto'' torna il carattere grazioso e a capriccio. Ma ecco di nuovo il ''Presto'', questa volta ripetuto in p e in un fugace crescendo, che raggiunge un ''Più animato'' (fff ''tumultuoso'') colmo di robusti accordi. Tutto ciò declina nel poderoso ''Allegro moderato'', dove il tema è tramutato in grandiosi e solenni accordi che marcano tutta la tastiera e risuonano in ogni forma festosa e tronfante. ''Incalzando e stringendo fine al Presto'' giunge una cascata di note e accordi, che in un brioso crescendo confluisce nell'ultimo ''Presto'' (fff), nel quale finalmente arpeggi e sfavillanti ottave alternate cessano il brano. Lo stile e la struttura della nona rapsodia fanno sì che sia del tutto indipendente dai classici tempi di lassan e friska, mentre il suo spirito carnevalesco ne fa uno dei brani meglio noti del compositore ungherese.
 
===Rapsodia Ungherese n. 10, ''Preludio''===
La Rapsodia n. 10, dedicata al compositore ungherese [[Béni Egressy]], è considerata tra i brani più noti della raccolta, soprattutto per il suo caratteristico stile di una danza tipicamente ungherese, presente in special modo in questa rapsodia. È raramente proposta con il titolo di ''Preludio'', provienente dal nome del primo tempo, che poi, data la struttura libera e breve del brano (simile appunto ad un [[Preludio]]), si è esteso a tutta la rapsodia. Il primo tempo (in Mi maggiore) è una brevissima introduzione al tema formata da tre robusti glissandi a due voci e cinque accordi marcati in ff. Subito di seguito un ''Andante deciso'' (sempre in Mi maggiore e in f) anticipa il tema in forma variata con diversi colori e sfumature (''dolce con eleganza''), mentre sin dall'inizio lascia trasparire il carattere spensierato e "danzante" che costituisce l'intero brano. Il tema non tarda ad arricchirsi con graziosi abbellimenti e trilli che ne rendono ancor più fantasioso l'aspetto. Una sfumante cadenza interrompe il sapore giocoso del primo tempo e lascia spazio ad un ''Allegretto Capriccioso'' (in Mi minore), dove si ha un primo "assaggio" del tema principale nel registro grave, staccato e in p. Questo, sempre assai capriccioso e saltellante, si sposta in chiave di violino con delle ottave e comincia anch'esso a variare al fine di imitare degli strumenti tipici delle danze come quella riprodotta nel tema. Per esempio il [[Cimbalon]], strumento tipico della tradizione magiara, è imitato in una tremolante trillo nel registro acuto (pp ''quasi zimbalon''). Ecco allora che un ''Vivace'' in Do maggiore, composto solamente da lunghi glissandi in crescendo, indtroduce il tempo successivo e si ripete per due volte sino a condurre finalmente al tema principale nel ''Più Animato'', questa volta chiaro e deciso (''sempre forte brioso'') e di nuovo in Mi minore. Con carattere brillante e superbo, il tema prosegue in ottave alternate tra le due mani e poi in un ''Vivacissimo giocoso assai'' (in ff), tornando in Mi maggiore. Il tutto, con un accelerando, stringe molto in una serie di accordi ribattuti (sf e molto decisi) che pongono fine al pezzo. La decima rapsodia è, sostanzialmente, una lunga introduzione e variazione della danza finale del brano. Si dimostra interessante tecnicamente sopratutto per il curioso tempo costituito interamente glissandi.
 
{{Portale|musica classica}}