Il gioiellino: differenze tra le versioni
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Rastelli si fida ciecamente, nella gestione della Leda, di alcuni stretti collaboratori, tra cui il [[ragioniere]] Ernesto Botta. Rastelli ha una visione all'antica della proprietà di una azienda e talvolta modifica i conti per favorire alcuni affari privati. La nipote di Rastelli, Laura, [[laurea]]ta e con un [[curriculum]] di prestigio, viene affiancata al ragionier Botta e le cose sembrano comunque andare bene: il gruppo supera, restando in piedi, alcuni momenti importanti di crisi.
Il mercato internazionale però richiede anche di saper rinunciare quando gli investimenti non sono redditizi. Rastelli si rifiuta di farlo e mette in pericolo l'intera azienda, che si [[Indebitamento|indebita]] sempre di più. Quando ormai l'azienda è data per spacciata, i dirigenti cominciano a nascondere parte del capitale in conti e investimenti privati, per garantirsi una certa sicurezza economica quando il caso esploderà. Botta e Rastelli, romanticamente attaccati all'azienda, non accettano invece di vederla morire e decidono di [[Falso in bilancio|falsificare i bilanci]], al fine di mostrare all'esterno un'azienda
I [[titoli di coda]] del film si concludono con la frase:
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