Bootleg: differenze tra le versioni

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Yoko Ono → Yōko Ono + general fixes using AWB
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In [[lingua inglese|inglese]], la parola ''bootleg'' indica la gamba di uno [[stivale]] e, dall'abitudine di nascondervi piccoli oggetti per sottrarli da potenziali ispezioni, la parola è diventata un verbo ed un aggettivo usati per indicare rispettivamente l'azione del contrabbandare e l'oggetto contrabbandato (o, più raramente, rubato).
 
== Uso corrente ==
Il termine è entrato nell'uso gergale [[lingua italiana|italiano]] per indicare un [[album discografico|disco]] prodotto, distribuito o commercializzato, non necessariamente a fini di lucro, senza l'autorizzazione del detentore dei diritti d'autore. Spesso tali dischi sono registrazioni abusive eseguite ai [[Concerto (evento musicale)|concerti]] usando microfoni nascosti, ma non necessariamente la qualità della registrazione è di basso livello: può capitare di ascoltare un bootleg rovinato dal frastuono e dalle chiacchiere del pubblico, ma anche di ascoltare registrazioni al limite del professionale; non è escluso che in questo caso ci possa anche essere la complicità di qualche tecnico che registri il concerto direttamente dal mixer. In altri casi (ad es. [[Colonna sonora|colonne sonore]]) vengono distribuite edizioni ''bootleg'' semplicemente perché il prodotto originale non è mai stato ufficialmente commercializzato. In genere i negozi di dischi, specialmente le grandi catene commerciali, non vendono bootleg sia per motivi legali, ma soprattutto perché questo genere di dischi non è supportato da una distribuzione vera e propria; pertanto preferiscono affidarsi alla vendita di prodotti distribuiti ufficialmente, sicuramente più redditizia per loro. Tuttavia è facile che alcuni negozi, anche non molto grandi (e quindi con un pubblico ristretto rispetto alle catene citate in precedenza), affianchino ai dischi ufficiali anche dei bootleg, che periodicamente vengono sostituiti, anche perché è molto difficile che un live non ufficiale possa giungere nello stesso negozio in più copie. Grazie ai bootleg, certi esercizi "minori" possono contare su un pubblico che, anche quando un gruppo o artista non pubblica nuovo materiale, periodicamente controlla le uscite non ufficiali, ottenendo un punto a favore rispetto alle grandi catene.
 
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L'Italia fino ai primi anni '90 vide prosperare l'edizione di numerosi bootleg in vinile e CD di ottima qualità (spesso picture disc), a volte anche remixaggi di live ufficiali, grazie a un'interpretazione della legge sul diritto d'autore che permetteva in qualche modo la legalità dell'opera e l'apposizione del bollino SIAE aprendo un conto bancario in favore della band e depositandovi una parte dei proventi per copia.
 
== Peculiarità ==
Grazie a bootleg molto vecchi, è possibile recuperare le registrazioni di materiale mai pubblicato o in versioni alternative. Nel caso di artisti/gruppi non più in vita o in attività, questo tipo di registrazioni si può rivelare sovente un archivio molto prezioso. Se si pensa ad artisti estremamente creativi come [[Frank Zappa]], che nei live era solito modificare i suoi brani, ci si rende conto che la discografia ufficiale copre solo una parte della sua produzione.
 
Ma nella musica c'è anche un altro tipo di bootleg: si identificano sotto questa categoria infatti anche dischi e supporti vari che contengono [[remix]] o campionamenti di brani famosi senza autorizzazione da parte di chi ne detiene i diritti. {{citazione necessaria|Spesso ottenere licenze per l'uso e la distribuzione di suoni prelevati da altri dischi è molto difficile se non impossibile soprattutto quando si parla di grandi hit prodotte da [[Etichetta discografica#Le major|major]]: agli artisti che vogliono creare [[remix]] e dischi (talvolta anche per un uso personale) non resta che percorrere la via dell'illegalità, talvolta anche con l'appoggio delle [[etichette discografiche]] che producono questi dischi come se fossero legali per poi distribuirli sottobanco a una ristretta cerchia di clienti e amici. Tuttavia, non sono impossibili casi di bootleg distribuiti come tali e poi riconosciuti dagli artisti originali.}}
 
== Esempi famosi ==
 
* Nel 2000 i [[Pearl Jam]] misero in vendita tutte le registrazioni del loro tour europeo, sia tramite distribuzione ufficiale che tramite internet (dato che, comprensibilmente, non erano state messe in giro troppe copie di ogni cd).
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* Nel [[1987]] [[Prince]] stava per pubblicare un album susseguente a Sign o' the times, ma poche settimane prima dell'uscita decise di ritirarlo e distruggere tutte le copie stampate. Si salvarono solo un centinaio di vinili promozionali, con la copertina tutta nera e senza scritte o titoli, da cui il nome ''[[Prince#Black_Album|The Black Album]]'', dai quali sono stati tratti diversi bootleg fino alla sua ripubblicazione ufficiale nel [[1994]].
 
* Molti bootleg celebri sono album completi ed approvati dall'artista, che per vari motivi non hanno trovato distribuzione, o sono stati pubblicati solo in alcune nazioni, in tiratura limitata, e comunque rari ed esauriti. Tra questi album, quelli di: [[John Lennon]] e [[YokoYōko Ono]] con ''[[Two Virgins]]'', di [[Bob Dylan]] con ''[[Great White Wonder]]'' e ''[[Bob Dylan at Budokan]]'', di [[David Byrne (musicista)|David Byrne]] e [[Brian Eno]] con la prima versione di ''[[My Life in the Bush of Ghosts]]'', dei [[Beatles]] con ''[[The Beatles Christmas Album]]'' e ''[[Sessions]]'' (prima versione di inediti della [[EMI]]), e persino [[Lucio Battisti]] con l'album in inglese ''[[A Woman for a Friend]]'', mixato e parzialmente stampato, ma mai venduto nei negozi
 
== Note ==
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