Causalità naturale: differenze tra le versioni

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La teoria condizionalistica sostiene che è causa ogni condizione dell'evento, senza il verificarsi della quale l'evento non si sarebbe prodotto. A tal fine si serve della formula della "''condicio sine qua non''" mediante il procedimento di eliminazione mentale: si suppone come mentalmente non avvenuta l'azione e si verifica se viene meno anche l'evento, parificando però in tal modo l'attitudine causale di tutti gli antecedenti necessari dell'evento. Ciò si traduce nella aberrante possibilità di recedere all'infinito nella ricerca della condizione dell'evento, arrivando per esempio ad attribuire rilevanza in un omicidio alla nascita dell'assasino. Altri limiti cui si presta derivano dalla impossibilita di giungere ad un giudizo valido nei casi di causalità alternativa ipotetica, in cui è possibile ricondurre l'evento alternativamente a più cause indipendenti; e nei casi di causalità addizionale, nei quali causa dell'evento sono le condotte contemporanee di due soggetti entrambe da sole sufficenti a produrlo.
L'obiezione principale cui va incontro è che tale teoria non è in grado di individuare il nesso causale in tutti quei casi in cui non si conoscano in anticipo le leggi che presiedono ai rapporti tra determinati antecedenti e determinati susseguenti (es: caso del talidomide).