Duca di Nocera: differenze tra le versioni

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Alla morte di Ferdinando, il [[25 maggio]] [[1558]], divenne duca il figlio, [[Alfonso Carafa (duca di Nocera)|Alfonso Carafa]]. Sposato con Giovanna Castriota Scanderbeg.
Con Alfonso e Giovanna il ducato di Nocera visse uno dei suoi momenti migliori. Alla lodatissima moglie furono dedicati anche una serie di sonetti<ref>''Rime in lode della Ill.a S.a D.a Giovanna Castriate Carrafa, Duchessa de [[Nocera Inferiore|Nocera]], e Marcheasa di Civita Santo Angelo, scritte in varii tempi da diversi huomini hillustri, et raccolte da Don Scipione de' Monti'', Vico Equense: G. Cocchi, 1585.</ref>.
La sua corte fu ritrovo di letterati, come il filosofo calabrese [[Bernardino Telesio]], che fu a lungo ospite del duca e fu precettore del figlio [[Ferdinando II Carafa|Ferdinando II]]. Proprio mentre era ospite presso il duca di Nocera il filosofo cosentino trovò il raccoglimento necessario per redarreredigere la sua opera maggiore: il ''De rerum natura iuxta propria principia'' ("Intorno alla natura delle cose secondo i loro principi"), che il filosofo dedicò al figlio di Alfonso, [[Ferdinando II Carafa|Ferrante]]<ref>http://books.google.it/books?id=0HD5n-XabwgC&pg=PA3&lpg=PA3&dq=bernardino+telesio+nocera&source=bl&ots=MIJIfOQ9xB&sig=zbGoAIxGwvHOwXKB-CtKox1QjSM&hl=it&sa=X&ei=VyfvT9DaBYiVswbYxqSPDw&ved=0CFcQ6AEwAQ#v=onepage&q=bernardino%20telesio%20nocera&f=false</ref>.
 
Alfonso morì nel [[1581]], e fu sepolto nella chiesetta del [[Chiesa e Convento di Sant'Andrea (Nocera Inferiore)|Convento di Sant'Andrea]], che lui stesso fece edificare nel [[1563]] dedicandolo all'ordine dei cappuccini.