Teatro di via dell'Acqua: differenze tra le versioni

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Di questo teatro, nato come spazio scenico all'interno del Convento della Trinità Vecchia in seguito diventato convento dei [[Gesuati]] col nome di [[Convento di San Giusto alle mura]], si hanno notizie sporadiche di sicuro sappiamo che si trovava dentro i locali dell'attuale [[Istituto Sant'Agnese]] in quella che oggi si chiama [[via Guelfa]], ma che anticamente era divisa sotto vari nomi tra i quali via dell'Acqua e via del Vangelista.
 
Secondo la ricostruzione di [[Alessandro d'Ancona]], nel suo tomo sull'''Origine del Teatro Italiano'' la Compagnia di San Giovanni Evangelista nacque all'inizio del '400Quattrocento, una credenza popolare la vuole fondata da [[Antonino Pierozzi|Sant'Antonino]] primo Arcivescovo di Firenze. Sebbene nel [[1409]] è già documentata, nacque ufficialmente il [[2 luglio]] [[1427]] quando furono approvati i primi ''capitoli'' organizzativi della Compagnia, in occasione del suo trasferimento nell'ex convento della Trinità Vecchia di via dell'Acqua. Visto che la sua impresa rappresentava un'aquila nera, col becco rosso in campo d'argento, animale simbolo dell'evangelista Giovanni, la compagnia prese anche il nome di ''Compagnia degli Aquilotti'' (o degli ''Aquilini'').
 
La compagnia, che era composta da fanciulli tra i tredici e i ventiquattro anni, oltre alle messinscene sacre si occupava di canti di Laudi, della recita di Salmi, preci luturgiche e letture di sermoni. È probabile che [[Luca della Robbia]] si ispirò a un'esibizione di questi fanciulli durante un canto di laudi o una recita di un salmo quando scolpì i rilievi della [[cantoria di Luca della Robbia|cantoria]] di [[Santa Maria del Fiore]].
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==L'[[Accademia]] degl'Instancabili==
Nel corso dei secoli la Compagnia del Vangelista continuò le sue rappresentazioni, usando sempre il giardino e il portico del Convento. Nel '600Seicento-'700Settecento la Confraternita si trasformò in Accademia ed anche le rappresentazioni si trasformarono da sacre in profane.
 
Il [[4 aprile]] [[1633]], furono riformati i ''capitoli'' della [[Confraternita]] che si trasformò in [[Accademia]]. In un primo momento la nuova accademia prese il nome di ''Accademia degl'Instancabili'' anche se rimase popolarmente conosciuta come Accademia del Vangelista, il simbolo dell'accademia rimase l'aquila con l'impresa ''Imperant dum parent''. Tra coloro che firmarono la trasformazione in accademia c'era anche un importante rappresentante del teatro cortigiano del periodo cioè [[Giacinto Andrea Cicognini]], infatti una sua traduzione del ''Don Gastone'' (supposta opera di [[Lope de Vega]]), venne messa in scena nel Teatro degli Instancabili nel [[1642]].
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Non sappiamo quando il teatro fu chiuso infatti fino al [[15 gennaio]] [[1773]] risulta funzionante e restaurato in onore di [[Pietro Leopoldo]], vi fu rappresentato ''Il Ciro riconosciuto'' del [[Metastasio]]. Nel [[1783]] documenti dell'''Archivio Comunale di Firenze'' parlano della ''"soppressa Compagnia di San Giovanni Evangelista"'' e probabilmente il teatro fu venduto nel febbraio di quello stesso anno, come si evince da questa deliberazione del Comune di Firenze
{{quote|Concessione di un termine di otto giorni al provveditore della soppressa Accademia della Compagnia di S. Giovanni Evangelista per esporre le richieste dell' Accademia sui mobili ed il teatro, scaduto il quale termine si procederà alla loro vendita|29 gennaio 1783}}
 
Il Passerini, nel [[1853]], conferma il passaggio definitivo dei locali dell'Accademia alla [[Compagnia del Bigallo]] in data [[20 agosto]] [[1785]].
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*''Ricordanze di Bartolomeo Masi: calderaio fiorentino, dal 1478 al 1526'', Editore G. C. Sansoni, Firenze [[1906]].
*Gennaro Maria Monti, ''Le confraternite medievali dell'alta e media Italia'', Editore [[La Nuova Italia]], [[1927]].
*[[Paolo Toschi (folklorista)|Paolo Toschi]], ''L'antico teatro religioso italiano'', Matera : F.lli Montemurro, [[1966]].
*''Il luogo teatrale a Firenze. Brunelleschi, Vasari, Buontalenti, Parigi'' , catalogo della mostra a cura di Mario Fabbri, Elvira Garbero Zorzi, Anna Maria Petrioli Tofani; introduzione di [[Ludovico Zorzi]], Milano, Electa 1975
*Piero Roselli, Osanna Fantozzi Micali, Giuseppina Carla Romby, ''I teatri di Firenze'', Editore Bonechi, Firenze [[1978]].
*Flavia Cancedda e Silvia Castelli, ''Per una bibliografia di [[Giacinto Andrea Cicognini]]: successo teatrale e fortuna editoriale di un drammaturgo del Seicento'', Editore Alinea, [[2001]].
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{{portale|Firenze|teatro}}
 
[[categoria:Teatri di Firenze]]
[[categoriaCategoria:Architetture scomparseTeatri di Firenze]]
[[Categoria:Architetture scomparse di Firenze]]