Maurizio Giglio: differenze tra le versioni

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|AnnoMorte = 1944
|Attività = ufficiale
|Attività2 =
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
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== Biografia ==
'''Maurizio Giglio''' nacque in una famiglia della borghesia della Capitale; suo padre era un dirigente dell’dell'[[OVRA]], il servizio segreto del regime fascista. Compì gli studi superiori al [[liceo ginnasio statale Terenzio Mamiani]] e si laureò in giurisprudenza<ref>[http://www.anpi.it/donne-e-uomini/maurizio-giglio Maurizio Giglio sul sito dell'A.N.P.I]</ref>.
 
Arruolatosi volontario allo scoppio della [[Secondaseconda guerra mondiale]], fu destinato al [[Campagna italiana di Grecia|fronte greco-albanese]] dove fu decorato con una [[medaglia di Bronzo al Valor Militare]].
 
Trasferito a Roma, con il grado di tenente, l’8l'8 settembre combatté alla testa dei propri uomini, e di altri volontari civili negli scontri a Porta San Paolo. Dopo la resa di Roma ([[10 settembre]] [[1943]]), si diresse al Sud, per mettersi a disposizione del Regio Esercito, attraversando il fronte presso [[Benevento]].
Venne quindi contattato dall’dall' [[Office of Strategic Services|OSS]], il Servizio segreto statunitense, che gli propose di ritornare a Roma, in qualità di agente segreto, per fornire agli alleati informazioni sui movimenti delle truppe tedesche, col nome di battaglia "Cervo". Tornato quindi clandestinamente a Roma, Maurizio Giglio riuscì ad arruolarsi come tenente degli agenti della polizia a cavallo.
 
Iniziò così una doppia vita, protetto dall’uniformedall'uniforme e al comando di uno squadrone di circa quattrocento uomini, creando una rete di informatori e collaborando attivamente con [[Peter Tompkins]], inviato dall’OSSdall'OSS a Roma sotto falso nome, con [[Giuliano Vassalli]] e [[Francesco Malfatti di Montetretto]]<ref>Peter Tompkins, ''Una spia a Roma'', Il Saggiatore, Milano, 2002</ref>. La sua attività principale fu quella di sorvegliare le stazioni e le strade, segnalando i movimenti tedeschi verso i fronti di Cassino e di Anzio e di comunicare tali informazioni mediante una trasmittente, soprannominata “Radio Vittoria”, che si era portato clandestinamente da Napoli<ref>Roberto Roggero, ''Oneri e onori: le verità militari e politiche della guerra di liberazione in Italia'', Greco & Greco, 2006, pag. 245</ref>. Il merito del salvataggio del contingente alleato ad Anzio, è dovuta anche alle informazione fornite da Radio Vittoria; in particolare, l’esistenzal'esistenza di un falso attacco tedesco, da attuarsi il [[16 febbraio]] [[1944]] presso Cisterna soltanto a scopo diversivo, in quanto quello principale sarebbe stato effettuato due giorni dopo sul fianco occidentale della testa di ponte alleata. L’informazioneL'informazione permise agli anglo-americani di non farsi trovare impreparati<ref>Roberto Roggero, ''cit.'', pag. 257</ref>. Giglio inoltre, acquisì, e mise a disposizione di Tompkins, il rapporto particolareggiato della questura di Roma, su tutti gli edifici romani (alberghi, cliniche, caserme etc.) occupati da truppe tedesche<ref>Peter Tompkins, ''cit.'', pag. 78</ref>. Organizzò, infine, nella sua abitazione, più incontri tra Tompkins e i capi della resistenza romana ([[Giorgio Amendola|Amendola]], Vassalli, [[Riccardo Bauer|Bauer]]).
 
Mentre cercava di documentare con una piccola macchina fotografica il blitz (60 arresti circa) compiuto dal Reparto Speciale di Polizia nella Basilica di San Paolo<ref>Peter Tompkins, ''cit.'', pag. 140</ref>, in territorio extraterritoriale vaticano, dove si erano rifugiati antifascisti ed ebrei, Giglio venne sorpreso da un funzionario in borghese della milizia fascista, che gli sequestrò la macchina fotografica.
 
Il [[17 marzo]] [[1944]], a seguito della delazione di un suo collaboratore, fu arrestato da componenti della [[Banda Koch]], insieme all'agente di P.S. Giovanni Scottu, mentre si recava a trasmettere informazioni via radio agli americani, da un battello galleggiante situato nei pressi di [[Ponte del Risorgimento]]. Condotto nell'albergo Diana, in Via Principe Amedeo 2, sede dell'organizzazione, fu orribilmente torturato per sette giorni di seguito, senza fare il nome degli altri membri della sua rete e del capo dell’OSSdell'OSS a Roma. Ridotto in fin di vita, fu accompagnato a braccia a [[Regina Coeli]], la sera del 23 marzo<ref>Cfr. la dichiarazione giurata di Giovanni Scottu, in: Peter Tompkins, ''cit.'', pag. 240 e succ.ve</ref>. Consegnato quindi ai tedeschi per l’esecuzionel'esecuzione della rappresaglia conseguente all’all'[[Attentato di via Rasella|azione partigiana di Via Rasella]], dove un intero reparto tedesco era stato annientato, fu condotto in una cava di gesso alla periferia di Roma, presso le [[fosse ardeatine]] e, il giorno [[24 marzo]] [[1944]], fu ucciso con un colpo alla nuca.
 
Nel dopoguerra è stato decorato con [[Medaglia d'oro al valor militare]] e il suo eroismo è ricordato da monumenti e lapidi e dall’intitolazionedall'intitolazione della caserma delle Volanti della Polizia di Stato a Roma, in via Guido Reni.
 
== Note ==
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==Bibliografia==
* {{cita libro | cognome= Griner | nome= Massimiliano| titolo= La banda Koch: il reparto speciale di polizia. 1943-44| editore=Bollati Boringhieri | città=Torino | anno= 2000}}
* {{cita libro | cognome= Portelli | nome= Alessandro| titolo= L’ordineL'ordine è già stato eseguito: Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria| editore=Donzelli | città=Roma | anno= 1999}}
* {{cita libro | cognome= Roggero | nome= Roberto| titolo= Oneri e onori: le verità militari e politiche della guerra di liberazione in Italia| editore=Greco & Greco | città= | anno= 2006}}
* {{cita libro | cognome= Tompkins | nome= Peter| titolo= Una spia a Roma| editore=Garzanti | città=Milano | anno= 1964}}
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|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza =
|motivazione = Si portava alla conclusione dell’armistiziodell'armistizio in territorio liberato desideroso di combattere contro i tedeschi. Assunto dal servizio informazioni della 5ª Armata americana dopo un breve periodo di addestramento, ritornava in territorio occupato munito di apparato radiotrasmittente ed, arruolatosi nella polizia della pseudo repubblica sociale, svolgeva intelligente, preziosa opera informativa. Sorpreso mentre eseguiva delle fotografie, fermato e sottoposto ad indagini con sangue freddo ed astuzia riusciva a confondere i suoi avversari ed otteneva la liberazione. Arrestato dai fascisti in seguito ad indicazione strappata al suo radiotelegrafista fu sottoposto a feroci interrogatori e torture senza nulla rivelare sul suo servizio. Veniva poi barbaramente trucidato per rappresaglia, immolando la giovane vita generosamente offerta per la liberazione della Patria dalla oppressione nazifascista
|luogo = Roma - Fosse Ardeatine, settembre 1943 -24 marzo 1944.
}}
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{{Resistenza romana}}
{{Portale|biografie|Secondaseconda guerra mondiale}}
 
[[Categoria:Ufficiali del Regio Esercito]]
[[Categoria:Medaglie d'oro al valor militare|Giglio, Maurizio]]
[[Categoria:Medaglie di bronzo al valor militare]]
[[Categoria:Personalità legate alla Resistenza italiana]]
[[Categoria:Militari nella Resistenza italiana]]
[[Categoria:Martiri delle Fosse Ardeatine]]