Ministro: differenze tra le versioni

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Il titolo di ministro e i ministeri nascono con gli stati moderni, sicché è un anacronismo usare queste denominazioni per figure simili presenti in sistemi politici anteriori.
 
Ministro deriva dal [[lingua latina|latino]] ''minister'' (a sua volta derivato da ''minus'', 'meno') che indicava genericamente una persona subordinata ad un'altra, il ''magister'' (da ''magis'', 'più') e, più specificamente, chi era al servizio di un'autorità o un'istituzione, come i [[littore|littori]] e le persone, - generalmente [[schiavo|schiavi]] o [[liberto|liberti]], - che prestavano servizio nella casa [[Imperatore romano|imperiale]] con svariate incombenze.
 
In seguito assunse il significato di [[funzionario]], concepito come servitore del sovrano o dello Stato, ed infine, a partire dalla fine del [[XVIII secolo]], il significato più ristretto che ha oggi, sostituendosi nella maggioranza degli stati al titolo di segretario di stato (o aggiungendosi ad esso). Residuo del più ampio significato che aveva in passato è l'uso rimasto di attribuire il titolo di ministro agli [[agente diplomatico|agenti diplomatici]] di rango inferiore all'[[ambasciatore]] e superiore all'[[incaricato d'affari]], nonché in alcuni paesi di [[America latina|latinoamericani]] (come [[Argentina]], [[Cile]] e [[Brasile]]) ai magistrati che compongono la [[corte suprema]] o la [[corte costituzionale]].