Adriaan van Maanen: differenze tra le versioni

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|Attività = astronomo
|Nazionalità = olandese
|NazionalitàNaturalizzato = statunitense
}}
 
Nato da una famiglia benestante della [[Frisia]], studiò astronomia presso l'[[Università di Utrecht]] (ottenendovi il titolo di [[Ph.D.]] nel [[1911]]) e lavorò per qualche tempo presso l'[[Università di Groninga]]. Nel 1911 si trasferì negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] per lavorare da volontario nell'[[Osservatorio Yerkes]]. Nel giro di un anno riuscì ad ottenere un posto presso l'[[Osservatorio di Monte Wilson]], dove rimase sino alla morte.
 
È noto per le sue misurazioni [[astrometria|astrometriche]] del moto all'interno delle [[galassia spirale|nebulose spiraliformi]].<ref name="vm1">{{cita pubblicazione|url= http://adsabs.harvard.edu/abs/1935ApJ....81..336V |titolo= Internal Motions in Spiral Nebulae| autore= A. Van Maanen| rivista= [[Astrophysical Journal]]|volume= 81| numero= 336| anno= 1935}}</ref> Partendo dall'assunto che tali oggetti fossero dei sistemi costituiti da gas e [[stella|stelle]] posti all'interno della [[Via Lattea]], le sue misurazioni si rivelarono in netto contrasto con la scoperta, effettuata da [[Edwin Hubble]], che la [[Galassia di Andromeda|Grande Nebulosa d'Andromeda]] ed altre nebulosità simili fossero oggetti posti all'esterno della Galassia.<ref name="spiral">{{cita pubblicazione|url= http://adsabs.harvard.edu/abs/1935ApJ....81..334H |titolo= Angular Rotations of Spiral Nebulae| autore= [[Edwin Hubble|E. Hubble]]| rivista= Astrophysical Journal| volume= 81| numero= 334| anno= 1935}}</ref> Hubble si servì delle [[variabile Cefeide|variabili Cefeidi]] per determinare la velocità di rotazione della [[Nebulosa di [[Andromeda (costellazione)|Andromeda]].<br/>
Van Maanen disse di aver osservato la rotazione della Nebulosa di Andromeda; egli riteneva che se essa fosse un oggetto separato dalla Via Lattea, e potesse dunque essere osservato in rotazione, la [[velocità]] delle Cefeidi sarebbe stata notevolmente superiore alla [[velocità della luce]], e dunque sarebbe stato chiaramente violato il limite di velocità universale. Per corroborare la sua tesi, l'astronomo addusse come esempio l'esplosione di una ''[[nova]]'' che era stata osservata nella Nebulosa di Andromeda, che aveva temporaneamente superato in [[Luminosità (fisica)|luminosità]] il nucleo stesso dell'oggetto: una quantità di energia apparentemente assurda per una semplice nova. Per questo motivo, egli riteneva che la nova, e dunque la galassia stessa, dovessero essere parte della Via Lattea; ma, se Andromeda fosse stata un'entità distinta dalla Via Lattea (come effettivamente è), la nova avrebbe avuto una luminosità inimmaginabile, tanto da risultare visibile da una così grande distanza.
 
Nel [[1935]] si appurò che le misurazioni di Hubble sulla distanza delle Cefeidi "extragalattiche" erano corrette, e dunque i dati ottenuti da van Maanen si rivelarono imprecisi; tuttavia nessuno è riuscito a determinare la causa degli errori dell'astronomo olandese.<ref name="hist">{{cita pubblicazione|url= http://adsabs.harvard.edu/abs/1974JHA.....5...52H |titolo= Adriaan van Maanen on the significance of Internal Motions in Spiral Nebulae| autore= N. S. Hetherington| rivista= Journal for the History of Astronomy| volume= 5| numero= 52| anno=1974}}</ref>