Vincenzo Archifel: differenze tra le versioni

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Nel [[1486]] il suo nome figura fra gli artigiani<ref>Nicola Lattari, Filippo di Mauro e poi anche Antonio Archifel, figlio di Vincenzo, Paolo Guarna e Antonio la Nuara, tutti catanesi.</ref> a cui venne commissionata, nel [[1473]], la costruzione dello [[scrigno]] in argento da parte del vescovo dell'epoca Giovanni De Primis.
Si sa che passò tutta la sua vita a Catania lavorando alla realizzazione dello scrigno-reliquiario di sant'Agata, ma soprattutto alla costruzione del [[fercolo]] in argento ([[Festa di Sant'Agata|''vara'']] in catanese) che gli venne commissionato nel [[1514]] dall'allora vescovo di Catania e fu inaugurato nella festa patronale del febbraio [[1519]].
Altri suoi lavori, anche se meno noti, sono la ''vara'' per il SS: Sacramento che andò distrutta nel terremoto del [[1669]] ed il collare, del peso di 340 grammi, che attualmente adorna il busto-[[reliquiario]] di sant'Agata, realizzato in [[oro]] e [[smalto|smalti]] colorati.
Archifel fu però anche [[scultore]] e realizzò la statua di [[San Giacomo]], santo [[patrono]] di [[Caltagirone]], nel [[1518]] e quella di [[San Giovanni Battista|San Giovanni]], nel [[1523]], per la [[cattedrale]] di [[Vizzini]].
Dopo una vita piena di successi, morì all'età di 72 anni a Catania, o secondo alcuni a [[Palermo]] dove si era recato per una vertenza giudiziaria.
La sua salma fu inumata nella [[Santuario della Madonna del Carmine (Catania)|Chiesa del Carmine]] a Catania.