Joseph Marx: differenze tra le versioni

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Marx cominciò ad avvicinarsi alla musica fin dall'infanzia, grazie alle lezioni della madre. Successivamente prese parte alle lezioni dell'allora celebre didatta [[Johann Buwas]], divenendo ben presto un impeccabile virtuoso del pianoforte. Avviato dal padre agli studi di legge li abbandonò per dedicarsi invece alla filosofia, alla storia dell'arte e alla musica ottenendo nel 1909 il dottorato all'Università di [[Graz]]. Cominciò a studiare composizione seriamente solo nel 1908, ma la sua vena creativa proruppe inarrestabile, facendo venire alla luce - nei quattro anni successivi - più di 120 [[lieder]], molti dei quali divenuti parte fondamentale del repertorio liederistico. Marx era considerato un pianista eccellente, ma non ebbe mai l'ambizione di dedicarsi al concertismo; accompagnava sovente, però, l'esecuzione dei suoi lieder al pianoforte.
 
Nel 1914 entrò a far parte dell'Accademia di Musica di [[Vienna]], diventandone poi Direttore nel 1922. Quando la scuola fu riorganizzata come "Hochschule für Musik" nel 1924, ne fu nominato Rettore, mantenendo tale posizione per tre anni. Insegnante ricercatissimo, poteva vantare un numero elevatissimo di allievi (quasi 1.300 nella sua carriera), fra i quali si distinsero il compositore [[Johann Nepomuk David]] e il pianista e didatta [[Paul Ulanowsky]].
Dal 1931 al 1938 Marx fu critico musicale per la rivista "Neues Wiener Journal" e dopo la Seconda Guerra Mondiale per il "Wiener Zeitung". La sua attività di critico e saggista fu di rilevante importanza, tanto che nel 1947 a Vienna fu pubblicata una raccolta di suoi scritti e saggi, dal titolo "''Betrachtungen eines romantischen Realisten"''. Poco prima di morire pubblicò inoltre un libro - "''Weltsprache Musik"'' (Vienna, 1964) - in cui venivano trattati argomenti d'acustica, tonalità, estetica e filosofia musicale.
 
Come compositore Marx è ricordato per gli importanti contributi alla musica vocale, in particolare per i suoi [[lieder]]. Anche se la maggior parte di questi pezzi è stata scritta con accompagnamento del pianoforte, in molti invece l'accompagnamento è orchestrale. Il suo stile, costantemente permeato da un appassionato lirismo, è influenzato da elementi russi e italiani, spesso tinto di coloriture impressioniste.