Italo-austriaci: differenze tra le versioni

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Le prime migrazioni italiane in Austria risalgono al [[XVII secolo|Seicento]], ed erano molto scarse, dirette solamente a [[Vienna]], e riguardavano esclusivamente [[architetti]], [[artigiani]], [[decoratore|decoratori]], [[ingegneri]] e [[musicisti]].
 
I flussi migratori più importanti ebbero inizio dopo il [[1870]], quando lo stato era l'[[Impero austro-ungarico]]. L'Austria-Ungheria tra il [[1876]] e il [[1900]], fu il secondo paese europeo dopo la [[Francia]], ad assorbire il maggior numero di emigranti italiani<ref>[http://books.google.it/books?id=iJS4zYSJCHgC&pg=PA215&dq=immigrazione+italiana+austria-ungheria&lr=&cd=33#v=onepage&q=austria&f=false pag. 215 del libro "Partenze" di P. Bevilacqua, 2002]</ref>. Queste immigrazioni erano di tipo economico, avevano carattere prevalentemente temporaneo, e riguardò [[bracciante agricolo|braccianti agricoli]], [[operai]] e [[muratore|muratori]].
 
Gran parte di questi migranti italiani provenivano dal [[Friuli]], dal [[Veneto]] e dal [[Trentino]]. Per quest'ultimo ovviamente, si trattava di immigrazione interna, poiché il suo territorio faceva parte dello stato asburgico. Le principali aree di destinazione degli italiani nell'impero austro-ungarico furono invece il [[Salisburghese]] (ricco di miniere di [[sale]]), il [[Vorarlberg]], il [[Tirolo (Austria)|Tirolo]], la [[Boemia]], la [[Moravia (Repubblica Ceca)|Moravia]], l'[[Ungheria]] e la [[Transilvania]]. Non meno significative furono le migrazioni verso le città di [[Bolzano]] e [[Trieste]].