Regaliano: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 23:
La fonte principale per la vita di Regaliano è la poco affidabile ''[[Historia Augusta]]'', che lo elenca fra i [[Trenta Tiranni (Historia Augusta)|Trenta Tiranni]].<ref>''[[Historia Augusta]]'', ''Triginta tyranni'', 10.</ref> Altre fonti sono [[Eutropio]], che lo chiama ''Trebelliano'', ed [[Aurelio Vittore]] nell<nowiki>'</nowiki>''Epitome'', dove lo chiama ''Regillianus''.
 
Secondo la ''Historia'', Regaliano sarebbe disceso dalla famiglia del re dei [[Daci]] [[Decebalo]];<ref name="HATrentaTiranni10.8">''[[Historia Augusta]]'', ''Triginta tyranni'', 10.8.</ref> più sicura è la sua appartenenza all'[[ordine senatoriale]], dato che sua (probabile) moglie [[Sulpicia Dryantilla]] era di alto lignaggio.
{{Quote|Fu, non si può negarlo, un uoimo sempre apprezzato nell'ambiente militare, ma posto sotto osservazione da Gallieno, poichè appariva degno di ricevere l'Impero.|''[[Historia Augusta]]'', ''Triginta tyranni'', 10.8.}}
 
Il futuro imperatore [[Claudio il Gotico]], lo ringraziò , quando Regaliano era a capo dell'Illirico, per la riconquista di quella regione.<ref name="HATrentaTiranni10.8">''[[Historia Augusta]]'', ''Triginta tyranni'', 10.8.</ref> In questa circostanza Regaliano potrebbe aver respinto orde di barbari presso [[Scupi]], dove ottenne una brillante vittoria.<ref name="HATrentaTiranni10.10-11">''[[Historia Augusta]]'', ''Triginta tyranni'', 10.10-11.</ref> Si tratterebbe di un periodo attorno al [[258]]-[[260]].
 
Dopo la sconfitta e cattura di [[Valeriano]] da parte dei [[Sasanidi]] vi furono ondate di invasioni nei territori dell'Europa settentrionale. Le popolazioni locali scelsero dei capi che non fossero lontani come Gallieno, dando vita a diverse rivolte, come quella di [[Ingenuo]], sconfitto da Gallieno (nel [[260]]).<ref name="HATrentaTiranni10.1"/> La ''Historia'' riferisce che la rivolta di Regaliano fu una continuazione di quella di Ingenuo;<ref name="AVittore33.2">Aurelio Vittore, ''De Caesaribus'', 33.2.</ref><ref name="HATrentaTiranni10.1"/> che fu eletto perché il suo nome implicava una dignità regale.