Pogo (fumetto): differenze tra le versioni

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}} è una [[striscia a fumetti]] [[Stati Uniti d'America|statunitense]] creata da [[Walt Kelly]] con protagonista l'omonimo personaggio, un [[Didelphis virginiana|opossum]] [[Antropomorfismo|antropomorfo]] che vive nella palude di [[Okefenokee]] in [[Georgia (USA)|Georgia]]. È stata pubblicata negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] dal [[1948]] al [[1975]]. La striscia è caratterizzata da una diretta [[satira]] sociale e politica accoppiata ad uno stile grafico piuttosto cartoonesco, che la rese popolare sia tra gli adulti che tra i più giovani. È considerata un classico del [[fumetto]] [[Stati Uniti d'America|americano]].
 
==Storia editoriale==
Il personaggio di Pogo fa la sua prima comparsa nel 1942, sul n. 1 della collana ''Animal Comics'' della '''Dell''', come comprimario della star della serie, '''Albert l'alligatore'''. Il ruolo di Pogo all'interno della serie acquisì un'importanza sempre maggiore, tanto che uscì anche una serie parallela dal titolo ''Albert the Alligator and Pogo Possum'' (durata solo due numeri)
fino al 1947, quando l'albo venne chiuso.
Nel 1948, Kelly divenne [[art director]] del quotidiano ''New York Star'', sulle cui pagine Pogo venne sviluppato come ''daily strip''. L'avventura dello Star durò solo sette mesi e, alla chiusura del quotidiano, Kelly riuscì a piazzare Pogo presso lo Hall Syndacate e dal 16 maggio 1949 la strip comincio a comparire su di un gran numero di quotidiani per tutta l'America.
Fino al 1954, Pogo continuò ad esistere in due formati, come striscia quotidiana e come comic book (sempre edito dalla Dell, che presentava una sorta di raccolta e rimontaggio delle strisce giornaliere), ma la versione in albo fu interrotta per volere dell'autore che voleva dedicarsi solo alle strip.
Kelly cominciò ad avere problemi di salute nel 1971, per poi morire due anni più tardi, il 18 ottobre 1973, per complicazioni dovute al [[diabete]]. Pogo proseguì fino al luglio 1975, curato da Stephen Kelly, figlio di Walt.
Nel [[1989]]. il [[Los Angeles Times]] decise di far rivivere le strisce di Pogo, affidandone la realizzazione ai giovani [[Larry Doyle]] e [[Neal Sternecky]], i quali cercarono di ricreare la stessa atmosfera del Pogo di Walt Kelly. Dopo l'abbandono della striscia da parte di Doyle nel 1992, questa fu continuata dal solo Sternecky, il quale in seguito la lasciò a Peter e Carolyn Kelly, figli di Walt, i quali la continuarono fino al [[1994]], anno della sua definitiva chiusura.
 
In [[Italia]] è stata pubblicata su ''[[Linus (rivista)|Linus]]'' e su altre riviste.
 
 
== Temi ==
Pogo, al suo esordio, è una "commedia umana" popolata da una moltitudine di animali antropomorfi la cui principale attività consistere nel creare situazioni e discutere tesi paradossali parodiano la società americana dell'epoca. Con il passare del tempo, la striscia perde la sua originaria impostazione, virando in una satira feroce ed implacabile della scena politica degli U.S.A.
 
== Curiosità ==
Durante la sua gestione di Pogo, Walt Kelly ebbe la geniale idea di candidare il simpatico opossum, ogni 4 anni, alla carica di [[Presidente degli Stati Uniti d'America]], con tanto di esilaranti campagne elettorali nelle strip e tour promozionali nelle università. Questa iniziativa, incarnata nello slogan ''I Go Pogo'', contribuì a trasformare l'opera di Kelly in una delle icone della [[controcultura]] americana.
 
 
==Collegamenti esterni==