Guardia palatina d'onore: differenze tra le versioni

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|Servizio =
|Tipo =
|Ruolo = Servizio e custodia della sacra persona del [[romano Ponteficepontefice]]; custodia del [[palazzo Apostolico]] e dei palazzi pontifici; servizio d'onore durante i [[Messa pontificale|pontificali]]
|Descrizione_ruolo =
|Dimensione =
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Il [[14 dicembre]] 1850 Pio IX con apposito decreto fondava la Guardia palatina, aggregando le preesistenti guardie palatine, prima distinte in [[Guardia civica scelta]] detta anche Granatiera ed in [[Milizia urbana]]. Il provvedimento faceva seguito al rientro del Pontefice dall’esilio di [[Gaeta]], ove si era rifugiato a causa dei moti del [[1848]]. Il [[16 novembre]] 1848 infatti, il popolo aveva assaltato il [[palazzo del Quirinale]], sede del Papa. Nel corso dei torbidi, parte della Guardia civica non aveva difeso adeguatamente il Pontefice ed il [[Palazzo Apostolico|palazzo]] ed aveva solidarizzato con i rivoltosi.
 
Il regolamento interno del nuovo Corpo stabiliva che "la Guardia palatina è destinata al servizio della sacra persona di [[Papa|Sua Santità]], e prende il posto nell'anticamera subito dopo la [[Guardia nobile]]. Presta servizio nei [[pontificali]] e nelle [[Cappella pontificia|cappelle pontificie]] nello stesso modo e con le stesse regole, che sono state fin qui osservate dalla cessata Guardia civica scelta". Così come era stata riformata, la Guardia palatina d'onore dipendeva dal cardinale [[Prefettura della Casa Pontificia|prefetto dei sacri palazzi]], che ne nominava il [[comandante]], e si articolava su uno [[stato maggiore]] e due [[Compagnia (unità militare)|compagnie]], ognuna di 80 uomini. L’arruolamento era rivolto verso i giovani romani provenienti dalla [[marchesi di baldacchino|piccola nobiltà]] e dalla [[borghesia]], con età compresa tra i 20 ed i 30 anni. Diveniva dunque, ancor più che nel passato, guardia esclusiva di palazzo con mansioni strettamente legate al servizio e alla tutela del romano Ponteficepontefice.
 
== Il servizio attivo ==
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L'associazione dipende direttamente dalla [[Segreteria di Stato]] ed ha la propria sede - come fu per la guardia - nel [[Palazzo Apostolico]]; molto apprezzato in Vaticano, il sodalizio è fortemente impegnato nell’offrire il proprio servizio di volontariato al Papa ed alla Chiesa Universale.
Poliedrici ed impegnativi gli ambiti dell'impegno dei soci: dai servizi d'onore espletati durante le Cappelle Papali e nelle cerimonie presiedute dal Santo Padre, al quotidiano servizio di vigilanza ed ordine nella [[basilica vaticana]] in ausilio della [[Gendarmeria vaticana]]; dall'assistenza liturgica all'[[Ufficio delle celebrazioni liturgiche del sommo Pontefice]], al rapporto continuo di collaborazione con la reverenda [[Fabbrica di San Pietro]]; dal servizio di assistenza alle Missionarie della carità di [[madre Teresa di Calcutta]], fino all'impegno costante di carità presso il Dispensario pedriatico Santa Marta in Vaticano.
La testimonianza schietta di fede cristiana di laici appartenenti alla borghesia del popolo di Roma e l’attaccamento al Papa, un attaccamento filiale, devoto, incondizionato, proprio perché quest’associazione che il papa [[Giovanni Paolo II]] ha voluto definire memorabilmente "l’associazione della casa del Papa" ha come sua caratteristica, come era già della Guardia palatina, quella di offrire un servizio diretto al romano Ponteficepontefice; e il motto che è stato preso dalla Guardia palatina ''Fide constamus avita'' vuol significare proprio questo: "siamo salvi nella fede, nella fedeltà dei nostri padri".
Incontrando soci e familiari il [[17 giugno]] [[2006]], [[Benedetto XVI]] si diceva particolarmente lieto di poter rinnovare la gratitudine del successore di Pietro per il servizio che l’associazione rende al Papa con fedeltà e dedizione da tanti anni.