Maria Teresa Gozzadini: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
La contessa Maria Teresa Serego Alighieri nacque a Verona, figlia di Anna da [[da Schio]] (discendente di [[Giovanni da Schio (religioso)|Giovanni da Schio]]) e nipote di Dante Serego, che aveva avuto come antenato [[Dante Alighieri]]. Lo zio di Maria Teresa era filoaustriaco e filopapale, e fu probabilmente lui a scegliere i nomi della nipote. Sin da bambina si dedicò agli studi classici, ed ebbe modo di essere circondata da poeti-patrioti che la madre portava nella villa di [[Gargagnano]]: [[Vincenzo Monti]], [[Ippolito Pindemonte]], [[Bartolomeo Lorenzi]], [[Camillo Ugoni]], [[Quirico Viviani]], [[Giuseppe Nicolini]] e altri.<ref>G.Carducci, «Maria Teresa Gozzadini», in ''Prose di G.C.'', Bologna, Zanichelli, 1938, p.1070</ref> In questi convegni cominciava a sentir parlare di patria, nel periodo dei [[moti carbonari]].
 
Diventò presto intima di [[Aleardo Aleardi]], con cui rimase in contatto fino al termine dei suoi giorni, mentre [[Cesare Betteloni]] le dedicò molti versi quando era ancora fanciulla. Nel [[1840]] sposò il cugino conte [[Giovanni Gozzadini]], insigne storico e archeologo con cui andò ad abitare l'anno successivo a [[Bologna]]. I coniugi diventarono un punto di riferimento della vita intellettuale felsinea, e il salotto della contessa fu un punto di ritrovo per i risorgimentali militanti. Spiccano le frequentazioni di [[Livio Zambeccari]], [[Alessandro Poerio|Alessandro]] e [[Carlo Poerio]], [[Carlo Pepoli]] e altri. D'estate lasciavano l'abitazione di via s.Stefano per recarsi a [[Eremo di Ronzano|Ronzano]] dove acquistarono e ristrutturarono nel [[1848]] una chiesa e un convento sconsacrati fatti costruire nel [[XV secolo]] dai [[Domenicani]].<ref>Mario Saccenti (a cura di), ''Opere scelte di Giosue Carducci'', vol.II, Torino, UTET, 1993, p.441n</ref>