Antonio Guarco: differenze tra le versioni

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Unione familiare che troverà un improvviso arresto nel giugno del [[1384]] con la morte per [[pestilenza]] del vigente doge Leonardo Montaldo, a cui seguì la temuta elezione di [[Antoniotto I Adorno]], nemico storico dei Guarco, che subito ne ordinò un nuovo bando dai confini genovesi. La famiglia, nuovamente costretta alla fuga, riparerà ancora verso la corte carrettesca dove troverà però il tradimento del marchese Carlo Del Carretto che consegnerà al doge Adorno il padre di Antonio, l'ex doge Nicolò Guarco, successivamente imprigionato nel [[castello di Lerici]] e dove troverà poi la morte. Antonio Guarco, orfano del padre, molto probabilmente seguirà gli zii nei loro traffici commerciali nelle colonie orientali della repubblica, a [[Rodi]] e [[Cipro]] nel particolare.
 
Sarà ancora una nuova nomina dogale, suo cognato [[Antonio Montaldo]], nel giugno [[1392]], a riportare Antonio Guarco a Genova dove verrà accolto a corte come uni dei più stretti collaboratori del neo doge. Sventata all'inizio del [[1394]] una congiura di alcuni uomini vicini ad Antoniotto I Adorno, a nulla poté contro le nuove rivolte popolari che portarono alla caduta del cognato-doge Montaldo e alla successiva nomina del "popolare" [[Nicolò Zoagli]].
 
Il dogato del Zoagli riporterà in città la figura dell'Adorno e ciò creò, tra i vari malcontenti popolari e nobiliari, pure la plateale protesta di Antonio Guarco che gli costerà alcuni giorni in carcere con l'accusa, poi infondata e prosciolta, di tradimento verso il doge; sarà lo stesso Antonio Zoagli, sentito il parere del Consiglio, a formalizzare il proscioglimento. Graziato dalle accuse, si fece tuttavia promotore di una rivolta verso il potere a palazzo con il sostegno, oltre della sua famiglia, pure dei Montaldo, dei Fregoso, di alcuni partigiani del cardinale e arcivescovo genovese Carlo III Fieschi e, addirittura, degli Adorno.