Lega etolica: differenze tra le versioni

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Sicione era lo stratego della lega achea, non re di Sparta...
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La lega etolica si affermò in [[età ellenistica]], dopo aver contribuito a bloccare l'[[Spedizioni celtiche nei Balcani|invasione celtica della Grecia centrale]] nel [[279 a.C.]] Gli etoli entrarono così a far parte dell'[[anfizionia]] delfico-pilaica, acquistando un potere e un peso politico che gli permisero di inglobare l'[[Acarnania]], la [[Focide (regione)|Focide]], la [[Locride (Grecia)|Locride]], la [[Beozia]], l'[[Elide]], la [[Messenia]] e [[Megalopoli (Grecia)|Megalopoli]] in [[Arcadia]]. La lega era ora all'apice della sua potenza. Ma questa "età dell'oro" era destinata a vita breve.
 
Nemica della [[lega achea]], la lega etolica appoggiò infatti [[Antigono Gonata]] nella [[guerra]] contro [[Arato di Sicione]] [[monarchia|re]] di [[Sparta]] per l'Acrocorinto. La sconfitta a [[Pellene]], in [[Acaia]], nel [[241 a.C.]], segnò però l'inizio della decadenza etolica. Intanto tra etoli e macedoni scoppiarono le ostilità, che sfociarono nell'alleanza anti-etolica stretta tra [[Filippo V di Macedonia]] e gli achei ("[[guerra sociale]]", [[219 a.C.]]-[[217 a.C.]]). Tutto si concluse con la [[Pace di Naupatto]].
 
Nel [[212 a.C.]], gli etoli affiancarono i [[Repubblica romana|Romani]] accanto a [[Sparta]] contro Filippo V nel corso della [[Guerre macedoniche|prima guerra macedonica]], ma nel [[206 a.C.]] dovettero giungere a una [[pace]] separata con Filippo V, che li indebolì ulteriormente. Schieratisi ancora al fianco dei romani nel [[Guerre macedoniche|secondo conflitto macedonico]], furono però frustrati nelle loro mire espansionistiche in [[Tessaglia]] quando il console [[Tito Quinzio Flaminino]] proclamò nel [[196 a.C.]] la libertà di tutta la [[Grecia]].