Velivolo: differenze tra le versioni

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ornitottero e deltaplani a motore
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{{F|aviazione|ottobre 2012}}
Un '''velivolo''' è un particolare mezzo di trasporto [[aeromobile]] più [[forza peso|pesante]] dell'[[aria]], capace di volare utilizzando una componente della forza [[aerodinamica]], detta [[portanza]], generata grazie al [[moto (fisica)|moto]] relativo dell'aria lungo la superficie fissa o mobile (chiamata [[ala (aeronautica)|ala]]). Il termine ''velivolo'' è stato coniato da [[Gabriele D'Annunzio]].
 
Da tale definizione ne consegue che tecnicamente un velivolo può quindi essere definito, all'interno della classe degli aeromobili come un'[[aerodina]] a sostentazione aerodinamica con organo sostentante (o [[superficie alare]]) fisso.
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Le due tipologie principali di velivoli sono dunque gli [[aliante|alianti]], aerodine non [[propulsore|propulse]], e gli [[aeroplano|aeroplani]], gli [[idrovolante|idrovolanti]] e gli [[aereo anfibio|anfibi]], aerodine a propulsione.
 
Per questo motivo, gli [[elicottero|elicotteri]] non sono a rigore dei velivoli, ma appartengono a un'altra categoria di aerodine: gli [[aerogiro|aerogiri]]. Non sono velivoli anche gli [[ornitottero|ornitotteri]] ad ala battente e i [[deltaplano|deltaplani]], che adottano l'[[ala Rogallo]] che è autogonfiante.
 
La portanza è creata dalla deviazione del flusso aerodinamico che comporta una differenza di [[pressione]] tra il ventre ed il dorso dell'ala e dipende principalmente dal quadrato della [[velocità]], dall'[[angolo]] di inclinazione rispetto alla direzione del moto ([[angolo d'attacco]]), dalla [[densità]] dell'aria e dalla [[superficie (matematica)|superficie]] dell'ala.