La vita è un romanzo: differenze tra le versioni

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== Critica ==
La collaborazione fra [[Alain Resnais]] e lo sceneggiatore [[Jean Gruault]] in ''[[Mon oncle d'Amérique]]'' produsse ottimi risultati e spinse il produttore Philippe Dussart a chiedere loro di progettare un altro film insieme. Ne uscì una sceneggiatura originale alla quale contribuirono da un lato gli interessi teorici di Gruault allo studio della felicità, dall'altro l'interesse di Resnais alllall'[[Architettura neogotica#Neogotico inglese|architettura inglese del XVIII secolo]] e ai progetti stravaganti di [[William Beckford]], punto di partenza per la creazione del castello di Forbek<ref name="gruault">Intervista a Jean Gruault contenuta nel DVD di ''La vie est un roman'' edito da ''Artificial Eye'', ottobre 2002</ref>.
 
Il film, uscito nell'[[aprile]] del [[1983]], non ha avuto il successo sperato: ha ricevuto numerose recensioni negative<ref>Emma Wilson, ''Alain Resnais'', Manchester: Manchester University Press, 2006, p. 157</ref>, mentre il numero di spettatori nelle sale cinematografiche [[Francia|francesi]] è stato il più basso in assoluto fra tutti i film di Resnais<ref>Intervista ad Alain Resnais in: Robert Benayoun, ''Alain Resnais: arpenteur de l'imaginaire'', Paris: Stock, Ramsay, 2008, p. 252</ref>. Una difficoltà del film, comune peraltro ad altri film di Resnais, è la mancanza di una trama univoca e la violazione delle [[unità aristoteliche]] di tempo e luogo. Rileva [[Paolo Mereghetti|Mereghetti]] che in questo film «a intrecciarsi sono i piani temporali: il passato, il presente e un ipotetico (e fumettistico) futuro»<ref name = mereghetti/>.