Argenteria: differenze tra le versioni

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L''''argenteria''' è quella forma di [[arte applicata]] che ha come materia di lavorazione l'[[argento]].
 
L'argento non viene mai lavorato puro, a causa della sua scarsa {{Chiarire|consistenza}}, e quindi è necessaria l'[[Lega (metallurgia)|aggiunta]] di un altro [[metallo]], che è abitualmente il [[rame]].
 
L'argentiere utilizza numerose tecniche di lavorazione tra cui possiamo identificare: [[martellatura]], [[cesello]], [[incisione]], [[sbalzo (arte)|sbalzo]], [[tornitura]], [[saldatura]], [[stampaggio]], [[tranciatura]], [[traforatura]], [[Fusione (fisica)|fusione]], [[fresatura]], [[galvanotecnica]], pulitura, [[ravvivatura]].<br />
Le suppellettili si lavorano, tradizionalmente, per colata in stampo, o in tempi più recenti per stampaggio a forte [[pressione]], mentre il [[vasellame]] richiede più fasi: si parte dalla lastra d'argento, che viene inizialmente tagliata, deformata e saldata, e quindi martellata nella faccia che dovrà rimanere interna; successivamente si opera con il [[cesello]], grazie a [[scalpello|scalpelli]] e [[bulino|bulini]].
 
Le suppellettili si lavorano, tradizionalmente, per [[colata in stampo]], o in tempi più recenti per stampaggio a forte [[pressione]], mentre il [[vasellame]] richiede più fasi: si parte dalla [[lastra]] d'argento, che viene inizialmente tagliata, deformata e saldata, e quindi martellata nella faccia che dovrà rimanere interna; successivamente si opera con il [[cesello]], grazie a [[scalpello|scalpelli]] e [[bulino|bulini]].
Il termine '''argenteria''' indica l'insieme degli oggetti in argento, sia quelli destinati al servizio in tavola come: [[posata|posate]], [[ciotola|ciotole]], [[vassoio|vassoi]], [[teiera|teiere]], [[zuccheriera|zuccheriere]], caffettiere, coppe, alzate, [[piatto (stoviglia)|piatti]]; che quelli destinati all'arredamento come: cornici, portafoto, ninnoli, [[vaso|vasi]].
 
Il termine '''argenteria''' indica l'insieme degli oggetti in argento, sia quelli destinati al [[servizio in tavola]] come: [[posata|posate]], [[ciotola|ciotole]], [[vassoio|vassoi]], [[teiera|teiere]], [[zuccheriera|zuccheriere]], caffettiere, coppe, alzate, [[piatto (stoviglia)|piatti]]; che quelli destinati all'arredamento come: cornici, portafoto, ninnoli, [[vaso|vasi]].
 
==Storia==
L'estrazione dell'argento, presente nella maggior parte delle [[rocce]] [[Oro|aurifere]] e [[Rame|cuprifere]] e nei giacimenti di [[piombo]], è iniziata nella tarda [[età del bronzo]], mentre l'argento è stato isolato solo in una fase tarda della lavorazione dei metalli.
 
La storia della lavorazione dell'argento è antichissima, basti pensare alla oggettistica rinvenuta da [[Heinrich Schliemann]], risalenti al [[XVI secolo a.C.]] nell'[[Asia Minore]] e a quella contemporanea dell'area [[Creta|cretese]]-[[micene]]a. <br />
Probabilmente furono i [[Fenici]] ad egemonizzare il commercio dell'argento, diffondendolo anche in [[Etruria]].<br />
Nell'[[antica Grecia]], la lavorazione dell'argento si sviluppò intorno al [[V secolo a.C.]], grazie alla scoperta dei giacimenti dell'[[Aurion]], i cui estratti furono sfruttati anche in un settore innovativo, come quello per le [[moneta|monete]]. <br />
Presso gli [[antichi romani]], l'argenteria assunse un ulteriore valore aggiunto, ossia quello [[arte|artistico]] e tra gli esempi più mirabili vi furono il "tesoro di Boscoreale", oggi al [[Louvre]], il "tesoro di Hildesheim", un servizio da tavola di età augustea e i vasi votivi denominati ''Aquae Apollinares''. L'argenteria a [[Roma]] si diffuse soprattutto tra i ricchi e nei luoghi di culto, e le stesse tendenze si conservarono nei primi secoli dell'[[era (tempo)|era]] [[Cristianesimo|cristiana]].<ref name="Agostini, Novara 1964">"Le muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol.I, pag.350-355</ref> <br />
 
L'argenteria mantenne una notevole diffusione presso [[Bisanzio]], almeno fino al [[VIII secolo]] d.C. e in [[Civiltà occidentale|Occidente]] i [[Franchi]], a cominciare da [[Carlo Magno]], si mostrarono appassionati produttori di oggetti. Il gusto [[bizantino]] si espanse a [[Venezia]], che come punto di incontro di varie [[cultura|culture]], ricevette l'influenza anche dell'arte [[islam]]ica.
Tra il [[XII secolo|XII]] e il [[XIII secolo]], nell'[[Europa centrale]] rifiorì l'arte dell'argento massiccio, producendo opere monumentali come ad esempio "l'arca dei Re Magi" conservata presso il [[duomo di Colonia]], dal tipico gusto [[gotico]] che anticipò l'insorgere dello stile [[Rinascimento|rinascimentale]]. L'ampia diffusione, in questo periodo, di manufatti d'argento, spinse le autorità a regolamentarne il travaso dalla produzione per le monete, come era accaduto qualche secolo prima presso i bizantini, e di conseguenza in ogni paese si introdussero punzoni per identificare a seconda dei casi il produttore, l'anno di lavorazione, il titolo dell'argento. Oggi in Italia i titoli più usati sono argento 800 o 925.