Giuseppe Battaglini: differenze tra le versioni

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La sua attività di innovatore nel campo della matematica fu osteggiata dalle scuole classiche più tradizionaliste. Peraltro la sua figura si caratterizza come uomo risorgimentale impegnato coerentemente nel campo delle scienze e della vita civile.
 
Infatti, oltre che uno studioso fu un personaggio fortemente impegnato nelle battaglie civili. Rinunciò, ad esempio, alla partecipazione alle attività dell'Osservatorio astronomico di Napoli (presso Capodimonte) per non aderire alla petizione promossa dai circoli più conservatori al re [[Ferdinando II di Borbone|Ferdinando II]] affinché revocasse la Costituzione che lo stesso sovrano aveva dovuto introdurre nel Regno ([[1848]]), sul modello di quella sabauda, a seguito delle sommosse scoppiate soprattutto a Palermo (rivolta del [[12 gennaio]] [[1848]]).
 
Dopo la fine del [[Regno delle due Sicilie]] fu nominato da [[Giuseppe Garibaldi]] professore di [[Geometria]] superiore all'[[Università di Napoli]].
 
Nel [[1863]] fondò nel capoluogo campano il ''[[Giornale di matematiche]]'', che dopo la sua morte cambiò nome in "Giornale di matematiche di Battaglini". La rivista ebbe un ruolo molto importante per la diffusione delle geometrie non euclidee in Italia.
 
Tra i suoi allievi più importanti i [[geometria algebrica|geometri algebrici]] [[Enrico D'Ovidio]], [[Riccardo De Paolis]], [[Ettore Caporali]], [[Domenico Montesano]], oltre ad [[Alfredo Capelli]] e [[Giovanni Frattini]], tra i maggiori [[Algebra|algebristi]] italiani del periodo. A lui è intitolato l'omonimo liceo scientifico di Taranto.