Storia del Nepal: differenze tra le versioni
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==Storia antica==
[[Immagine:Bhaktapur.jpg|thumb|250px|Monumenti di epoca Malla a Bhaktapur (XIII-XVIII sec.)]]
La storia antica del Nepal non presenta documenti storiografici largamente attendibili, e si perde nella [[leggenda]]. Si narra che in tempi remoti la valle di [[
Intorno all'[[VIII secolo a.C.|ottavo secolo a.C.]] i [[Kirati]] (o Kiranti) furono i primi abitanti della valle a darsi un'embrionale organizzazione sociale. Nel [[VI secolo a.C.]], secondo la cronologia tradizionale, nacque [[Siddharta Gautama]] (il [[Buddha]] storico) vicino a [[Lumbini]], città situata nella parte meridionale del paese ai confini con l'[[India]]: l'avvenimento è testimoniato da una colonna commemorativa fatta qui erigere nel [[II secolo a.C.]] dall'imperatore buddhista indiano [[Ashoka]] della dinastia [[Maurya]].
Nel [[IV secolo]] d.C. il territorio fu invaso dai [[Lichhavi]], che introdussero l'[[Induismo]]
Dal [[IX secolo|IX]] al [[XII secolo]] i [[Thakuri]] ebbero la supremazia sulle altre etnie, seguiti nel [[XIII secolo]] dai [[Malla]]. A quel tempo il Nepal non era un regno unito, ma un insieme di stati costantemente in guerra fra loro. Nella stessa [[valle di
==L'unificazione==
L'unità politica nepalese è un fatto relativamente recente: verso il [[XVIII secolo]], al declino della stirpe dei Malla, si assistette all'affermazione degli [[Shah]], l'attuale famiglia regnante. Costoro, a partire dal regno di [[Gorkha]], sottomisero progressivamente gli altri regni locali finché, durante la festa dell'[[Indra Jatra]] del [[1768]], [[Prithvi Narayan Shah]] non conquistò con il suo esercito [[
Gli Shah non dimostrarono grande interesse verso l'arte, e rispetto al periodo precedente non apportarono in questo campo importanti contributi, preferendo dedicarsi più che altro al consolidamento del potere politico, all'espansionismo territoriale
Le direttrici d'espansione del Nepal comprendevano anche il [[Tibet]]: quando quest'ultimo venne attaccato vi fu un intervento [[Cina|cinese]] che sconfisse l'esercito nepalese
Le tensioni con l'[[India britannica]] sfociarono nella [[guerra anglo-nepalese]] ([[1815]]-[[1816]]) ove il Nepal subì una grave disfatta. Il [[trattato di Sugauli]] prevedeva la cessione di parte del [[Terai]] e del [[Sikkim]] alla [[Compagnia
==Il governo dei Rana==
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Nella notte del [[14 settembre]] [[1846]] ebbe luogo un evento che avrebbe influenzato la vita politica del paese per oltre un secolo. Un ufficiale dell'esercito, [[Jang Bahadur Rana|Jang Bahadur Kunwar]], fece assassinare a tradimento numerosi membri della Corte e dell'esercito mentre erano radunati nel cortile di [[Kot]]. Grazie a questo espediente, alla sua scaltrezza, nonché alla debolezza del re [[Rajendra Bikram Shah|Rajendra]], riuscì ad accentrare su di sé il potere, riuscendo a farsi nominare ''[[Maharaja]]'' dal sovrano, con garanzia di trasmissione del titolo ai suoi discendenti. Si creò così una [[diarchia]] nella quale il monarca era esautorato di ogni potere, mentre il governo era in mano alla famiglia [[Rana (dinastia)|Rana]] (il nuovo e prestigioso cognome adottato da Jang Bahadur).
Il periodo dei Rana presenta, oltre alle ombre, anche le luci: essi abolirono la [[schiavitù]]
==Restaurazione della monarchia==
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Nel [[1955]] Tribhuvan morì, e la corona passò al figlio [[Mahendra Bir Bikram Shah Dev|Mahendra]]. Costui indisse le prime elezioni della storia del paese, che si tennero nel [[1959]]. Furono vinte dal [[partito del Congresso nepalese]], e [[Bishweshwar Prasad Koirala]] assunse la carica di [[primo ministro|Primo Ministro]]. Già nel [[1962]] il re dichiarò la messa al bando dei [[partito politico|partiti politici]] e decise di reinstaurare l'antico sistema indiano dei ''[[panchayat]]'', basato sulle assemblee locali. Questo sistema rappresentativo dalla struttura piramidale rimase in vigore fino al [[1991]] e risultava essere completamente apartitico.
Nel [[1972]], a Mahendra successe il figlio [[Birendra Bir Bikram Shah Dev|Birendra]], che non volle mutare l'assetto istituzionale del paese. Dopo l'inasprirsi della violenza e della protesta popolare fu costretto
==Dal 1990 alla fine della monarchia==
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Nel decennio [[1991]]-[[2001]] vi fu una successione di governi di coalizione senza maggioranze sufficientemente forti, e generalmente senza un preciso indirizzo politico. Nel [[1996]], dopo un ultimatum al governo, iniziò l'attività della [[guerriglia]] [[maoismo|maoista]] del [[Partito Comunista Maoista Nepalese]].
Il [[1º giugno]] [[2001]], secondo i resoconti ufficiali, il principe ereditario [[Dipendra Bir Bikram Shah Dev|Dipendra]] compì una [[Massacro dei reali nepalesi|strage nel palazzo reale]] quale furiosa risposta al rifiuto dei suoi genitori di accettare la sposa da lui scelta. Dipendra uccise il re [[Birendra Bir Bikram Shah Dev|Birendra]] e la regina [[Aishwarya Rajya Lakshmi Devi|Aishwarya]] insieme
Il [[1º febbraio]] [[2005]] Gyanendra ha destituito il governo guidato da [[Sher Bahadur Deuba]], dichiarando lo Stato d'emergenza, assumendo su di sé il [[potere esecutivo]] e nominando un [[Gabinetto di governo|Consiglio dei ministri]] di sua fiducia.
Nella primavera del [[2006]] è scoppiata la
I maoisti, di fatto vincitori della guerra civile contro la monarchia, sono così entrati in Parlamento, iniziando un percorso di disarmo (che però non è stato accettato da una frangia scissionista, che intende lottare a favore dell'indipendenza del Nepal meridionale).
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==La repubblica==
Il [[24 dicembre]] [[2007]] sette partiti, compresi gli ex-ribelli maoisti e i partiti di governo si sono accordati sull'abolizione della monarchia
Le prime elezioni dopo nove anni sono avvenute il [[10 aprile]] [[2008]] sancendo, con 220 seggi su 601, la netta vittoria del partito maoista. Il [[28 maggio]] [[2008]] è stata proclamata la Repubblica.
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