Heinrich Brüning: differenze tra le versioni

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==Biografia==
 
Nato a [[Münster (Renania Settentrionale-Vestfalia)|Münster]] nella [[WestfaliaVestfalia]], Heinrich perse il padre quando aveva un anno di età e fu educato dal fratello maggiore, Hermann Joseph.
Sebbene fosse stato allevato come un fervente cattolico, tuttavia, rimase influenzato anche dal profondo senso del dovere, tipico del [[Luteranesimo]], in quanto la regione di Münster, a maggioranza cattolica, presentava non ininfluenti minoranze protestanti.
 
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Fu, inoltre, coinvolto attivamente nell'organizzazione della resistenza passiva durante l'[[Occupazione della Ruhr]].
 
Dopo aver aderito al [[Zentrum]], un partito di centro, nelle elezioni del [[1924]] ottenne un seggio nel [[Reichstag (istituzione)|Reichstag]], in rappresentanza di [[BreslauBreslavia]]<ref name="EB">{{cita web|url=http://www.britannica.com/EBchecked/topic/82225/Heinrich-Bruning|titolo=Heinrich Brüning|editore=Encyclopædia Britannica|data di accesso=18-06-2010}}</ref>.
In parlamento, si fece rapidamente un nome come esperto finanziario e riuscì a far approvare la cosiddetta "lex Brüning", che limitava la quota delle imposte sul reddito dei lavoratori a non più di 1,2 miliardi di [[Reichsmark]].
 
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[[File:Bundesarchiv Bild 183-H29788, Reichskabinett Brüning I.jpg|thumb|right|Il governo, seduti da sinistra verso destra: [[Joseph Wirth]] (Zentrum)ministro degli Interni, [[Hermann Dietrich]] (DDP) ministro dell'Economia, Heinrich Brüning, Cancelliere, [[Julius Curtius]] (DVP) ministro degli Esteri, [[Georg Schätzel]] (BVP) ministro delle Poste.
In piedi da sinistra: [[Gottfried Reinhold Treviranus (politico)|Gottfried Reinhold Treviranus]] ministro per i Territori Occupati (KVB), [[Martin Schiele]] (DNVP) ministro dell'Agricoltura, [[Johann Viktor Bredt]] (Partito economico) ministro della Giustizia, Adam Stegerwald (Zentrum) ministro del lavoro, [[Paul Moldenhauer]] (DVP) ministro delle Finanze, [[Theodor von Guérard]] (Zentrum) ministro dei Trasporti. [[Wilhelm Groener]] ministro della Difesa.]]
 
 
Nel [[1930]], quando la grande coalizione, sotto la guida del [[Partito Socialdemocratico Tedesco|socialdemocratico]] [[Hermann Müller]], crollò, il presidente [[Paul von Hindenburg]], il [[29 marzo]] dello stesso anno, nominò Brüning [[Cancelliere]], confidando nelle sue capacità per affrontare la sempre più grave [[Grande depressione|crisi economica]].
 
{{quote|Heinrich Brüning si era costruito una buona fama come esperto di questioni finanziarie e fiscali ed era ovvio che nel 1930 si sentisse il bisogno di affidare il timone ada un politico che sapesse districarsi in questi settori, di solito molto specialistici. Ma dopo quell'anno lo spazio di manovra in questi campi si restrinse con grande rapidità anche per le disastrose valutazioni politiche del cancelliere. Infine, neanche i suoi paladini più devoti avrebbero mai sostenuto che Brüning fosse un leader dotato di carisma e capacità di coinvolgere le folle: semplice nell'aspetto, riservato e impenetrabile, incline a prendere decisioni senza consultare nessuno, privo di doti oratorie, non era un uomo capace di conquistare un sostegno di massa presso un elettorato atterrito di fronte al caos economico.<ref>Richard J.Evans “La Nascita del Terzo Reich” pag.283 Mondadori editore – Milano 2005.</ref>.}}
 
=== Politica interna ed economica ===
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La politica estera di Brüning ebbe due obbiettivi: riduzione degli oneri delle riparazioni di guerra, anche per evitare che i sacrifici imposti alla popolazione fossero perduti, e il raggiungimento della parità con le altre potenze nella questione del riarmo.
 
A tale scopo, nel 1930, rispose ada un'iniziativa di [[Aristide Briand]] per formare gli [[Stati Uniti d'Europa]] e tentò di promuovere, l'anno seguente, l'unione doganale tra [[Germania]] e [[Austria]], non riuscendoci per l'opposizione francese.
 
In merito alle Riparazioni di guerra, Brüning, raccolse notevoli successi quando nel 1931, il presidente [[Herbert Hoover]] rinviò il pagamento della rata dovuta e con i suoi negoziati riuscì ad ottenere per il suo successore come cancelliere, [[Franz von Papen]], una riduzione, poi resa definitiva con la [[Conferenza di Losanna (1932)|Conferenza di Losanna]], dell'importo totale da 112 miliardi a 20 miliardi di marchi-oro .
In merito si osservi la seguente tabella:
 
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=== La rielezione di Hindenburg e la caduta di Brüning ===
 
Per quanto non fosse disposto ada un altro mandato, Hindenburg, cambiò idea ottenendo un vasto appoggio da parte dello stesso Brüning, del zentrum e dei socialdemocratici definendolo una "venerata personalità storica" ​​e "il custode della costituzione".
 
Dopo due turni di votazione, Hindenburg, vinse largamente sul suo avversario principale [[Adolf Hitler]] per quanto egli stesso, tuttavia, considerò vergognoso essere stato rieletto con i voti dei cattolici e dei rossi e la sua salute, sempre più precaria, lo metteva in completa balia della sua cerchia.
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La sua opposizione ai nazisti rimase ferma anche quando [[Adolf Hitler]] divenne cancelliere il [[30 gennaio]] del [[1933]] e indisse nuove elezioni per il marzo 1933.
A seguito dell'[[Incendio del Reichstag]], Brüning definì la legge delega che conferiva ada Hitler i pieni poteri, anche noto come [[Decreto dei pieni poteri]], come la "risoluzione più mostruosa mai domandata ad un parlamento" ma ciò nonostante votò a favore, forzato dalla disciplina di partito e con l'assicurazione che lo [[Zentrum]] non sarebbe stato sciolto.
 
Alle dimissioni definitive di Kaas, Brüning, il [[6 maggio]], fu eletto presidente ricoprendo l'incarico per poco meno di un mese: il 5 giugno, infatti, le pressioni naziste indussero la leadership del suo partito di centro a decidere lo scioglimento.
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Nel [[1934]], a seguito di una soffiata che lo avvisava del suo probabile arresto, Brüning fuggì in [[Olanda]] donde partì per [[Regno Unito]]; nel 1935 si trasferì negli Stati Uniti. Nel [[1939]] divenne professore di scienze politiche ad [[Harvard Law School|Harvard]] dove tentò di mettere in guardia l'opinione pubblica americana dei piani di espansione di Hitler e del rischio sovietico.
 
Nel [[1951]] si stabilì a [[Colonia (Germania)|Colonia]] nella [[Germania Ovest]] dove ottenne una cattedra presso l'[[Università di Colonia]] fino al suo ritiro due anni dopo.
 
Insoddisfatto della politica di [[Konrad Adenauer]], tornò negli Stati Uniti, dedicandosi alla revisione delle sue memorie (comprendono gli anni dal 1918 al 1934).
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Tale opera, pubblicata postuma, fu e rimane estremamente controversa anche poiché alcune parti, prive di documenti storici a supporto, sono generalmente considerati come un'auto-giustificazione della sua politica<ref>Lutz Graf Schwerin von Krosigk: ''Staatsbankrott. Die Geschichte der Finanzpolitik des Deutschen Reiches von 1920 bis 1945, geschrieben vom letzten Reichsfinanzminister.'' Musterschmidt, Göttingen 1975, S. 102; Philipp Heyde: ''Das Ende der Reparationen. Deutschland, Frankreich und der Youngplan.'' Schöningh, Paderborn 1998, S. 468 u.ö.</ref><ref>[[Heinrich August Winkler]]: ''Weimar 1918–1933. Die Geschichte der ersten deutschen Demokratie.'' Beck, München 1993, S. 461–463; Gerhard Schulz: ''Von Brüning zu Hitler. Der Wandel des politischen Systems in Deutschland 1930–1933.'' (= ''Zwischen Demokratie und Diktatur. Verfassungspolitik und Reichsreform in der Weimarer Republik.'' Bd. 3) Walter de Gruyter, Berlin, New York 1992, S. 819; Philipp Heyde: ''Das Ende der Reparationen. Deutschland, Frankreich und der Youngplan.'' Schöningh, Paderborn 1998, S. 376.</ref><ref>Harry Graf Kessler: ''Tagebücher 1918–1937.'' Frankfurt am Main 1961, S. 737–739.</ref><ref>John Wheeler-Bennett: ''The Wooden Titan. Hindenburg in Twenty Years of German History.'' London 1936, S. 353–354.</ref>.
 
Morì il [[30 marzo]] [[1970]] a [[Norwich, Vermont]]; fu sepolto nella sua città natale di [[Münster (Renania Settentrionale-Vestfalia)|Münster]].
 
== Giudizio storico ==
 
La figura storica di Heinrich Brüning ancor oggi è oggetto di forti controversie, in merito in particolar modo all'ambivalente rapporto con il partito nazionalsocialista.
Se, infatti, egli utilizzò i poteri speciali, garantiti dall'art 48 della costituzione, per sciogliere le milizie paramilitari dell'estrema destra e sinistra, tuttavia, occorre sottolineare che in un primo momento tentò una collaborazione e che non si oppose ada Hindemburg quando lo costrinse alle dimissioni, aprendo la strada all'ascesa di Hitler.
 
== Composizione dei governi ==
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}}
{{Box successione
|carica=Ministro degli esteri del [[GermaniaRepubblica Nazistadi Weimar|Reich]]
|periodo=[[9 ottobre]] [[1931]] - [[30 maggio]] [[1932]]
|precedente=[[Julius Curtius]]
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{{Cancelliere Germania}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|politica}}
 
[[Categoria:Cancellieri della Germania]]