Giovanni Plana: differenze tra le versioni
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Plana nacque a [[Voghera]] da genitori di origine [[Piemonte|piemontese]], Antonio Maria Plana e Giovanna Giacoboni. A quindici anni fu mandato a studiare a [[Grenoble]], dove divenne amico di [[Stendhal]] e si avvicinò al movimento democratico.
Dal [[1800]] frequentò l'università all'[[École
[[File:DSC08692 - Voghera - Giovanni Plana - Foto di Tony Frisina - Alessandria.JPG|thumb|left|180px|Lapide sulla facciata della casa natale dello scienziato]]
Dal [[1811]] insegnò [[astronomia]] all'[[Università degli Studi di Torino]], ricevendo la cattedra che era stata tenuta da [[Tommaso Valperga]]. Nel 1815 l'insegnamento venne soppresso e Plana passò alla cattedra di calcolo infinitesimale, che mantenne per il resto della vita.
Nel [[1820]] fu tra i vincitori di un premio indetto dall'[[
Tra le sue ricerche più importanti vanno ricordati gli studi sulla teoria del movimento della luna, inizialmente insieme con [[Francesco Carlini]] e poi pubblicati da solo nella ''Théorie du mouvement de la lune'' (1832), quelli di [[geodesia]], e diverse altre ricerche nei campi dell'analisi, della fisica matematica e della [[meccanica celeste]].
Fu in pratica il fondatore dell'[[
Dal [[1851]] alla morte fu presidente dell'[[Accademia delle Scienze di Torino]]. Fu inoltre socio dell'[[Accademia Nazionale delle Scienze (Italia)|Accademia dei XL]], dell'[[Accademia delle scienze francese|Académie des Sciences di Parigi]] e delle [[Royal Society]] di [[Londra]] (dal [[1827]]) e [[Edimburgo]] (dal [[1835]]). Fu conosciuto come una persona orgogliosa e non formò allievi veri e propri, anche se studiarono con lui [[Luigi Federico Menabrea|Menabrea]] e [[Felice Chiò]].
== Riconoscimenti ==
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