Strage di Ustica: differenze tra le versioni

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WIKIPEDIA SUCKS
{{P|In più paragrafi i fatti sono riportati ad arte per indurre opinioni di parte non adeguatamente attestate e/o condivise. Vedasi ad esempio la trattazione dell'[[incidente aereo di Castelsilano]] (MiG libico) o la trascrizione dei tracciati radar. Inoltre la biografia e l'elenco di link esterni paiono troppo corposi e potrebbero celare delle fonti non neutrali.|storia|arg2=aviazione|gennaio 2013}}
{{Infobox incidente aereo
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Le tesi dibattute sulla strage di Ustica negli anni si sono suddivise principalmente fra l'ipotesi di un coinvolgimento internazionale (in particolare [[Francia|francese]], [[Libia|libico]] e [[Stati Uniti d'America|statunitense]]), di un cedimento strutturale o di un [[attentato]] [[Terrorismo|terroristico]] (un ordigno esplosivo nella ''toilette'' del velivolo<ref>I vani carrelli e bagagliaio, così come la coda dell'aereo, furono ritrovati integri; si veda [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/09/14/dagli-oblo-la-prova-fu-un-missile.html La Repubblica], Franco Scottoni, 14 settembre 1991</ref>), supponendo l'esistenza di un collegamento con la [[strage di Bologna]], avvenuta soltanto 35 giorni dopo, e dal cui aeroporto era decollato l'aereo dell'Itavia.
 
Nel [[2007]] l'ex-[[presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] [[Francesco Cossiga|Cossiga]], all'epoca della strage [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio]], ha attribuito la responsabilità del disastro a un [[missile]] francese «a risonanza e non ad impatto» destinato ad abbattere l'aereo su cui si sarebbe trovato il dittatore libico [[Mu'ammar Gheddafi|Gheddafi]].<ref name="archiviostorico.corriere.it%2Ecorriere%2Eit">{{Cita news|titolo=Strage di Ustica, nuove indagini Sentito Cossiga: un missile francese|url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/giugno/22/Strage_Ustica_nuove_indagini_Sentito_co_9_080622064.shtml|accesso=28 gennaio 2013|data=22 giugno 2008|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref>. Tesi analoga è alla base della [[Condanna dello Stato nella strage di Ustica|conferma]], da parte della Corte di Cassazione, della condanna inflitta ai ministeri dei trasporti e della difesa a Palermo.<ref>http://palermo.repubblica.it/dettaglio-news/17:50-17:50/4292380</ref>
 
La compagnia Itavia, già pesantemente indebitata<ref name="RS19-01-81">[http://legislature.camera.it/_dati/leg08/lavori/stenografici/sed0267/sed0267.pdf Camera dei Deputati - Resoconto stenografico 267 del 19 gennaio 1981]</ref><ref>[http://inchieste.repubblica.it/it/espresso/2011/06/27/news/itavia_la_guerra_segreta_tra_andreotti_e_la_thatcher-18265117/ ''Itavia, la guerra segreta tra Andreotti e la Thatcher'']. Repubblica. Inchieste. 27 giugno 2011.</ref>, cessò le operazioni il [[10 dicembre]], il [[12 dicembre]] le fu revocata la licenza di operatore aereo (su rinuncia della stessa compagnia), e nel giro di un anno si aprì la procedura di [[Fallimento (ordinamento giuridico italiano)|fallimento]]<ref name="RS19-01-81" />. I procedimenti giudiziari per [[alto tradimento]] intentati contro alcuni vertici militari italiani che avrebbero ostacolato le indagini si sono conclusi con la completa assoluzione degli imputati, mentre un procedimento civile (confermato in [[Corte di Cassazione|Cassazione]]) presso il tribunale di [[Palermo]] ha visto [[Condanna dello Stato nella strage di Ustica|la condanna]] dei ministeri dei [[Ministero dei Trasporti|trasporti]] e della [[Ministero della Difesa|difesa]] al pagamento di un risarcimento ai familiari delle vittime.
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'''18:59:45Z - ultimo segnale del [[transponder]]'''}}
Il [[scatola nera|flight data recorder]] (FDR) dell'aereo<ref>{{Cita news|autore=Nostro Servizio|titolo=Dagli USA è arrivato il nastro del DC9|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/06/16/dagli-usa-arrivato-il-nastro-del.html|accesso=28 gennaio 2013|data=16 giugno 1987|pubblicazione=La Repubblica}}</ref> aveva registrato dati di volo assolutamente regolari: prima della sciagura la velocità era di circa 323 [[Nodo (unità di misura)|nodi]], la quota circa 7&nbsp;630&nbsp;m (25&nbsp;000 [[piede (unità di misura)|piedi]]) con prua a 178°, l'[[Accelerazione di gravità|accelerazione verticale]] oscillava senza oltrepassare 1,15 g. La registrazione del tranquillo dialogo tra il comandante Domenico Gatti e il copilota, che si raccontavano barzellette, restituito dal [[scatola nera|cockpit voice recorder]] (CVR), si era interrotta improvvisamente e senza alcun segnale allarmante che precedesse la troncatura.
 
Gli ultimi secondi dal CVR:
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== Le ipotesi ==
Le principali ipotesi sulle quali gli inquirenti hanno indagato sono<ref>{{Cita news|autore=Di Stefano Rodota'|titolo=E ora chiarezza sull'esplosione e sulle omissioni|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/05/08/ora-chiarezza-sull-esplosione-sulle-omissioni.html|accesso=28 gennaio 2013|data=8 maggio 1988|pubblicazione=La Repubblica|pagina=17}}</ref>:
* il DC-9 sarebbe stato abbattuto da un [[missile aria-aria]] sparato da un aereo militare;
* il DC-9 sarebbe precipitato dopo essere entrato in collisione (o in semicollisione) con un aereo militare.
* sarebbe avvenuto un cedimento strutturale;
* sarebbe esplosa una [[bomba (ordigno)|bomba]] a bordo<ref>{{Cita news|autore=Di Franco Scottoni|titolo=Ustica, cancellata l'ipotesi bomba|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/01/ustica-cancellata-ipotesi-bomba.html|accesso=28 gennaio 2013|data=1º dicembre 1994|pubblicazione=La Repubblica|pagina=21}}</ref>;
 
A partire dalla succitata prima ipotesi, negli anni si è affermata la tesi che in zona vi fosse un'intensa attività volativa internazionale: sebbene dagli enti militari, nazionali e alleati, sino ai primi anni '90 non fosse mai giunta alcuna segnalazione di anomalie (che pure è stato ipotizzato possano essere state occultate<ref name="bugieAeronautica" />), né sul relitto sia mai stato trovato alcun frammento di missile, ma soltanto tracce di esplosivo, si sarebbe determinato uno scenario di guerra aerea, nel quale il DC-9 Itavia si sarebbe trovato per puro caso mentre era in volo livellato sulla rotta Bologna-Palermo<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/pm/RequisitoriePm.pdf ''Requisitorie del Pubblico Ministero nel procedimento NR. 266/90A P.M. E 527/84A G.I. a carico di ignoti imputati'']. Procura di Roma.</ref>. Testimonianze emerse nel 2013 confermerebbero la presenza di aerei da guerra<ref>[http://www.repubblica.it/cronaca/2013/04/02/news/testimone_ustica-55770712/] Repubblica 2 Aprile 2013.</ref> e navi portaerei<ref>[http://www.unita.it/italia/ustica-spunta-altro-testimone-br-vide-la-portaerei-1.494923] Unità 16 Aprile 2013</ref>. L'occultamento<ref name="bugieAeronautica" />,<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/capo3-inquina.pdf ''Gli inquinamenti'']. Sentenza-ordinanza e le conclusioni del Giudice Istruttore, Rosario Priore, nel Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I. pagina 4533.</ref> e la distruzione<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/capo7-fine.pdf ''La distruzione delle prove'']. Sentenza-ordinanza e le conclusioni del Giudice Istruttore, Rosario Priore, nel Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I. pagina 4592.</ref>,<ref name="provedistrutte" /> di alcuni registri (Marsala<ref name="registroMarsala" />, Licola<ref name="registoLicola" />, Grosseto<ref name="registrazioniGrosseto" />) e di alcuni nastri radar (Marsala, Grosseto) che registrarono il tracciato del volo DC-9 IH870, a fronte delle prove prodotte da altri analoghi registri e nastri non occultabili e non distrutti (Fiumicino<ref name="radarFiumicino" />, Satellite russo<ref name="registrazioneRussa" />), vengono portati a sostegno di tale ipotesi<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/capo7-fine.pdf ''Le conclusioni per effetto delle perizie'']. Sentenza-ordinanza e le conclusioni del Giudice Istruttore, Rosario Priore, nel Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I. pagina 4944.</ref>. Si è testificato che se il disastro avesse avuto cause chiare (difetto strutturale o bomba) non sarebbe stato necessario occultare e distruggere prove di primaria importanza sul volo, come è stato stabilito dalle conclusioni della sentenza nel Procedimento Penale Nr. 527/84 A G. I.<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/capo7-fine.pdf ''L’opposizione della reticenza assoluta'']. Sentenza-ordinanza e le conclusioni del Giudice Istruttore, Rosario Priore, nel Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I. pagina 4958.</ref>. I dati di volo distrutti e recuperati da altre fonti nazionali e internazionali<ref name="bugieAeronautica">[http://www.stragi80.it/?p=1453 ''Strage di Ustica, ecco i pezzi mancanti e tutte le bugie dell’Aeronautica'']. Stragi 80. 27 giugno 2012.</ref> e l'allarme generale della difesa aerea lanciato da due piloti dell'aeronautica militare italiana potrebbero confermare la tesi accusatoria, secondo la quale l'aereo DC-9 Itavia del volo IH870, attorno al quale volavano almeno tre aerei dei quali uno a velocità supersonica<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/ricostruzioni/Polito_99.pdf ''Gli aerei vicino al DC9'']. Ricostruzione dei fatti avvenuti la sera del 27 Giugno 1980 nel cielo di Ustica. 1999. pagina 37</ref>, sia stato abbattuto<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/ricostruzioni/Polito_99.pdf ''Gli indizi di esplosione'']. Ricostruzione dei fatti avvenuti la sera del 27 Giugno 1980 nel cielo di Ustica. 1999. pagina 44-52.</ref> da un aereo che volava a velocità supersonica<ref name="radarFiumicino">{{Cita web|url=http://www.stragi80.it/?page_id=22|autore=|titolo=Il tracciato radar di Fiumicino del 27 giugno 1980 (dalle ore 20,58 alle 21,02)|editore=stragi80.it|data=|accesso=28 gennaio 2013}}</ref>, tesi proposta per la prima volta dall'esperto del [[National Transportation Safety Board]], John Macidull<ref name="Macidull" />.
 
== Le indagini ==
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Nel [[1982]] una perizia eseguita da parte di esperti dell'aeronautica militare italiana, trovò solo [[ciclotrimetilentrinitroammina|T4]], esplosivo plastico presente nelle bombe. Nella relazione della Direzione laboratori dell'A.M. - IV Divisione Esplosivi e Propellenti (Torri) del 5 ottobre 1982 (parte I, Libro I, Capo I, Titolo III, capitolo III della sentenza ordinanza del giudice istruttore) la causa dell'incidente viene individuata nella detonazione di una massa di esplosivo presente a bordo del velivolo, in ragione della rilevata presenza su alcuni reperti di tracce di T4, e dell'assenza di tracce di [[Trinitrotoluene|TNT]]<ref name="T4">[http://www.stragi80.it/documenti/civile/palermo11.pdf ''Sentenza del tribunale di Palermo'']. 2007. pagina 21.</ref>.
 
La perizia dell’Aeronautica Militare venne seguita da una controperizia dell'accusa<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/perizie/024.pdf ''Perizia chimica Acampora-Malorni a chiarimenti - 19.04.91'']. Capitolo XXIV. pagina 6.</ref>. La seconda repertazione, nel [[1987]], trovò T4 e TNT su di un frammento dello schienale nº 2 rosso<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/civile/palermo11.pdf ''Sentenza del tribunale di Palermo'']. 2007. pagina 22.</ref>: la Perizia chimica Malorni Acampora del 3 febbraio 1987 (disposta dal giudice istruttore nel corso della perizia Blasi: parte I, Libro I, Capo I, Titolo III, capitolo IV pag. 1399 e ss. della sentenza ordinanza del giudice istruttore) rileva la presenza chiara e inequivocabile sia di T4 che di TNT (sempre nel frammento dello schienale nº 2 rosso), miscela la cui presenza è tipica degli ordigni esplosivi<ref name="T4" /><ref name="T4+TNT%2BTNT">[http://www.stragi80.it/documenti/civile/palermo11.pdf ''Sentenza del tribunale di Palermo'']. 2007. pagina 21-22.</ref>. Queste componenti di esplosivi, solitamente presenti nelle miscele di ordigni esplosivi, hanno indebolito l'ipotesi di un cedimento strutturale, come era stato ipotizzato il 28 gennaio 1981 da una commissione nominata dal ministro dei trasporti Formica<ref>[http://www.fattodiritto.it/strage-di-ustica-l%E2%80%99ultimo-volo-del-dc-9-itavia-precipitato-nel-mistero/ ''Strage di Ustica: l’ultimo volo del DC-9 Itavia precipitato nel mistero'']. Fatto di Diritto. 27 settembre 2011.</ref>.
 
L'acclarata presenza di esplosivi indeboliva l'ipotesi di cedimento strutturale, tanto più per cattiva manutenzione. Ciò aprì, in epoche successive, spiragli per richieste di risarcimenti a favore dell'Itavia (cui tuttavia il ministro dei Trasporti Formica aveva revocato la concessione dei servizi aerei di linea per il pesante passivo dei conti, non per il disastro).
 
Secondo le rivelazioni di due cablogrammi (cable) (03ROME2887<ref>{{en}} [http://wikileaks.org/cable/2003/06/03ROME2887.html ''Viewing cable 03ROME2887, USTICA CRASH BACK IN THE HEADLINES'']. Cable Viewer. The full text of the original cable is not available.</ref> e 03ROME3199<ref>{{en}} [http://wikileaks.org/cable/2003/07/03ROME3199.html ''Viewing cable 03ROME3199, USTICA CRASH BACK IN THE HEADLINES: REQUEST FOR'']. Cable Viewer. The full text of the original cable is not available.</ref>) pubblicati sul sito [[WikiLeaks]], l’allora ministro per le relazioni con il parlamento, [[Carlo Giovanardi]], difese in Parlamento la versione della bomba, paragonandola a quella della strage di [[Volo Pan Am 103|Lockerbie]]<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/13/ustica-giovanardi-spara-sui-giudici-come-aver-condannato-tortora-per-droga/157140/ ''Ustica, Giovanardi sui giudici: Come aver condannato Tortora per droga'']. Il Fatto Quotidiano. 13 settembre 2011.</ref>, per tentare di negare le responsabilità americane<ref>{{cita web|url=http://www.agoravox.it/ESCLUSIVO-Cable-WikiLeaks-su.html|titolo=Giovanardi tentò di coprire lo scandalo|editore=AgoraVox Italia|data=5 settembre 2010}}</ref>. Ma in un'intervista concessa ad AgoraVox Italia Giovanardi smentisce la versione dell'ambasciata statunitense in cui si legge che lo stesso avrebbe espresso la sua volontà di "mettere a tacere" le ipotesi sulla strage di Ustica<ref>{{cita web|url=http://www.agoravox.it/Carlo-Giovanardi-smentisce.html|titolo=Carlo Giovanardi smentisce ambasciata USA. “Su Ustica ho fatto il mio dovere”|editore=AgoraVox Italia|data=5 settembre 2011}}</ref><ref>[http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/06/18/ustica-giovanardi-sinfervora-lascia-studio/199841/ ''Giovanardi ne infila una dietro l’altra su Ustica, poi urla e lascia lo studio tv'']. Il Fatto quotidiano. 18 giugno 2012.</ref>.
Le esternazioni di Carlo Giovanardi al Museo della Memoria di Ustica, sono state contraddette dal Presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica<ref>[http://precisoche.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/03/16/giovanardi-e-la-verita-su-ustica/ ''Giovanardi e la verità su Ustica'']. Repubblica. L'espresso. La battaglia dell'informazione. 16 marzo 2011.</ref>
 
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La profondità di 3700 metri alla quale si trovava il relitto rendeva complesse e costose le operazioni di localizzazione e recupero.
 
Pochissime erano le imprese specializzate che disponevano delle attrezzature e dell'esperienza necessarie: la scelta ricadde sulla ditta francese Ifremer (''Institut français de recherche pour l'exploitation de la mer'', Istituto di ricerca francese per lo sfruttamento del mare), che il giudice Priore avrebbe poi ritenuto collegata ai [[DGSE|servizi segreti francesi]]<ref>{{Cita news|autore=Di Franco Scottoni|titolo=Ustica, il giudice priore indaga sul supersismi|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/10/06/ustica-il-giudice-priore-indaga-sul-supersismi.html|accesso=28 gennaio 2013|data=6 ottobre 1990|pubblicazione=La Repubblica|pagina=20}}</ref>.
 
Sulla conduzione dell'operazione di recupero effettuata dai [[DSRV]] della Ifremer, che portò in superficie la maggior parte della cellula dell'aeromobile, scaturirono molti dubbi, principalmente sui filmati consegnati in copia e sul fatto che l'ispezione al relitto documentata dalla ditta francese fosse davvero stata la prima.<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/perizie/057.pdf ''Capitolo LVII. Quesiti a chiarimento sui recuperi.'']. Sentenza-ordinanza del Giudice Istruttore, Rosario Priore, nel Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I. 30 novembre 1994. pagina 2801.</ref>
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Alla fine due distinte campagne di recupero, nel [[1987]] e nel [[1991]], consentirono di riportare in superficie circa il 96% del relitto del DC-9; si specifica che è stato recuperato l'85% della ''superficie bagnata'' dell'aereo<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/perizie/048.pdf ''XLVIII – Perizia tecnico-scientifica Misiti ed altri'']. Perizie istruttoria. 23 luglio 1994. pagina 2433.</ref>
 
Il relitto venne ricomposto in un [[hangar]] dell'[[aeroporto di Pratica di Mare]], dove rimase a disposizione della magistratura per le indagini fino al [[5 giugno]] [[2006]], data in cui fu trasferito e sistemato, grazie al contributo dei Vigili del Fuoco di Roma<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/06_Giugno/25/ustica.shtml|accesso=28 gennaio 2013|data=26 giugno 2006|pubblicazione=Corriere della Sera|titolo=Ustica, l'ultimo viaggio del Dc-9 Itavia}} ''Ustica, l'ultimo viaggio del DC-9 Itavia'']</ref>, nel [[Museo per la memoria di Ustica|Museo della Memoria]], approntato appositamente a [[Bologna]]. In relazione a tale trasferimento e conseguente sistemazione, venne pubblicato un articolo nella rivista "Obiettivo sicurezza" dei Vigili del Fuoco, sul loro contributo al trasporto dei rottami dell'aereo.
 
=== Il serbatoio esterno di un aereo militare ===
Molto interesse destò nell'opinione pubblica il rinvenimento il [[10 maggio]] [[1992]], durante la seconda campagna di recupero al limite orientale della zona di ricerca (zona D),<ref name="Priore 1609%201609">[http://www.stragi80.it/documenti/gi/Titolo2b.pdf ''Il serbatoio eiettabile rinvenuto nel maggio 92, in zona D'']. Sentenza-ordinanza del Giudice Istruttore, Rosario Priore, nel Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I. L’istruttoria dal 27 luglio 90 al 31 dicembre 1997 (II parte). Titolo II. Capitolo XIX. Gli Stati Uniti d’America. paragrafo 6. pagina 1609.</ref> di un serbatoio esterno sganciabile di un [[aereo]] [[militare]], schiacciato e frammentato ma completo di tutti i pezzi; tali serbatoi esterni generalmente vengono sganciati in caso di pericolo o più semplicemente in caso di necessità (come ad esempio in fase di atterraggio) per aumentare la manovrabilità dell'apparecchio.
 
Il serbatoio fu recuperato il 18 maggio<ref name="Priore 1609%201609" /> e fu sistemato a [[Aeroporto di Pratica di Mare|Pratica di Mare]] con gli altri reperti. Lungo 3 metri, per una capienza di 300 [[gallone americano|U.S. gal]] (1135 [[litro|litri]]) di combustibile, presentava i dati identificativi:
:''Pastushin Industries inc. pressurized 300 gal fuel tank installation diagram plate 225-48008 plate 2662835''<ref name="Priore 1609%201609" />
che lo indicavano quindi prodotto dalla Pastushin Aviation Company di [[Huntington Beach]], [[Los Angeles]], [[California]] (divenuta poi Pavco)<ref name="Priore 1497%201497">Ordinanza-sentenza Priore, titolo II, capitolo XIX - ''Gli Stati Uniti d’America'', paragrafo 14 - ''La richiesta di informazioni sui serbatoi costruiti dalla società statunitense Pavco'', pag. 1497</ref> negli Stati Uniti oppure all'estero su licenza. Tale tipo di serbatoio era installabile su almeno 4 modelli di aerei: [[McDonnell Douglas F-4 Phantom II|MD F-4 Phantom]], [[Northrop F-5]], [[McDonnell Douglas F-15 Eagle|F-15 Eagle]], [[Vought A-7 Corsair II]].
 
Gli Stati Uniti, interpellati dagli inquirenti, risposero che dopo tanti anni non era loro possibile risalire a date e matricole per stabilire se e quando il serbatoio fosse stato usato in servizio dall'[[United States Air Force|Aviazione]] o dalla [[United States Navy|Marina degli Stati Uniti]].<ref name="Priore 1609%201609" />
 
Furono interpellate anche le autorità francesi, che risposero di non aver mai acquistato o costruito su licenza serbatoi di quel tipo<ref name="Priore 1497%201497" />; fornirono inoltre copie dei libri di bordo di quel periodo delle [[portaerei]] della [[Marine nationale]] ''[[Clemenceau (R 98)|Clemenceau]]'' e ''[[Foch (R 99)|Foch]]''.<ref>Ordinanza-sentenza Priore, titolo II, capitolo XIX - ''Gli Stati Uniti d’America'', paragrafo 20 - ''Conclusioni'', pag. 1510</ref>
 
===Gli oblò del DC-9===
Buona parte degli oblò del DC-9, malgrado l'esplosione, sono rimasti integri; secondo i periti, questo fatto escluderebbe che l'esplosione sia avvenuta a causa di una bomba messa all'interno dell'aereo<ref>{{Cita news|autore=Di Franco Scottoni|titolo=Dagli oblò la prova: fu un missile|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/09/14/dagli-oblo-la-prova-fu-un-missile.html|accesso=28 gennaio 2013|data=14 settembre 1991|pubblicazione=La Repubblica}}</ref>.
 
== La ''Commissione Stragi'' ==
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=== Il registro del radar di Licola ===
Il centro radar di [[Licola]]<ref name="registoLicola">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/10/25/anche-licola-come-marsala-aveva-un-buco.html ''Anche Licola come Marsala aveva un buco'']. La Repubblica. Archivio. 25 ottobre 1989. pagina 9.</ref> è il più vicino al punto del disastro. All'epoca era di tipo fonetico-manuale: nella sala operativa del sito, le coordinate delle tracce venivano comunicate a voce dagli operatori seduti alle console radar ad altri operatori, che le disegnavano stando in piedi dietro un pannello trasparente. Parallelamente tali dati venivano scritti da altri incaricati sul modello "DA 1". Il "DA 1" del 27 giugno 1980 non fu mai ritrovato<ref name="provedistrutte">{{Cita news|autore=Di Franco Scottoni|titolo=Ustica, le prove distrutte|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/11/28/ustica-le-prove-distrutte.html|accesso=28 gennaio 2013|data=28 novembre 1989|pubblicazione=La Repubblica|pagina=21}}</ref><ref>Procedimento penale n. 527/84 A G. I. TITOLO 2 -L’istruttoria dal 27 luglio 90 al 31 dicembre 97.
2.3. La scomparsa del DA1.
«Una complessa ed articolata attività istruttoria e di polizia giudiziaria è stata compiuta al fine di accertare la distruzione ovvero la soppressione del DA1 (registro, lo si ricordi, sul quale l’operatore trascriveva i plottaggi che gli venivano comunicati in cuffia dal “lettore” ed in particolare, orario, vento, posizioni in coordinate polari, direzione, forza, quota e velocità, IFF).»
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===Aeroporto di Grosseto e centro radar di Poggio Ballone===
Il giudice istruttore e la Commissione stragi sono in possesso dei tracciati del radar di [[Aeroporto di Grosseto|Grosseto]]<ref name="altriradar">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/06/01/ustica-quattro-caccia-sulla-rotta-del-dc9.html ''Ustica 4 caccia sulla rotta del DC-9''].La Repubblica. Cronaca. 1 giugno 1990. pagina 9.</ref>: nelle registrazioni del radar dell'aeroporto di Grosseto si vedono due aerei in volo in direzione nord, sulla rotta del DC-9 Itavia. Mentre due altre tracce di velivoli, provenienti dalla Corsica, giungono sul posto alcuni minuti dopo l'orario stimato di caduta del DC-9 stesso<ref>{{Cita news|autore=Purgatori Andrea|titolo=DC9 Itavia, i misteri di Grosseto|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/marzo/03/DC9_Itavia_misteri_Grosseto_co_0_92030318628.shtml|accesso=28 gennaio 2013|data=3 marzo 1992|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref>. I nastri con le registrazioni radar del centro della Difesa aerea di [[Poggio Ballone]] sarebbero invece spariti: ne rimangono soltanto alcune trasposizioni su carta di poche tracce<ref name="registrazioniGrosseto">{{Cita news|autore=Purgatori Andrea|titolo=Sparite le registrazioni|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/marzo/03/sparite_registrazioni_co_0_92030318672.shtml |accesso=28 gennaio 2013|data=3 marzo 1992|pubblicazione=Corriere della Sera|pagina=14}}</ref>
 
===Aeroporto di Ciampino===
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===Portaerei Saratoga===
L'[[ammiraglio]] James Flatley al comando della [[portaerei]] [[USS Saratoga (CV-60)|USS ''Saratoga'']] della [[United States Navy|US Navy]], ancorata il 27 giugno 1980 nel [[golfo di Napoli]], dopo aver inizialmente dichiarato che "dalla Saratoga non fu possibile vedere nulla perché tutti i radar erano in manutenzione", successivamente cambiò versione: disse che nonostante fossero in corso lavori di manutenzione dei radar, uno di essi era comunque in funzione ed aveva registrato «un traffico aereo molto sostenuto nell'area di [[Napoli]], soprattutto in quella meridionale. A detta dell'ammiraglio, si videro passare «moltissimi aerei»<ref>{{Cita news|autore=Purgatori Andrea|titolo=A Ustica c'era anche una portaerei|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/19/Ustica_era_anche_una_portaerei_co_0_97061916751.shtml|accesso=28 gennaio 2013|data=19 giugno 1997|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref><ref>Intervista di Manuela Cadringher dal Tg2 del 3 luglio 1990, visibile in ''Rai Educational - La storia siamo noi'', a cura di Giovanni Minoli, RAI, 28 giugno 2010, al minuto 32 circa.</ref>. I registri radar della ''Saratoga'' sono andati persi.<ref>''Rai Educational - La storia siamo noi'', a cura di Giovanni Minoli, RAI, 28 giugno 2010, al minuto 33 circa.</ref>.
Secondo altre fonti, la ''Saratoga'' non si trovava affatto in rada a Napoli il 27 giugno 1980<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/11/14/saratoga-la-portaerei-fantasma.html ''Saratoga, la portaerei fantasma''].La Repubblica. Cronaca. 14 novembre 1992. pagina 2</ref>.
 
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==== Il MiG-23 precipitato in Calabria ====
{{vedi anche|Incidente aereo di Castelsilano}}
Il [[18 luglio]] un [[MiG-23#Varianti|MiG-23MS]] della [[Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Libiyya|l'Aeronautica militare libica]] venne ritrovato sui monti della [[Sila]] in zona Timpa delle Magare, nell'attuale comune di [[Castelsilano]], [[provincia di Crotone|crotonese]] (allora in [[provincia di Catanzaro]]), in [[Calabria]], dalla popolazione locale.<ref name="stragi80.it%2Eit">[http://www.stragi80.it/documenti/mig/commig2.pdf Verbale dei Carabinieri allegato H alla Documentazione tecnico formale - Informazioni supplementari - Vol. 2]</ref><ref name="stragi80.it%2Eit"/><ref>[http://www.airmanshiponline.com/30sept2003/16-mig%20libico.pdf ''In avanzato stato di disinformazione'' di Gianluca Caputo]</ref>
 
Il Giudice Istruttore ipotizzò una correlazione del fatto con la caduta del DC-9 Itavia, in quanto furono depositate agli atti delle testimonianze di diversi militari in servizio in quel periodo, tra le quali quelle del caporale Filippo Di Benedetto e dei suoi commilitoni del battaglione "Sila"<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/11/18/feci-la-sentinella-quel-mig-23.html ''Feci la sentinella a quel MiG-23'']. La Repubblica. Cronaca. 18 novembre 1990. pagina 19.</ref>, del 67º battaglione Bersaglieri "Persano" e del 244º battaglione fanteria "Cosenza"<ref>La Repubblica. Cronaca. 15 Febbraio 1991.</ref><ref name="ReferenceC">Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I.CAPO 2° Il MiG libico rinvenuto a Castelsilano</ref>, che affermavano di aver effettuato servizi di sorveglianza al MiG-23 non a luglio, bensì a fine giugno 1980, il periodo cioè della caduta del DC-9 Itavia. Si teorizzò quindi che il caccia libico non fosse caduto il giorno in cui fu dichiarato il ritrovamento dalle forze dell'ordine (18 luglio), ma molto prima, probabilmente la stessa sera della strage, e che quindi il velivolo fosse stato coinvolto, attivamente o passivamente, nelle circostanze che condussero alla caduta dell'aereo Itavia.
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La tesi della bomba avrebbe diviso anche i periti incaricati dal giudice [[Vittorio Bucarelli]] di analizzare i resti ripescati dal fondale marino: un primo momento li vide concordi all'unisono circa il missile; successivamente, due dei cinque tecnici avrebbero cambiato versione propendendo per la bomba.
 
La bomba sarebbe stata collocata durante la sosta nell'aeroporto di Bologna, nella toilette posteriore dell’aereo. La perizia sulle suppellettili del gabinetto ritrovate ha confermato che erano intatte la tavoletta del water e il lavandino: inoltre secondo gli specialisti britannici del Dra di Halstead, nessuno dei pezzi della toilette, water e lavandino è scheggiato da residui di esplosivo<ref>{{Cita news|autore=Purgatori Andrea|titolo=Ustica, perito inglese: depistaggio il missile Contesta le tesi degli altri esperti: c'è molta puzza di disinformazione "Un nesso con la strage di Bologna"|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/12/Ustica_perito_inglese_depistaggio_missile_co_8_9407122121.shtml|accesso=28 gennaio 2013|data=12 luglio 1994|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref>.
 
Inoltre il giudice si chiese come fosse possibile mettere una bomba su un aereo partito con due ore di ritardo avendo la certezza che sarebbe esplosa in volo, invece che a terra.
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* '''Giovanni Battista Finetti''', [[sindaco]] di [[Grosseto]]: incidente stradale; [[23 gennaio]] [[1983]]. Era opinione corrente che avesse informazioni su fatti avvenuti la sera dell'incidente del DC-9 all'aeroporto di Grosseto. L'incidente in cui perde la vita, peraltro, appare casuale.
* '''Maresciallo Ugo Zammarelli''': incidente stradale; [[12 agosto]] [[1988]]. Era stato in servizio presso il [[SIOS]] di [[Cagliari]], tuttavia non si sa se fosse a conoscenza d'informazioni riguardanti la strage di Ustica, o la caduta del MiG libico.
* '''Colonnelli [[Mario Naldini]] e [[Ivo Nutarelli]]''': [[incidente di Ramstein]], [[28 agosto]] [[1988]]<ref>{{Cita news|autore=Redazione Online|titolo=Ustica, torna l'ipotesi del depistaggio che porta alla all'incidente di Ramstein|url=http://www.corriere.it/cronache/12_febbraio_01/ustica-appello-giallo-freccetricolore_77da9474-4d0b-11e1-8838-1be80b480ae6.shtml|accesso=28 gennaio 2013|pubblicazione=Corriere della Sera\data=1º febbraio 2012}}</ref>. In servizio presso l'aeroporto di Grosseto all'epoca dei fatti, la sera del [[27 giugno]], come già accennato, erano in volo su uno degli [[F-104]] e lanciarono l'allarme di emergenza generale. La loro testimonianza sarebbe stata utile anche in relazione agli interrogatori del loro allievo, in volo quella sera sull'altro [[F-104]], durante i quali, secondo l'istruttoria, è «apparso sempre terrorizzato»<ref>Ordinanza-sentenza Priore, capo 4, pag. 4667</ref>. Sempre secondo l'istruttoria, appare sproporzionato - tuttavia non inverosimile - organizzare un simile incidente, con esito incerto, per eliminare quei due importanti testimoni.<ref>Ordinanza-sentenza Priore, Capo 4, pag. 4667: «Quello che però non convince è la sproporzione tra fini e mezzi, e cioè che si dovesse cagionare una catastrofe – con modalità peraltro incerte nel conseguimento dell'obbiettivo, cioè l'eliminazione di quei due testimoni per impedirne rivelazioni».</ref>
* '''Maresciallo Antonio Muzio''': [[omicidio]], [[1º febbraio]] [[1991]]; in servizio alla torre di controllo dell'aeroporto di [[Lamezia Terme]] nel [[1980]], poteva forse essere venuto a conoscenza di notizie riguardanti il MiG libico, ma non ci sono certezze.
* '''Tenente colonnello Sandro Marcucci''': incidente aereo; [[2 febbraio]] [[1992]]. Marcucci era un ex pilota dell’Aeronautica militare coinvolto come testimone nell’inchiesta per la strage di Ustica. L'incidente fu archiviato motivando l'errore del pilota. Tuttavia, nel [[2013]] il pm di [[Massa Carrara]], Vito Bertoni, riaprì l'inchiesta contro ignoti per l'accusa di omicidio. L’associazione antimafia “Rita Atria” denunciò che l’incidente non fu causato da una condotta di volo azzardata, come sostennero i tecnici della commissione di inchiesta, ma probabilmente da una bomba al fosforo piazzata nel cruscotto dell’aereo<ref>''[http://firenze.repubblica.it/cronaca/2013/02/23/news/aereo_cadde_sulle_apuane_indagini_per_omicidio-53252276/ Aereo caduto nel '92, riaperta l'indagine - uno dei due morti era testimone Ustica]'' - ''firenze.repubblica.it''</ref>.
* '''Maresciallo Antonio Pagliara''': incidente stradale; [[2 febbraio]] [[1992]]. In servizio come controllore della Difesa Aerea presso il 32º CRAM di [[Otranto]], dove avrebbe potuto avere informazioni sulla faccenda del MiG. Le indagini propendono per la casualità dell'incidente.
* '''Generale Roberto Boemio''': omicidio; [[12 gennaio]] [[1993]] a [[Bruxelles]]. Da sue precedenti dichiarazioni durante l'inchiesta, appare chiaro che «la sua testimonianza sarebbe stata di grande utilità», sia per determinare gli eventi inerenti al DC-9, sia per quelli del MiG libico. La magistratura belga non ha risolto il caso.
* '''Maggiore medico Gian Paolo Totaro''': trovato impiccato alla porta del bagno, il [[2 novembre]] [[1994]]. Gian Paolo Totaro era in contatto con molti militari collegati agli eventi di Ustica, tra i quali Nutarelli e Naldini.<ref>{{Cita news|autore=Purgatori Andrea|titolo=Ustica, altra morte sospetta suicida ex ufficiale medico|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/novembre/06/Ustica_altra_morte_sospetta_suicida_co_0_9411068373.shtml |accesso=28 gennaio 2013|data=6 novembre 1994|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref>
 
=== Il rinvio a giudizio ===
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==== Scontro aereo tra caccia ====
In un articolo dal titolo ''Battaglia aerea poi la tragedia''<ref>{{cita web
|url=http://web.tiscali.it/till_news/ustica2.htm
|titolo=Battaglia aerea poi la tragedia
|autore=Nino Tilotta
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Le indagini si concludono il [[31 agosto]] [[1999]], con l<nowiki>'</nowiki>''ordinanza di rinvio a giudizio-sentenza istruttoria di proscioglimento'', rispettivamente, nei procedimenti penali nº 527/84 e nº 266/90, un documento di dimensioni notevoli che, dopo anni di indagini, la quasi totale ricostruzione del relitto, notevole impiego di fondi, uomini e mezzi, esclude una bomba a bordo<ref>Sentenza-ordinanza, Conclusioni sulle perizie, Capitolo II, pag. 3922</ref> e un cedimento strutturale,<ref>Sentenza-ordinanza, Conclusioni sulle perizie, Capitolo I, pag. 3895: "In conclusione si deve ritenere che l'esclusione del cedimento strutturale – anche se nel corso dei lavori peritali erano emerse delle tendenze a favore, probabilmente nell'intento di offrire un verdetto neutro – sia più che sufficientemente motivata e pertanto debba essere accolta. Peraltro non era mai risultato, nel corso della pluriennale istruttoria, alcun elemento di fatto in tal senso. Basterà ricordare che sia dal velivolo che dalle sale operative nessuna voce aveva riferito di alcun genere di turbolenza. Così come era stato accertato, dagli atti acquisiti, che la macchina non soffriva di alcun danno che ne determinasse pericoli di cedimento. Nessuna parte ha contestato questi risultati né ha addotto elementi in pro dell'ipotesi in questione."</ref> circoscrivendo di conseguenza le cause della sciagura ad un evento esterno al DC-9.<ref>Sentenza-ordinanza, Capo 7, pag. 4944: "Esclusa – attraverso l'esame critico di cento e oltre documenti tecnici elaborati con intelligenza e vigore polemico da una schiera tra le migliori di specialisti nelle varie dottrine che son servite – con più che sufficiente certezza qualsiasi altra causa di caduta del velivolo – dall'improvviso cedimento strutturale all'altrettanto improvviso cedimento psichico dei piloti, dall'esplosione interna alla precipitazione di meteoriti o altre similari, parti di fantasie tanto fervide quanto inquinanti - resta il contesto esterno." e pag. 4949: "quello scenario esterno che nasce in negativo dalla esclusione delle altre ipotesi, seppellite dalle ragionevoli critiche, su cui a lungo s'è discusso; e in positivo dalla sequenza di break up scritta dagli aeronautici."</ref> Non si giunge però a determinare un quadro certo ed univoco di tale evento esterno. Mancano inoltre elementi per individuare i responsabili.
 
«L'inchiesta», si legge nel documento, «è stata ostacolata da reticenze e false testimonianze, sia nell'ambito dell'aeronautica militare italiana che della [[NATO]], le quali hanno avuto l'effetto di inquinare o nascondere informazioni su quanto accaduto»<ref>{{Cita news|autore=Purgatori Andrea|titolo=Ustica, atto d'accusa contro l'Aeronautica|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/febbraio/20/Ustica_atto_accusa_contro_Aeronautica_co_0_92022012585.shtml|accesso=28 gennaio 2013|data=20 febbraio 1992|pubblicazione=Corriere della Sera\pagina=12}}</ref>.
 
L'ordinanza-sentenza conclude:
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=== Le dichiarazioni di Cossiga: ipotesi francese e nuova inchiesta ===
A ventotto anni dalla strage, la procura di Roma ha deciso di riaprire una nuova inchiesta a seguito delle dichiarazioni rilasciate nel febbraio 2007 da Francesco Cossiga. L'ex presidente della Repubblica, [[presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio]] all'epoca della strage, ha dichiarato che ad abbattere il DC-9 sarebbe stato un [[AIM-9_Sidewinder#AIM-9J.2C_AIM-9N.2C_Rb_24|missile]] «a risonanza e non a impatto», lanciato da un velivolo dell'[[Aéronavale]] decollato dalla portaerei ''[[Clemenceau (R 98)|Clemenceau]]'', e che furono i servizi segreti italiani ad informare lui e l'allora ministro dell'Interno [[Giuliano Amato]] dell'accaduto.<ref name="archiviostorico.corriere.it%2Ecorriere%2Eit"/>
 
In relazione a ciò, il giudice Priore dichiarò in un'intervista all'emittente francese [[France 2]] che l'ipotesi più accreditata era che ci fosse un elemento militare francese<ref>[http://www.museomemoriaustica.it/video/servizio_france2.swf Video del servizio di France 2]</ref>.
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=== Le dichiarazioni di Giorgio Napolitano ===
L'[[8 maggio]] [[2010]], il [[presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]], in occasione della [[Giornata della Memoria per le Vittime del Terrorismo]], ha chiesto la verità sulla strage di Ustica. Poco prima Fortuna Piricò, vedova di una delle vittime della strage, aveva chiesto di «completare la verità giudiziaria che ha parlato di una guerra non dichiarata, di completarla definendo le responsabilità». Una richiesta che Napolitano ha appoggiato: «Comprendo il tenace invocare di ogni sforzo possibile per giungere ad una veritiera ricostruzione di quel che avvenne quella notte». Intorno a quella strage, Napolitano ha visto «anche forse intrighi internazionali, [...] opacità di comportamenti da parte di corpi dello Stato».<ref>{{cita web
|url=http://www.repubblica.it/politica/2010/05/08/news/napolitano-terrorismo-3907912/index.html
|titolo=Stragi, Napolitano chiede "tutela per le vittime" - "Tenere la guardia alta contro il terrorismo"
|data=8 maggio 2010
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Poco tempo dopo, il 26 giugno 2010, in occasione del Trentennale del Disastro, il Presidente ha inviato un messaggio di cordoglio ai parenti delle vittime: «Il dolore ancora vivo per le vittime si unisce all'amara constatazione che le indagini svolte e i processi sin qui celebrati non hanno consentito di fare luce sulla dinamica del drammatico evento e di individuarne i responsabili... Occorre il contributo di tutte le istituzioni a un ulteriore sforzo per pervenire a una ricostruzione esauriente e veritiera di quanto accaduto, che rimuova le ambiguità e dipani le ombre e i dubbi accumulati in questi anni. Nel sempre doloroso ricordo delle 81 vittime, esprimo a lei e ai famigliari dei caduti la partecipe vicinanza mia e della intera Nazione».<ref>{{cita web
|url=http://www.repubblica.it/cronaca/2010/06/26/news/napolitano_i_processi_non_hanno_fatto_luce_polemica-5170387/index.html
|titolo="Ustica, i processi non hanno fatto luce" - Napolitano parla ai parenti delle vittime
|data=26 giugno 2010
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Anche in occasione del trentunesimo anniversario della strage, il [[27 giugno]] [[2011]], il presidente Napolitano ha lanciato un appello perché si compia ogni sforzo, anche internazionale, per dare risposte risolutive.<ref>{{cita web
|url=http://www.repubblica.it/cronaca/2011/06/27/news/ustica-18274928/index.html
|titolo=Ustica, il monito di Napolitano - "Ogni sforzo per rimuovere le ombre"
|data=27 giugno 2011
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Infatti, secondo le conclusioni del giudice di Palermo, nessuna bomba esplose a bordo del DC-9, bensì l'aereo civile fu abbattuto durante una vera e propria azione di guerra che si svolse nei cieli italiani senza che nessuno degli enti controllori preposti intervenisse. Inoltre, secondo la sentenza, vi sono responsabilità e complicità di soggetti dell'Aeronautica Militare Italiana che impedirono l'accertamento dei fatti attraverso una innumerevole serie di atti illegali commessi successivamente al disastro.
 
Il [[28 gennaio]] [[2013]] la Corte di Cassazione, nel respingere i ricorsi dell'[[avvocatura dello Stato]] ha confermato la precedente condanna, sentenziando che il DC-9 Itavia cadde non per un'esplosione interna, bensì a causa di un missile o di una collisione con un aereo militare, essendosi trovato nel mezzo di una vera e propria azione di guerra.<ref name="corriere.it%2Eit">http://www.corriere.it/cronache/13_gennaio_28/ustica-cassazione-condanna_b0ca5fee-6961-11e2-a947-c004c7484908.shtml</ref>. I competenti ministeri furono dunque condannati a risarcire i familiari delle 81 vittime per non aver garantito, con sufficienti controlli dei radar civili e militari, la sicurezza dei cieli<ref name="corriere.it%2Eit"/>. La sentenza fu accolta favorevolmente dall'associazione dei familiari delle vittime<ref>[http://www.repubblica.it/cronaca/2013/01/28/news/ustica_stato_condannato_a_risarcire_vittime-51464446/?ref=HREA-1 Ustica, Stato condannato a risarcire vittime. "Congruamente motivata la tesi del missile" - Repubblica.it]</ref>.
 
== Risarcimenti ==
===Risarcimento danni all'Itavia e ai suoi dipendenti===
Aldo Davanzali, anche se formalmente non per motivi direttamente correlati alla sciagura, perse la compagnia aerea Itavia, che cessò di volare e fu posta in amministrazione controllata nel 1980, con i conti in rosso, previa revoca della licenza di operatore aereo: un migliaio di dipendenti restarono senza lavoro. Probabilmente anche l'errata conclusione peritale in merito ai motivi del disastro influì sulla decisione di chiudere la società<ref>{{Cita news|autore=Purgatori Andrea|titolo=Davanzali: dissi che era un atto di guerra, mi incriminarono|url=http://archiviostorico.corriere.it/1999/settembre/02/Davanzali_dissi_che_era_atto_co_0_9909026840.shtml|accesso=28 gennaio 2013|data=2 settembre 1999|pubblicazione=Corriere della Sera|pagina=3}}</ref>. Lo stesso Davanzali chiese allo Stato un risarcimento di 1.700 miliardi di [[lira italiana|lire]] per i danni morali e patrimoniali subìti a seguito della strage di Ustica, nell’aprile 2001. All’Itavia saranno infine corrisposti 108 milioni di euro, a risarcimento delle deficienze dello Stato nel garantire la sicurezza dell’aerovia su cui volava il DC-9<ref name="risarcimenti">[http://www.instoria.it/home/ustica_verita.htm ''Ustica, la verità affondò al tramonto'']. In Storia. dicembre 2009.</ref>.
 
===Risarcimento recupero carcassa del DC-9===