Attacco missilistico libico contro Lampedusa: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
rb, troppo vago e senza fonte |
m Bot: overlinking giorni e mesi dell'anno e modifiche minori |
||
Riga 10:
|Casus =
|Mutamenti_territoriali =
|Esito =
|Schieramento1 ={{LBY 1977-2011}}
|Schieramento2 ={{ITA}}<br />{{USA}}
Riga 23:
}}
L''''attacco missilistico libico contro Lampedusa''', lanciato il
Ad essere lanciati contro il territorio italiano furono due [[missile|missili]] [[SS-1 Scud]]<ref>Si trattava di una variante del missile balistico sovietico, denominata SS-1c Scud B - R-300 9K72 Elbrus.</ref> in dotazione alle forze armate libiche, che avrebbero dovuto colpire un'installazione militare del [[radionavigazione|sistema di radionavigazione]] [[LORAN]] della [[NATO]] situata sull'isola di [[Lampedusa]] come ritorsione per il bombardamento della Libia da parte degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nell'operazione ''El Dorado Canyon''.<ref name=corriere />
Riga 30:
Tra il 1985 e il 1986 diversi episodi generarono tensione e crisi nelle relazioni fra [[Italia]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e [[Libia]].
Dal [[7 ottobre|7]] all'
Il [[24 marzo|24]] e il
Il
Secondo quanto riferito dalle autorità libiche e confermato da [[Giulio Andreotti]], [[Bettino Craxi]], allora presidente del consiglio italiano, avrebbe avvisato Gheddafi dell'imminente attacco
== La ricostruzione dei fatti ==
[[File:Antenna Loran-C Slave 7990-x.JPG|left|thumb|Antenna di 192 [[metro|m]] della base militare della [[United States Coast Guard|Guardia costiera statunitense]] "Stazione di Sincronizzazione e Trasmissione LO.RA.N.-C Slave "[[Mediterraneo|Mediterran Sea]]/Lampedusa".]]
Lampedusa era sede di un centro Loran della Guardia Costiera Statunitense "Stazione di Sincronizzazione e Trasmissione LO.RA.N.-C Slave "Mediterran Sea / Lampedusa"" ("Xray"), sita a [[Capo Ponente]] ({{Coord|35|31|19.74|N|12|31|16.68|E|type:country}})
[[File:Scud Launcher.jpg|thumb|Un lanciatore SCUD usato in una esercitazione negli Stati Uniti nel 1997.]]
Pochi minuti prima delle ore 17:00 del 15 aprile 1986 molti residenti dell'isola di Lampedusa udirono due forti boati. Il primo dispaccio di agenzia li attribuì a ''"cannonate sparate da una motovedetta libica"'', poi si pensò ad un attacco aereo, infine, ad un attacco missilistico.
[[File:Crest Lorsta LMP.JPG|right|thumb|Stemma della base militare della [[Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera|Guardia Costiera italiana]] "Stazione di Sincronizzazione e Trasmissione [[LORAN|LO.RA.N.-C]] Slave "Mediterran Sea / Lampedusa"" ("Xray").<br />Il passaggio di consegne fra la [[US Coast Guard]] e il [[Corpo delle capitanerie di porto - Guardia Costiera]], avvenne il 1º gennaio 1995.]]
Il comandante della stazione radio, Tenente [[Ernest Del Bueno]], fece evacuare il personale statunitense, ma non quello italiano
La notizia dell'evacuazione dei militari americani gettò nel panico gli isolani, che si trasferirono fuori del [[centro abitato]], andando ad occupare i vecchi ''"[[dammuso|dammusi]]"'' (vecchie costruzioni in pietra) e le gallerie-ricovero scavate nella roccia durante la [[seconda guerra mondiale]].<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/ottobre/26/Missili_Lampedusa_bluff_co_0_9710261152.shtml "Missili su Lampedusa? Un bluff", articolo-intervista di [[Andrea Purgatori]] del
Verso le ore 18:00 le Autorità Statunitensi informarono il [[Ministero della Difesa della Repubblica Italiana|Ministro della Difesa]] italiano, [[Giovanni Spadolini]], che [[Muammar Gheddafi]], Presidente della [[Libia]], aveva ordinato il lancio di due missili SS-1c Scud B - R-300 9K72 Elbrus, di fabbricazione [[Unione Sovietica|sovietica]], contro l'isola di Lampedusa, ordigni che erano caduti in mare, esplodendo il primo a 2 km a nord-ovest ed il secondo a 2 km a sud-ovest dalla base di Capo Ponente.
Riga 52:
L'allora [[generale di brigata|generale di brigata aerea]] [[Mario Arpino]]<ref>[http://www.aeronautica.difesa.it/SitoAM/Default.asp?idsez=112&idarg=373&idente=1394 Scheda personale del generale Arpino sul sito web dell'Aeronautica Militare]</ref>, Capo del [[Stato Maggiore Aeronautica#3º Reparto .E2.80.9CPianificazione delle Forze Aerospaziali.E2.80.9D|3º Reparto "Pianificazione delle Forze Aerospaziali" dello Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare Italiana]], dal gennaio 1986 al settembre [[1987]], in una intervista del 2005, ricorda quegli eventi:
{{quote|M.A.: «All'indomani del caso Lampedusa, Cottone mi incaricò per conto del [[Governo italiano|Governo]] di studiare una ritorsione contro la [[Libia]] nell'eventualità di altre azioni ostili. Noi preparammo una serie di piani.» - G.D.F.: «Ma i nostri [[radar]] avvistarono gli Scud?» - M.A.: «I nostri radar non erano in grado di scoprire missili di quel genere. Avevamo chiesto alla [[NATO]] di fornirci degli [[Airborne Warning and Control System|AWACS]], radar volanti molto potenti, ma ci furono concessi mesi dopo.» - G.D.F.: «Solo i [[Satellite artificiale|satelliti]] U.S.A., quindi, potevano vedere gli Scud: solo gli occhi spaziali americani che in quel momento tenevano sotto controllo tutto il [[Canale di Sicilia]]. Ma [[Washington (distretto di Columbia)|Washington]] a chi trasmetteva i dati dei satelliti?» - M.A.: «Gli americani non hanno mai interferito a livello operativo: io ero responsabile della sala di crisi e non mi comunicarono nulla. Se informavano qualcuno, lo facevano a livello politico. So con certezza che non venimmo nemmeno avvisati del [[raid]] contro Tripoli. Ricordo la sorpresa quella notte quando i nostri radar scoprirono gli aerei diretti in [[Libia]]».<ref name=difeo>[http://espresso.repubblica.it/dettaglio-archivio/1181482 "Gheddafi e i missili fantasma"], inchiesta di [[Gianluca Di Feo]] del 2005 su [[L'Espresso]]</ref>}}
L'attacco missilistico fu immediatamente rivendicato dai libici. Il primo a farlo, 24 ore dopo, il
{{quote|I [[missili]] sono venuti dalla [[Libia]], non abbiamo cercato di colpire l'Italia ma una base USA.<ref name=difeo />}}
== I dubbi sollevati dal generale Cottone ==
Il
{{quote|Personalmente non ho mai creduto che siano stati lanciati missili da parte libica contro il territorio italiano. Ma, poiché allora tutti lo credevano ho ritenuto di operare di conserva. La notizia del lancio dei missili per me era falsa e le azioni messe in atto volevano accreditarla. Molte organizzazioni extranazionali erano allora interessate al fatto che il governo italiano adottasse una politica di più forte chiusura nei confronti della Libia.
Il generale Arpino, secondo un articolo de [[L'espresso]], affermò:
Riga 72:
[[File:Lupo1.jpg|right|thumb|La [[Fregata (nave)|fregata]] ''Lupo'']]
Il
* [[Incrociatore lanciamissili|Incrociatore]] ''[[Andrea Doria (553)|Andrea Doria]]'';
|