Ātman: differenze tra le versioni

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== La critica dell<nowiki>'</nowiki>''[[Atman (Buddhismo)|ātman]]'' nel Buddhismo e l'insegnamento dell<nowiki>'</nowiki>''[[anātman]]'' ==
{{vedi anche|Atman (Buddhismo)}}
In questo senso vi sarà la critica, nel [[Buddhismo dei Nikāya]] (IV secolo a.C.), dell<nowiki>'</nowiki>''ātman'' (sans., ''atta'', [[pāli]]) inteso come ''anima'' o ''Sé'', riportata nell'insegnamento buddhista dell'[[anātman]] (sans., ''anatta'', pāli). È da notare tuttavia che questa possibile assenza, negli insegnamenti buddhisti del ''[[Sutrapitaka]]'' (sans., ''[[Sutta Piṭaka]]'', pāli) del [[canone buddhista]] (detti anche ''[[Āgama-Nikāya]]''), di una struttura portante nel ''continuum'' di consapevolezza e nella retribuizione [[karman|karmica]] causerà, nello sviluppo del [[Storia del Buddhismo|Buddhismo]], segnatamente nelle scuole [[Sarvāstivāda]] e [[Vatsīputrīya]], l'elaborazione di dottrine in qualche modo analoghi a quella dell<nowiki>'</nowiki>''ātman'': ''svabhava'' e ''pudgala''<ref>Va precisato che queste due dottrine, ''svabhava'' e ''pudgala'', per quanto con funzioni, rispetto alla retribuzione karmica, analoghe a quelle di ''ātman'' non vanno confuse, sul piano dottrinale, con questo. Così [[Philippe Cornu]] rispetto alle scuole che propugnavano la dottrina del ''pudgala'':
{{quote|Le scuole, però, si differenziavano rispetto alla dottrina non buddhista dell'atman, che sosteneva l'esistenza di un sé permanente e trascendente, il quale non prendeva parte attivamente all'esistenza dell'individuo|in ''Dizionario del Buddhismo''. Milano, Bruno Mondadori, 2003, pag.475}}</ref>.