Atiśa: differenze tra le versioni

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{{Avvisounicode}}
[[ImmagineFile:Atisha.gif|thumb|250px|Iconografia tibetana di Atiśa]]
{{quote|Purificherò tutte le mie azioni compiute col corpo e con la parola. Purificherò anche le mie attività mentali e non farò niente che non sia virtuoso.|Atiśa}}
{{Bio
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}}
 
Fu determinante, assieme a [[Marpa]], per la seconda introduzione del buddhismo in [[Tibet]] dall'[[India]] dopo le persecuzioni religiose (dal [[798]] al [[842]]) di re Langdharma (morto nel [[842]]) e nei 150 anni di successiva guerra civile. Viene considerato l'ispiratore della tradizione monastica [[Buddhismo tibetano#Kadampa|Kadampa]] (tibetano: ''bK'a-gdams-pa'').
 
==In India e Sumatra==
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==In Tibet==
[[ImmagineFile:Shalu.jpg|thumb|200px|Monastero di Shalu]]
[[ImmagineFile:Drolma Lakhang monaci.jpg|thumb|200px|Monaci nel Drolma Lakhang in Tibet, monastero contenente le vesti di Atisha]]
Atiśa si recò in [[Nepal]] per la prima volta dopo il [[1034]] e insegnò nella valle di [[Kathmandu]] per due anni. Verso il [[1040]] si trasferì a [[Toling]], nella regione di Ngari nel Tibet Occidentale, sotto protezione del re locale byang-chub 'Od della città di Guge. <br>
Nel [[1042]], impossibilitato a tornare in Nepal, si diresse lungo la valle del [[Brahmaputra]] nel Tibet Centrale. Nei pressi di [[Shigatse]] Atiśa celebrò l'inaugurazione della cappella dedicata alla Perfezione della Saggezza ([[Prajnaparamita|Prajñaparamita]]) nel monastero di [[Shalu]] fondato nel [[1027]].<br>
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In seguito Atiśa visse e insegnò nei pressi di [[Lhasa]]. Morì nel villaggio di Nyethang (anche sÑethan o Netang) nel [[1054]].<br>
Le sue ceneri vennero conservate nel monastero di [[Drölma Lhakhang]] fondato dal suo discepolo principale Drömtonpa (anche: Domtön o 'Brom-ston). Il monastero fu salvato dalle devastazioni della [[Grande Rivoluzione Culturale]] grazie all'interessamento di [[Zhou Enlai]] (che si prodigò nella salvezza di tanti siti di interesse storico e culturale sia in [[Cina]] che in [[Tibet]]) su sollecitazione del governo del [[Bangladesh]].<br>
[[ImmagineFile:Drolma Lhakhang.jpg|thumb|200px|Cappella di Atisha nel Drölma Lhakhang]]
Il [[28 giugno]] [[1978]] le ceneri di Atiśa furono consegnate al [[Bangladesh]] e portate al Dharmarajika Bauddha Vihara di [[Dacca]].<br>
Attualmente presso il [[Drölma Lhakhang]] si trova un piccolo stupa contenente le vesti di Atiśa.
 
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Il culto buddhista in Tibet al tempo dell'arrivo di Atiśa era incentrato sulla figura della Adibuddha Vairocana (buddha trascendente del centro) e del [[bodhisattva]] Manjuśri, entrambi ipostatizzazioni del principio di saggezza, ''prajña''. Atiśa fu determinante nell'introdurre un culto più orientato verso la figura del bodhisattva [[Avalokitesvara|Avalokiteshvara]] e la figura di [[Tārā (Bodhisattva)|Tārā]], entrambe portatrici del valore della ''compassione''. Tuttora in Tibet queste rimangono tra le figure più importanti della venerazione buddhista.
 
Il suo discepolo principale, il laico '''Drömtonpa''' (anche: Domtön o 'Brom-ston) ([[1003]] - [[1064]]), che aveva ricevuto tutti gli insegnamenti di Atiśa tra cui il significato profondo della ''bodhicitta'' e le pratiche di allenamento mentale ''lojong'' (ora patrimonio di tutte le 4 tradizioni principali del [[Buddhismo tibetano]]), fondò la tradizione monastica dei [[Kadampa]] (''Bka'-gdams-pa'') (= 'fedeli alle regole') che, alcuni secoli dopo, con la riforma di lama [[Je Tsongkhapa|Tsongkhapa]] (''Btsong-ka-pa''), si fuse con la tradizione [[Gelug]] (''Dge-lugs''). Drömtonpa fondò il monastero di [[Drölma Lhakhang]] e nel [[1057]] il [[Monastero di Reting]] (''Rva-sgren'').<br>
Il celibato, l'astensione dalle peregrinazioni e dall'alcol e la pratica della povertà divennero le basi del comportamento monastico per i Kadampa.