Pietro Tresso: differenze tra le versioni

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* {{quote|''È proprio perché siamo ancora giovani che ci ritroviamo fuori dalle diverse chiese. Se noi fossimo diventati vecchi avremmo ascoltato la voce dell’esperienza, saremmo diventati saggi, saremmo ricorsi come tanti altri alla menzogna, alla doppiezza e alla reverenza verso i differenti “figli del popolo”, ma questo non ci era possibile. Perché? Perché siamo rimasti giovani, e perché siamo sempre insoddisfatti di ciò che abbiamo, perché aspiriamo sempre a qualcosa di meglio. E chi non è rimasto giovane è in realtà diventato cinico; per loro gli uomini e l’umanità non sono che strumenti, mezzi che devono servire i loro scopi personali anche quando questi scopi sono dissimulati sotto frasi d’ordine generale. Per noi invece gli uomini e l’umanità sono le sole vie, le vere realtà esistenti.”''}}
 
*{{quote|''Lo smantellamento dell’impero austro-ungarico, la creazione di una Polonia “indipendente”, etc.., ne sono un esempio. Ma nello stesso tempo, esso ha sottomesso altri popoli o delle frazioni di questi agli stati vincitori e, talvolta, a quegli stessi stati che erano sorti in nome dell’indipendenza nazionale. La Polonia, per esempio, che era una “nazione oppressa” sotto l’impero zarista è divenuta a sua volta uno stato che opprime minoranze nazionali. Lo stesso si può dire della Cecoslovacchia, etc.., etc… Nello stesso tempo, le “nazioni” liberate dall’antico centralismo burocratico-militare sono state sottomesse, in realtà, a una schiavitù mille volte più dura e pericolosa, la schiavitù dell’imperialismo moderno.Per esempio, i differenti popoli che costituivano l’antico impero austro-ungarico sono stati “liberati”, ma la loro “liberazione” ha significato nello stesso tempo lo smembramento dell’antica confederazione danubiana, la fine di quella unità economica che era nata e si era sviluppata sulla base di questa confederazione, e la sottomissione effettiva di ciascuno di questi stati, oggi “liberi”, ai banchieri di Parigi, Londra e New York. Altri popoli, al contrario, non fecero altro che passare da un padrone all’altro. Per esempio, i croati e gli sloveni che, ieri, “gemevano” sotto il giogo della monarchia austro-ungarica, maledicono oggi la dominazione della monarchia serba o quella, assai crudele, del fascismo italiano.''}} , da ''Marxismo e questione nazionale'' editatoedito nel 1935.
 
== Note ==
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*[[Eros Francescangeli]], ''L'incudine e il martello. Aspetti pubblici e privati del trockismo italiano tra antifascismo e antistalinismo (1929-1939)'', Perugia, Morlacchi, 2005. ISBN 88-89422-60-2.
*Elio Franzin, ''Notizie sull'attività politica di Pietro Tresso'', in "Movimento operaio e socialista", a. 11, n. 3-4 (luglio-dicembre, 1965).
*Pietro Tresso (Blasco), ''Marxismo e questione na­zionale, 1935'' , Foligno, Centro studi Pietro Tresso, 1991.
 
== Voci correlate ==