Prototesto: differenze tra le versioni

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{{F|linguistica|giugno 2011|commento=non basta una singola citazione del 2006 per garantire la paternità del concetto a Popovic. E, comunque, anche se l'ha davvero creato lui, questa nozione ha davvero avuto influenza su un numero sufficiente di altri studiosi? }}Il '''Prototesto''' è un termine coniato da [[Anton Popovič]] per sostituire la parola “testo fonte”. È il testo originale tradotto in un’altra lingua, dando origine a un altro testo chiamato [[metatesto]]. Popovič lo definisce il soggetto di continuità intertestuale, testo originale, modello primario; è la base delle manipolazioni testuali di secondo livello. Il prototesto nasce come un singolo testo e questo mostra la sua unicità e irripetibilità. Una delle sue caratteristiche più importanti è di contenere un’[[invariante]] della cultura di origine. È il testo dalla cui analisi incomincia il processo di traduzione.
 
==Analisi del prototesto==
Nei manuali di traduzione contemporanei a Popovič si dava soprattutto attenzione alla comprensione, all’interpretazione e alla riutilizzazione del prototesto.<ref> {{cita libro|nome = Anton|cognome=Popovič|titolo=La [[scienza della traduzione]]. Aspetti metodologici. La comunicazione traduttiva|curatore = [[Bruno Osimo]]|anno=2006|editore=Hoepli||ISBN = ISBN 88-203-3511-5}}</ref>.
Era anche preoccupazione comune indagare sugli errori di lettura, capire il [[contesto (linguistica)|contesto]], individuare l'[[invariante]] e gli altri aspetti del prototesto.
 
Dal momento che appartiene a una cultura specifica, il [[traduttore]] deve tenere in considerazione gli elementi culturali presenti nel testo, il tema trattato, i realia, e in un secondo momento decidere se fare una traduzione accettabile o soddisfacente.
In base all'[[ermeneutica]], la conoscenza dell'opera non è un processo globale ma graduale, alla cui origine stanno le informazioni fattuali sul testo. Si riescono così a cogliere e correlare tutti i singoli elementi, anche se l'attenzione è concentrata sull'organizzazione del testo. Conoscere il testo non ha però come unico compito descrivere i singoli fenomeni rilevati al suo interno, ma anche definire il modo in cui gli elementi fondamentali interagiscono e partecipano alla struttura testuale unitaria. Quest'unità di studio può essere compresa anche grazie al contesto culturale dell'opera, che si riflette nella struttura del testo che si traduce.
 
Tra il prototesto e il metatesto ci può essere una differenza in termini culturali nello spazio, in quanto il prototesto è scritto in un linguaggio che è differente dalla lingua ricevente, e nel tempo, perché i due testi potrebbero non essere stati scritti nello stesso momento storico. Quando i traduttori lavorano su un testo di un autore contemporaneo fanno una traduzione sincronica, perché il tempo del prototesto coincide con quello del metatesto; al contrario, quando traducono un autore non contemporaneo, devono prestare molta attenzione alle differenze temporali e attualizzare il passato, cosicché il testo possa essere accessibile a un lettore moderno. Secondo Popovič, un traduttore dovrebbe prima di tutto analizzare la struttura, il linguaggio, il tema, le caratteristiche stilistiche, la grammatica e l’organizzazione fonetica del prototesto; fino a questo punto, l’analisi non deve differire così tanto da un’analisi generale e non orientata alla traduzione.
 
Il compimento dell'analisi testuale è la [[modellizzazione]] del mondo del testo. Popovič parla anche dell'analisi del prototesto sfruttando un [[modello comunicativo]] in cui i singoli aspetti del testo (autore, ricevente, testo, gruppo di testi e realtà) sono interrelati. Esistono diverse opposizioni che modellizzano il testo a seconda della [[dominante]] prevalente. Popovič individua diversi tipi di opposizioni (raffigurative, logopoietiche, eccetera) e ritiene che la loro identificazione contribuisca a scoprire più in profondità l'organizzazione interna del testo. Altro aspetto importante nell'analisi del prototesto è il [[genere testuale]], che funge da accordo comunicativo fra emittente e ricevente. Le convenzioni di genere presuppongono delle aspettative sul [[genere testuale]], e il traduttore deve tenerne conto poiché possono esistere diversità tra i generi della cultura emittente e di quella ricevente. Il genere del prototesto è perciò vincolante per il traduttore, ma non in maniera assoluta, proprio a causa delle dette differenze.