Asilo Infantile Anna e Giulio Grisaldi Del Taja: differenze tra le versioni

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== Storia dell'edificio ==
L'idea di istituire a [[Buonconvento]] un asilo infantile maturò in seguito all'elezione a vescovo di [[Montepulciano]] di monsignor [[Giuseppe Battignani]], già pievano del luogo, il quale, facendosi promotore dell'iniziativa, convocò il [[19 gennaio]] [[1899]] in Palazzo Comunale una riunione degli esponenti più facoltosi della comunità cittadina.
 
L'asilo avrebbe dovuto situarsi nei locali di un vecchio edificio all'interno del centro storico di proprietà dello stesso vescovo, che l'avrebbe donato per l'occasione; finanziarsi con le offerte della popolazione e utilizzare come personale alcune religiose della congregazione delle Sorelle dei Poveri.
 
Per esaminare il problema della sede, dopo alcuni anni utilizzati per reperire i fondi necessari tramite varie iniziative tra cui molte fiere di beneficenza, il [[21 maggio]] [[1903]] si costituì una Commissione composta da tecnici del luogo di cui faceva parte anche l'architetto senese [[Bettino Marchetti]], che già in data [[12 dicembre]] [[1901]] aveva redatto gratuitamente due progetti di massima.
 
Il [[22 gennaio]] [[1905]] la Commissione, non ritenendo idonei i locali offerti dal vescovo, si esprimeva per la costruzione ex novo di un edificio che fosse "rispondente a tutte le esigenze igieniche e didattiche", affidandone la progettazione all'arch. Marchetti.
Nel frattempo erano pervenute al Comitato Promotore le adesioni del Comune, della [[Società di Mutuo Soccorso]] fra gli operai, della Società di mutuo soccorso fra le donne, della Cooperativa di consumo e di tutte le altre associazioni paesane e finalmente, con Reale Decreto del [[1º aprile]] [[1906]], l'associazione venne eretta in Ente Morale.
 
Il nuovo progetto Marchetti venne approvato dal Consiglio direttivo l'[[11 novembre]] dello stesso anno e dall'Ufficio del [[Genio Civile]] e dal [[Ministero della Pubblica Istruzione]] nel [[1907]]. Richiamandosi alle disposizioni della Legge [[25 novembre]] [[1900]], l'edificio risultava elevato su due piani fuori terra., dimensionato per 120 bambini con due aule di 60 posti ciascuna, un refettorio ed un salone centrale, e prevedeva possibili ampliamenti in funzione di una frequenza massima di 180 bambini.
Previsto su un terreno di circa 1500 m², di cui 540 m² per l'edificio e 960 m². di aree per palestra scoperta, l'asilo avrebbe richiesto una spesa iniziale di 31.279 lire, coperta in parte del sussidio governativo di 10.000 lire, ottenuto grazie all'interessamento dei deputati avv. [[Arturo Pilacci]] e conte [[Giovacchino Bastogi]].
La struttura sarebbe stata realizzata in muratura mista in pietrame e laterizio, con solai a volticine e putrelle, soffitti e tetto in legname di abete e pavimenti in mattonelle di cemento a due colori. Fasce e cornici in laterizio avrebbero decorato il fronte principale.
 
Il terreno necessario per l'edificazione, situato fuori del centro storico sulla Strada Provinciale Romana, fu offerto dai coniugi Lattanzio e Settimia Marri Mignanelli e accettato dal Consiglio direttivo in data 11 marzo 1908; l'atto di donazione venne rogato Terzo Grossi l'[[11 giugno]] [[1908]].
 
I lavori di costruzione, dopo due gare a licitazione privata andate deserte, furono appaltati, con delibera del Consiglio direttivo del [[12 ottobre]] [[1908]], alla ditta Martino Fineschi di Siena, per un importo netto di £. 32.443 e un termine massimo per il completamento dell'opera fissato in due anni.
 
Consegnati i lavori in data [[22 novembre]] [[1908]], la posa della prima pietra avvenne il [[6 dicembre]] dello stesso anno, festeggiata con un banchetto offerto dalla Società operaia e celebrata tra gli altri dagli interventi del vescovo Battignani e del deputato Pilacci.
 
I lavori, che avrebbero dovuto avvalersi di donazioni di materiali costruttivi (rena, sassi e mattoni) da parte dei proprietari della zona - in realtà solo in minima parte effettuate - furono interrotti per il terremoto del [[25 agosto]] [[1909]], quando i muri si elevavano già di circa 2 metri; in seguito all'evento, il Marchetti propose, il [[5 settembre]] [[1909]], alcune varianti strutturali, tra cui la realizzazione dei muri perimetrali interamente in mattoni pieni.
 
Nel novembre [[1910]] l'edificio era stato coperto; nel gennaio successivo il progettista propose altre opere non previste, approvate dal Consiglio direttivo con la sola eccezione dell'impianto di riscaldamento; nel maggio [[1911]] si stabilì di decorare il salone centrale, affidando l'esecuzione degli affreschi al pittore Primo Lavagnini che li concluse nel dicembre 1911 dietro un compenso di 485 lire.
La zoccolatura e le colonne furono dipinte da [[Guglielmo Valentini]] di [[Siena]] e pagate 270 lire.
La cancellata esterna, proveniente in parte da un recupero della ditta appaltatrice, fu completata da Pasquale Franci di Siena; l'impianto idrico fu realizzato dalla ditta Martino Bratto di Siena, le balaustre in ghisa fornite dalla ditta Raffaello Cortigiani, ancora di Siena, mentre Francesco Furi di Buonconvento eseguì i lavori di falegnameria.
Tutte le opere risultarono concluse il [[19 ottobre]] [[1911]] e comportarono una spesa complessiva di 43.000 lire. L'onorario dell'arch. Marchetti, preventivato in 1.500 lire, ammontò a 3.808 lire, ma a causa delle scarse risorse economiche dell'Ente non fu mai completamente liquidato.
Ancora in seguito alla difficoltà di reperire i fondi necessari per l'arredamento e per i compensi del personale, nonché per intervenute divergenze di tipo politico sulla gestione - se dovesse essere laica o religiosa -, l'asilo venne inaugurato soltanto il [[13 giugno]] [[1915]], entrando in funzione il giorno successivo con 52 bambini ed una sola maestra.
Grazie ai sussidi dello Stato, l'asilo funzionò fino al [[1921]], ma già il [[31 lugli]]o dell'anno successivo, a causa della drastica diminuzione delle frequenze, venne chiuso ed il personale licenziato.
 
Il [[26 novembre]] [[1923]] venne riaperto e affidato alle [[Suore di Nostra Signora del Carmelo]], che lo gestiranno fino al [[1972]], quando, divenuta insostenibile la situazione economica dell'Ente morale, venne ceduto al Comune che vi aprì tre sezioni di Scuola materna.
L'immobile è passato di proprietà dell'Amministrazione comunale il [[9 marzo]] [[1983]], con l'estinzione dell'Ente morale fondatore.
 
== Architettura ==