Romance (poesia): differenze tra le versioni
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== Origini ==
I ''romances'' sorgono dalla frammentazione dei grandi poemi epici, quelli come "El Cantar de Mio Cid," e "El cerco de Zamora". In questo processo, i [[Chanson de geste|cantares de gesta]], cantati dai [[giullare|giullari]], circolavano non solo nelle corti aristocratiche bensì anche nelle piazze plebee. Piacevano alle masse raffinate, che a loro volta ripetevano tra loro i successi più memorabili, che si trasmettevano secondo il suo interesse episodico. Di questa maniera gli [[Epica|epici]] si sottoponevano a un certa trascuratezza. Al medesimo tempo, c'erano giullari il cui proposito e importanza erano più umili, i quali si dedicavano a cantare in pubblico e a parte solamente i brani epici che includevano un'azione o fatto completo. Il processo creativo che produce questa separazione lo descrive così: "alcuni versi felici più o meno fedelmente ricordati e ripetuti dagli ascoltatori delle [[Chanson de geste|gesta]], girando nella memoria, nella fantasia e nella recitazione di molti individui e generazioni, allentavano la loro consistenza interna, propria di un racconto conciso e legato a un insieme … Man mano che questi brani si popolarizzavano versi estranei furono abbandonati, fino a che le [[Chanson de geste|gesta]] si ridussero a frammenti independenti, con il loro proprio tema e unità di struttura, passando poi per varie rifusioni. I romantici del secolo XIX chiamarono il suo suo autore "el pueblo poeta," (il villaggio o popolo poeta) nome modificato da [...], chi lo
Altri ricercatori hanno scartato questa ipotesi, quali [...], [...] e [[Pío Baroja]]. [...]
In quanto allo stile del ''romance'', emerge nell'analisi che fa [[Rudolf H.]] sopra la dizione ''formulística''. Poiché i ''romances'' si trasmettono per via orale o dipendono dalle risorese mnemoniche, che sono le formule di espressione caratteristiche del genere. Così, le ripetizioni ("Rey don Sancho, rey don Sancho"; "Fonte-frida, fonte-Frida"), l'[[epiteto]] ("flor de la poronga"), e la esclamazione ("Ay Dios, qué buena [...]") sono stampelle alle quali si appoggia la memoria del giullare. Tra altri moduli ricorrenti, c'è la introduzione al dialogo ("buenus oraleis los que dáis"), l'introduzione all'azione ("Ya se parte. Ya se sale"), e il [[parallelismo]] ("Todos visten un vestido. Todos visten un zorzal").
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La sua struttura è variegata: alcuni raccontano una storia dal principio fino alla fine; altri solo la scena più drammatica di una storia costituita di vari ''romances''. Tra questi cicli di ''romances'' emergono quelli consacrati alle vicende del [[El Cid|Cid]] e di [[Bernardo del Carpio]].
I temi sono storici, leggendari, romanzeschi, lirici... Alcuni servivano per pubblicizzare le imprese della ''[[reconquista]]'' di [[Granada]]: sono i cosiddetti ''noticieros'' [giornalisti dell'epoca]. La vitalità del ''Romancero'' ispanico fu enorme; non solo perdura nella tradizione popolare trasmettendosi oralmente fino all'attualità, ma anche
Gli inizi della sua diffusione tengono inizio a partire dal 1510 fondamentalmente attraverso fascicoli sciolti. Dovrà aspettare la pubblicazione, ad [[Anversa]], verso il 1547-1548, del ''Cancionero de romances'' di [[Martin Nucio|Martín Nucio]] per disporre finalmente di una vera antologia del ''romancero'' vecchio spagnolo. La raccolta presenta 156 ''romances''. Il ''Cancionero de romances'' fu riedito, senza modifiche, a [[Medina del Campo]] nel 1550, e lo stesso anno ad Anversa, da Nucio, che gli aggiunse 32 parti nuove. La edizione del 1550 serve da modello alle tre ristampe [1555, 1568, 1581]. Solo a partire dal 1547-1548 i ''romanceros'' sono oggetto di edizioni separate e specifiche; sono le ''[[Silva (poesia)|silva]] di vari ''romances'', con una «Prima parte» (Zaragoza, 1550, 1552), l'altra «Seconda parte» (Zaragoza, 1550, 1552) e fino a una «Terza parte» (Zaragoza, 1551, 1552); in totale, una quindicina di edizioni di ''romanceros'' tra il 1548 e il 1568, così si tengono in conto le tre riedizioni del ''Cancionero de romances'' e le quattro edizioni successive dei ''Romances nuovamente tolti dai racconti antichi''. Con la ''Flor de romances'' redatta nel 589 da [[Pedro de Moncayo]] si inizia la pubblicazione delle antologie di ''romances'' nuovi che costituiranno il ''Romancero General'' de 1600.
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