Khan el-Khalili: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:Khan El Khalili bazar.jpg|thumb|right|180px|Il bazar di Khān el-Khalilī]]
 
'''Khān el-Khalilī''' ({{arabo|خان الخليلي}}) è il principale ''[[suq]]'' del [[Il Cairo|Cairo]] vecchio e una delle principali attrazioni turistiche, anche a causa delle sue grandi dimensioni che, solo dopo il Bazar d'[[Istanbul]] lo rendono il secondo mercato più grande dell'intero [[Vicino Oriente]].
 
==Storia==
Il ''sūq'' risale al 1382, quando l'[[Emiro]] [[circasso]] Jarkaṣ al-Khalīlī fece costruire un ampio [[caravanserraglio]] ({{arabo|خان|khān}}) al Cairo, che all'epoca era sotto la dominazione del [[Sultano]] [[Mamelucchi|mamelucco]] [[Barquq|Barqūq]], trasferendoci numerosi commercianti della città [[Palestina|palestinese]] di [[Hebron]] (in arabo "Khalīl"). Da quel momento in poi il mercato mantenne sempre la sua denominazione di ''khān di Khalīlī'' o, altrettanto verosimilmente, ''khān dei mercanti di Khalīl''.
 
Dal tempo di Barqūq - che regnò tra il 1382 e il 1399 come primo Sultano [[Circassi|della dinastia dei Circassi]] (in arabo ''Jarkaṣ'') - numerosi sono stati i restauri e gli ampliamenti di Khān el-Khalīlī, attuati all'interno delle mura erette dalla dinastia [[Ismailismo|ismailita]] dei [[Fatimidi]], che ha a nord la moschea di al-Ḥākim e a sud quella di al-Ḥusayn e di al-Azhar.<br>
Quando Barqūq avviò i lavori di edificazione della [[madrasa]] che porta il suo nome, in Bayn el-Qaṣrayn (lett. "Fra i due palazzi"), fu necessario ricostruire altrove i mercati, con le loro botteghe e i loro magazzini, e Khān el-Khalīlī poté quindi seguitare a operare.<ref>[http://www.egyptvoyager.com/towns_cairo_history_islamic_mcircassian.htm Egypt Voyager]</ref>
 
==Oggi==
Il ''sūq'' si fa notare per il buon rapporto qualità/prezzo dei suoi tessuti, delle sue pelli, delle vivande, delle spezie, dei gioielli tradizionali e dei profumi, venduti a prezzi ragionevoli, per i quali occorre comunque a lungo trattare, secondo un costume diffuso in tutto il mondo islamico.<br>
In aggiunta ai negozi vi sono numerosi caffè ({{arabo|مقهى|maqhā}}, o '''قهوة''', ''qahwa'', a seconda che si usi il dialetto o l'arabo classico), tra cui l'ormai storico Fishāwī, in cui si serve normalmente la ''[[narghilè|shisha]]'' ("vetro" o "bottiglia" in [[lingua turca]]) con una grande varietà di tabacchi al sapore di frutta. Abbondano ristoranti per tutti i livelli di spesa, oltre a botteghe e carrettini in cui si vende il cibo tradizionale egiziano: ''kebāb'', ''shawārma'', ''ful medammes'' (fave lesse e condite con olio), ''falāfil'' di [[ceci]] o [[fave]] (in Egitto chiamati ''ṭaʿāmiyya''), accompagnati dall<nowiki>'</nowiki>''ʿesh bàladi'', il pane casareccio a forma di focaccia, e conditi dal ''humūs'' (crema di ceci mescolata a crema di [[sesamo]]), accompagnati dai classici ''torshī'' ([[sottaceti]]).
 
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Il romanzo di [[Naguib Mahfouz]] ''Zuqāq al-Midaq'' ([[Vicolo del Mortaio]]) è ambientato in una strada del Khān el-Khalīlī.
 
Il mercato è stato fatto oggetto di un attacco [[terrorismo|terroristico]] nell'aprile 2005. L'attacco-suicida del [[7 aprile]] uccise 21 persone (undici [[Egitto|egiziani]], due turisti [[Francia|francesi]], uno [[Stati Uniti|statunitense]] e sette altri turisti di non meglio precisata provenienza).<br/>
Il [[22 febbraio]] 2009 un ulteriore attentato, condotto con un ordigno esplosivo di fabbricazione artigianale (un altro, rinvenuto inesploso, è stato fatto brillare dalle forze di sicurezza egiziane) è stato compiuto all'ingresso del Khān el-Khalīlī, nelle immediate adiacenze del "Funduq (Albergo) al-Ḥusayn", che s'affaccia sull'omonima piazza. L'esplosione ha provocato la morte di una giovane turista francese di 17 anni e il ferimento di 25 fra egiziani e turisti stranieri che, come sempre, affollavano le stradette del mercato e la piazza.
 
==Note==