Decano del corpo diplomatico: differenze tra le versioni

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Per '''decano del corpo diplomatico''' si intende il capo missione di rango più elevato e accreditato da più tempo nello stato. Presso alcuni stati a popolazione a maggioranza cattolica (tra cui l'Italia) riconoscono tradizionalmente il ruolo di decano al [[nunzio apostolico]] (in passato la Santa Sede poneva, invece del nunzio, un pro-nunzio, con lo stesso grado, a capo della nunziatura negli stati che non seguivano tale tradizione).
 
Nella tradizione del [[settecentoXVIII secolo|Settecento]] il corpo diplomatico seguiva regole di precedenza da un lato molto rigido (ad esempio, gli ambasciatori dei re precedevano quelli dei duchi, etc.) dall'altro molto controverso (gli ambasciatori sabaudi pretendevano di avere un rango ''regio'' in quanto ad esempio il [[duca di Savoia]] pretendeva di essere riconosciuto come re di [[Regno di Cipro|Cipro]] [[re di Gerusalemme|e di Gerusalemme]], mentre gli altri diplomatici contestavano questo ruolo, in particolare la [[repubblica di Venezia]] che asseriva che detti regni le erano stati conferiti dalla regina [[Caterina Cornaro]]). Di situazioni simili in Europa ce ne erano moltissime e la cosa alla fine fu risolta riconoscendo al nunzio il diritto di decanato.
 
Anche in tempi relativamente recenti il diritto di decanato risolse complicate questioni di precedenza. Nella Repubblica francese spetta al decano del corpo diplomatico, tradizionalmente il nunzio apostolico, porgere gli auguri al Capo dello Stato in occasione del [[Capodanno]]. Nel Capodanno del [[1945]], però, a Parigi non era accreditato alcun nunzio apostolico: [[Charles De Gaulle]], Capo provvisorio dello Stato, aveva chiesto l'avvicendamento di monsignor [[Valerio Valeri|Valeri]],<ref>{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=nNOJS0rxKYgC&pg=PA370&lpg=PA370&dq=Roncalli+nunzio+a+Parigi+1945&source=bl&ots=BmxLvPGoo9&sig=8lYC4IIXrJEGsn1C34WKwyb39uQ&hl=it&ei=7VHKScz5J8yHsAbU4p2VDg&sa=X&oi=book_result&resnum=8&ct=result |titolo=Giornalisti grandi firme: l'età del mito |autore=Eugenio Marcucci |coautori=Gaetano Afeltra |editore=Rubbettino Editore srl|anno=2005 |pagine=370 |accesso=25 mar 2009}}</ref> accusato di collaborazionismo con il [[Regime di Vichy|Governo di Vichy]].<ref name=Corriere>{{cita web|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/12_Dicembre/28/papa-roncalli.shtml |titolo=Pio XII a Roncalli: non restituite i bimbi ebrei |data=28 dic 2004 |nome=Alberto |cognome=Melloni |editore=Corriere.it |accesso=25 mar 2009}}</ref> La nomina di un nuovo nunzio da parte della [[Santa Sede]] avrebbe implicitamente accettato l'avvicendamento imposto; rinviare la nomina avrebbe invece determinato che fosse l'ambasciatore [[Unione Sovietica|sovietico]] a ricoprire il ruolo di decano.<ref name=Corriere/> Il problema fu risolto accreditando in tutta fretta monsignor Roncalli (futuro [[Giovanni XXIII]]).<ref>{{cita web|url=http://www.ofm.org/3/post/JNxxiiicro.html |titolo=Cronologia di Giovanni XXIII |editore=Ordo Fratrum Minorum |accesso=25 mar 2009}}</ref>