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Solitamente si applica alle immagini e si fonda sull'assunto che l'immagine abbia pochi colori, ma può essere utilizzato su qualunque file dove si trovino lunghe sequenze dove lo stesso [[bit]] viene ripetuto. La compressione RLE viene spesso impiegata anche nei [[protocollo di rete|protocolli di rete]] (ad esempio, [[IBM]] [[Systems Network Architecture|SNA]]) o nei formati di dati di applicazioni in cui il tempo di elaborazione è critico (ad esempio, alcuni filmati [[Audio Video Interleave|AVI]]), perché è il formato che permette la maggior velocità di decompressione.
 
L'algoritmo di RLE cerca nei dati da comprimere una serie di elementi uguali (in un'immagine [[bitmap]], essa corrisponde ad una [[campitura]] piatta), e la sostituisce con un solo elemento, quindi un carattere speciale e infine il numero di volte che esso va ripetuto. Per esempio supponiamo di avere un'immagine dove la prima riga è formata da cento [[pixel]] neri, il RLE memorizzerà il primo [[pixel]] nero poi metterà il carattere speciale e in seguito memorizzerà il numero 100. Così invece di occupare cento locazioni la prima riga ne occuperà solo 3. Il carattere speciale è definito diversamente da ogni [[implementare|implementazione]] dell'algoritmo, e serve a distinguere un elemento normale da uno compresso.
 
Questo algoritmo funziona bene in presenza di immagini con pochi colori molto uniformi, ovvero in serie di dati che abbiano molte ripetizioni al loro interno. Attualmente è utilizzato solo in alcune immagini [[bitmap]]; per esempio le bitmap utilizzate sui sistemi [[Microsoft]] possono essere compresse con RLE.