Colle di Paternò: differenze tra le versioni

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Il sito fu probabilmente un [[vulcano]] [[preistorico]] spento, e la superficie infatti è caratterizzata dalla massiccia presenza di [[pietra lavica]]. Vi si sviluppò il nucleo originale della città di Paternò, ma verso il [[XIV secolo|XIV]] ed il [[XV secolo]] con la rivoluzione urbanistica che interessò la città, il colle si spopolò rapidamente a favore della pianura sottostante.
 
Vi si trovano alcuni tra i più importanti monumenti storici della città etnea, gran parte dei quali risalenti all'[[Storia della Sicilia normanna|epoca normanna]], come il [[Castello Normanno (Paternò)|Castellocastello]], simbolo della città fatto erigere nel [[1072]] da [[Ruggero d'Altavilla]], la [[Chiesachiesa di Santa Maria dell'Alto]], la [[Chiesachiesa di Santa Maria della Valle di Josaphat]], il [[Complessocomplesso di San Francesco alla Collina]].
 
Nel colle si trova anche il [[Cimitero Monumentalemonumentale di Paternò|Cimiterocimitero Monumentalemonumentale]], che ospita qualche monumento e dove vi sono sepolti anche alcuni soldati [[Ungheria|ungheresi]] morti in prigionia a Paternò durante la [[Grandegrande Guerraguerra]].
 
Vi si può accedere dalla parte bassa attraverso la [[Scalinata Settecentesca della Matrice]], realizzata nel [[1782]]. La costruzione di questa scalinata, consentì un relativo ripopolamento del colle e il recupero degli edifici storici. Un'ulteriore valorizzazione del sito si è avuta negli [[anni 1970]], quando furono effettuati lavori per la costruzione di [[strade]], dell'installazione dei lampioni per l'[[illuminazione pubblica]] e l'abbellimento degli edifici storici con il rinverdimento delle aree circostanti<ref>Cfr. A. Cunsolo, B. Rapisarda Tripi, ''Note storiche su Paternò'' vol. 2, Ibla, 1976, p. 169</ref>.