Gaetano De Sanctis: differenze tra le versioni

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Nel [[1925]] è tra i firmatari del [[Manifesto degli intellettuali antifascisti]] di [[Benedetto Croce]].
 
Quando morì il suo maestro Beloch nel [[1929]], ottenne la cattedra di Storia antica all'[[Sapienza - Università di Roma|Università di Roma]] contrastando l'opposizione di Pais, ma già nel [[1931]] fu costretto alle dimissioni, essendo tra i dodici professori universitari che si rifiutarono di [[Giuramento di fedeltà al Fascismo|giurare fedeltà]] al [[fascismo]]. Fu perciò escluso da qualsiasi organismo culturale, tranne che dall'[[Enciclopedia Italiana]], per la quale, con il sostegno del direttore [[Giovanni Gentile]], continuò a curare la direzione della Sezione di Antichità classiche.
 
Fu reintegrato nei ruoli nel [[1944]], dopo la [[liberazione di Roma]], e proclamato professore a vita.
 
Nominato [[senatore a vita]] da [[Luigi Einaudi]] nel [[1950]], fu presidente dell'[[Treccani|Istituto dell'Enciclopedia Italiana]] (Treccani) dal [[1947]] al [[1954]].
 
== Scritti ==
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**I. ''Roma dalle origini alla monarchia'', Milano-Torino, 1907
**II. ''La conquista del primato in Italia'', Milano-Torino, 1907.
**III.1. ''L'età delle [[guerre romano-puniche|guerre puniche]]'', Milano-Torino, 1916.
**III.2. ''L'età delle [[guerre romano-puniche|guerre puniche]]'', Milano-Torino, 1917.
**IV.1. ''La fondazione dell'Impero: dalla [[Battaglia di Zama|battaglia di Naraggara]] alla [[battaglia di Pidna]]''. Milano-Torino, 1923.
**IV.2/1. ''Vita e pensiero nell'età delle grandi conquiste''. Firenze, 1953.