Lisia: differenze tra le versioni

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Le caratteristiche principali del suo stile sono l'[[etopea]], ovvero la facoltà di immedesimarsi nell'indole, nel carattere e nella cultura dei suoi clienti, una grande abilità narrativa, che si distingue per la linearità e la scorrevolezza del racconto, ed una prosa semplice di [[atticismo|stile attico]]; egli tende poi a mettere in risalto le qualità dei suoi assistiti.
 
La tradizione antica attribuì a Lisia 425 orazioni, delle quali secondo [[Dionigi di Alicarnasso]] solo 233 erano autentiche. A noi ne sono giunte solo 34, tutte di genere giudiziario eccetto due, l’''Olimpico'' e l’''Epitafio''; la prima fu recitata nel 388 a.C. in occasione dei giochi olimpici di quell’anno, mentre l’''Epitafio'' fu composto come panegirico dei caduti della guerra corinzia (395-386 a.C.). Le altre 32 orazioni sono tutte di argomento giudiziario. Di seguito sono riportate le trame di alcune delle più importanti orazioni lisiane:
*''Contro Eratostene'': (la dodicesima orazione del Corpus Lisiacum) è l’orazione pronunciata personalmente da Lisia in tribunale per la morte del fratello Polemarco e la restituzione del patrimonio.
*''[[Per Mantiteo]]'': un certo Mantiteo si difende dall’accusa di aver prestato servizio militare presso il corpo dei cavalieri, sostenendo la curiosa tesi di essere stato iscritto illegalmente a sua insaputa nella classe equestre.