Rainulfo Drengot: differenze tra le versioni

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Qui i normanni guidati dai Drengot cominciarono ad offrire la loro protezione, dietro pagamento di un compenso, ai pellegrini diretti al santuario, in modo da metterli al riparo dalle scorrerie degli altri predoni, facendosi presto conoscere per la loro valentia nelle armi.
 
Fu così che si unirono alle forze di [[Melo di Bari]], il quale, dopo la fallita rivolta antibizantina del 1009-1011, cercava quel sostegno militare che scarseggiava tra i longobardi e che l'imperatore [[Enrico II delil Sacro Romano ImperoSanto|Enrico II]] gli aveva negato. Ma la battaglia combattuta a [[Canne]] (1 ottobre [[1018]]) fu per i Normanni un vero disastro: le truppe furono decimate e il loro capo, Gilberto, fratello di Rainulfo, cadde in battaglia (secondo un'altra versione eliminato dopo la battaglia dallo stesso Rainulfo, che ne prese il posto).
 
A questo punto '''Rainulfo Drengot''' emerse come capo indiscusso delle rimanenti milizie normanne, che si ritirarono dalla Puglia in [[Campania]]. Qui, secondo [[Amato di Montecassino]], si ritrovarono senza alleati e circondati da nemici, ma riuscirono a trarre vantaggio dalle forti rivalità che dividevano gli indisciplinati principi longobardi.
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'''Rainulfo Drengot''' si alleò, così, al duca [[Sergio IV di Napoli]]. Dopo ripetuti successi, nel [[1030]] il duca Sergio gli offrì l'ex roccaforte bizantina di [[Aversa]], a nord di [[Napoli]], insieme al titolo di conte e alla mano di sua sorella, Sichelgaita, che però nel [[1034]] morì. Rainulfo sposò allora la figlia del duca di [[Amalfi]] e nipote di Pandolfo IV di Capua, acerrimo nemico di Sergio. Da questo momento cominciò l'opera di espansione del proprio territorio, a spese soprattutto dell'[[Abbazia di Montecassino]].
 
Il titolo comitale di Aversa gli fu riconosciuto e confermato nel [[1037]] dall'imperatore [[Corrado II delil Sacro Romano ImperoSalico|Corrado II]]. Dopo aver sconfitto in battaglia i [[Bizantini]] nel [[1038]], Rainulfo si dichiarò principe, formalizzando la propria indipendenza da Napoli e dai suoi precedenti alleati longobardi. Conquistò il principato del suo vicino Pandolfo e con l'approvazione di Corrado lo unì al proprio, costituendo così l'entità politica più vasta di tutto il Mezzogiorno d'Italia.
 
Nel [[1039]] fu al fianco di [[Guaimario IV di Salerno]] e dell'imperatore Corrado.