Chiesa di San Francesco delle Monache: differenze tra le versioni

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Nell'interno, a [[navata]] unica con tre cappelle per lato con coro posto sull'atrio, presenta ancora la pregevole decorazione in [[stucco]] progettata dal Vecchione, mentre alcune [[Parasta|paraste]] [[ordine corinzio|corinzie]] scandiscono il ritmo della navata stessa. I danni riportati durante i bombardamenti hanno alterato la lettura complessiva del volume interno, amplificata anche dai furti che si sono eseguiti successivamente. L'altare del [[1662]] è stato completamente trafugato così anche la pala del [[XVI secolo]] di [[Marco Pino]]. La navata non conserva più la volta cassettonata, distrutta dal bombardamento, ed è stata sostituita da un controsoffitto metallico a tiranti; la stessa sorte toccò alla cupola affrescata, resti di pitture sono nei peducci dell'arco. Le bombe incendiarie hanno distrutto anche la pregevole decorazione bicroma in marmo e piperno solo piccoli resti angolari sono sopravvissuti. Di notevole fattura è il coro posto sopra l'ingresso, esso si estende fino al prospetto sulla strada.
 
Le cappelle sono disadorne dagli arredi originari e nel presbiterio vi sono i resti di due monumenti sepolcrali, preziose testimonianze [[Rinascimento napoletano|rinascimentali]] in città. Il primo, a sinistra, di Caterina della Ratta datato [[1511]]; la composizione, tipicamente tardoquattroscentesca, è inscritta in un [[srcosolioarcosolio]] con il ritratto della defunta, ai lati dell'arco vi sono quattro nicchie, due per lato, completamente vuote. Il monumento marmoreo è in grave stato di degrado conservativo dovuto all'incendio dei bombardamenti. A destra invece c'è quello di Giovannella Gesualdo del [[1480]], attualmente gran parte dell'opera è al museo dell'Opera di Santa Chiara.
 
==Bibliografia==