Portuno: differenze tra le versioni

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==Studi moderni su Portuno==
Nell'iconografia Portuno veniva rappresentato con le chiavi in mano, in quanto protettore delle porte. Questo aspetto del dio, in passato, ha fatto ritenere ad alcuni studiosi che Portuno potesse essere un duplicato o una "specializzazione" di Giano. Secondo [[Georg Wissowa]]<ref name="wiss">Georg Wissowa, ''Religion und Kultus der Römer'', seconda edizione, 1912, p. 112.
</ref>, il senso di protettore dei porti sarebbe solo una funzione secondaria, mentre quella originaria sarebbe la protezione delle entrate. L'opinione di Wissowa è condivisa da [[Kurt Latte]]<ref name="latte">Kurt Latte, ''Römishe Religionsgeschichte'', 1960, p. 132.
</ref>, mentre per Albert Grenier{{<ref| name="gren}}">Albert Grenier, "Les religions étrusque et romaine", in ''Mana'', 2, III, 1948, p. 101. </ref>, Portuno è un "[[genio (divinità)|genio]] della navigazione" ed è lui stesso una specie di Giano perché il porto è una specie di porta. Paul Fabre{{ref|fabre}}, in modo simile, afferma che Portuno è una indigitazione di Giano e che in origine sarebbe stato ''numen'' dei passaggi ma poi si sarebbe "specializzato" nella protezione del porto di Roma. [[Georges Dumézil]], invece, rifiuta queste assimilazioni e ritiene che sia un processo secondario derivato dalla vicinanza delle funzioni delle due divinità{{ref|dum1}}.
 
==Etimologia e significato originario==
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==Note==
#{{note|kel}}''huius dies festus Portunalia, qua apud veteres claves in focum add(ere prope) more institutum'': citato da G. Vaccai, ''Le feste di Roma antica'', pag. 164. Roma, Edizioni Mediterranee, 1986.
#{{note|gren}}Albert Grenier, "Les religions étrusque et romaine", in ''Mana'', 2, III, 1948, p. 101.
#{{note|fabre}}Paul Fabre, "La religion romaine", in ''Histoire des religions'' di Maurice Brillant e René Aigrain, 1955.
#{{note|dum1}}Georges Dumézil, ''Feste romane'', nota 3, pag. 241. Genova, Il Melangolo, 1989. ISBN 8870180913.