Ismenia: differenze tra le versioni

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Salito al potere negli anni della [[guerra del Peloponneso]], condusse sempre una politica anti-[[sparta]]na; tra le sue azioni ci fu più importanti l'aver accolto, nel [[404 a.C.]], gli esuli democratici che erano fuggiti da [[Atene]] a causa delle persecuzioni dei [[Trenta tiranni]]; questi settanta esuli, comandati da [[Trasibulo]], un anno dopo riuscirono a tornare al potere.
 
Quando [[Febida]] giunse a Tebe, Ismenia era polemarco assieme a [[Leonziade]]; quando Febida prese la città, Ismenia, che assieme ad [[Androclida]] gli si era strenuamente opposto, fu imprigionato nella [[Cadmea]],<ref>Senofonte, ''Elleniche'', V, 2, 31.</ref> processato coll'accusa di [[medismo]] da una corte di giudici spartani o loro alleati e condannato a morte.<ref>Senofonte, ''Elleniche'', V, 2, 35-37.</ref>
 
[[Platone]] lo cita come un esempio di persona arricchitasi in poco tempo,<ref>Platone, ''[[Menesseno]]'', 90a.</ref> includendolo anche nella lista degli uomini potenti con pochi scrupoli morali.<ref>Platone, ''[[Repubblica (Platone)|Repubblica]]'', 336a.</ref>